007 – No Time to Die: la spia più famosa del cinema torna con tante curiosità

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Nelle sale italiane da domani 30 settembre, il nuovo capitolo di questa saga decennale vedrà Daniel Craig per l’ultima volta protagonista

Attesa finita. Dopo essere stato rinviato varie volte a causa della pandemia, James Bond tornerà, domani 30 settembre, nelle sale italiane con “No Time to Die“: quinto film di 007 con protagonista Daniel Craig ed venticinquesimo della saga prodotta da Eon Productions. La spia più famosa del cinema ha già fatto il suo debutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ieri, 28 settembre.

La pellicola sarà l’ultima che vedrà come protagonista Daniel Craig dopo le apparizioni in Casinò Royale, Quantum of Solace, Skyfall, Spectre. A differenza di prima, quando ogni film era un’entità singola, quello di Daniel Craig rappresenta un arco narrativo unico e “No Time to Die” la fine di questo ciclo.

La sceneggiatura è stata scritta a più mani: Neal Purvis, Robert Wade, Phoebe Waller-Bridge e Cary Fukunaga, che ne ha firmato anche la regia.

Un cast di alto livello

Daniel Craig nei panni dell’ex 007, Ralph Fiennes è M capo dell’MI6, Lea Seydoux la psicologa e interesse amoroso di bond, Christoph Waltz è Ernst Stavro Blofeld nemico e fratello adottivo di Bond e capo dell’organizzazione criminale SPECTRE ora sotto custodia dell’MI6, Lashana Lynch è Nomi, il nuovo agente 00 entrata in servizio attivo dopo il ritiro di Bond, Rami Malek è Lyutsifer Safin principale antagonista del film, Naomi Harris è Eve Moneypenny assistente di M e alleata di Bond.

Fonte (tg24.sky.it)

Curiosità sul film e sulla saga

La canzone di apertura del film è stata scritta da Billie Eilish, l’artista più giovane nella storia di James Bond ad aver composto un brano per il franchise. Il primo film in assoluto di James Bond in cui il personaggio è, almeno all’inizio del film, ufficialmente in pensione. Le location del film comprendono Italia, Giamaica, Norvegia, Londra e le Isole Faroe.

Daniel Craig ha preferito non cimentarsi in nessun’acrobazia pericolosa in questo film, a causa della sua età e soprattutto dopo l’infortunio subito sul set di Spectre (2015), sul quale si è rotto un ginocchio.

Le incarnazioni di James Bond nel corso degli anni sono state tante, gli attori che lo hanno interpretato, in tutto, sono stati 6, con un record individuale di Roger Moore, che ha realizzato ben 7 film della serie, per un totale di 4348 giorni. Tuttavia, Daniel Craig lo soppianterà molto presto, visto che il 25° film che lo vede ancora una volta (l’ultima) protagonista, uscirà il 14 febbraio 2020 e per quella data Craig sarà stato in carica per circa 4841 giorni. Anche Sean Connery ha interpretato il personaggio per 7 film, ma la sua ultima interpretazione, del 1983, in Mai dire mai, era per un film non prodotto dalla EON.

James Bond è un grande fumatore, dal momento che fuma 70 sigarette al giorno, per un totale di 3,5 pacchetti al giorno. Tuttavia, l’ultima volta che Bond ha fumato al cinema è stato in “La morte può attendere”, quando il ruolo era ancora interpretato da Pierce Brosnan, era il 2002. Daniel Craig non ha ancora mai fumato nei panni di Bond.

Fonte (tg24.sky.it)

La trama di “No Time to Die”

Cinque anni dopo la cattura di Franz Oberhauser, James Bond, ormai ritiratosi dal MI6, si gode una vita tranquilla in Giamaica. Quando un suo vecchio amico, l’agente della CIA Felix Leiter, si presenta da lui con una richiesta d’aiuto, Bond decide di intraprendere una missione per salvare Waldo Obruchev, uno scienziato rapito; essa si rivelerà tuttavia più complicata del previsto e con l’aiuto di Nomi, una nuova agente doppio zero, l’ex spia britannica si metterà sulle tracce di una sinistra figura legata all’oscuro passato di Madeleine, nonché di un nuovo e temibile avversario un tempo affiliato alla SPECTRE: Lyutsifer Safin, un terrorista in possesso di armi estremamente distruttive con le quali intende scatenare un pericolo a livello mondiale.

Il trailer ufficiale di No Time to Die

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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