Gli altri 11 settembre nella Storia: da Teutoburgo a Gandhi

11 settembre

Non solo l’attentato alle Torri Gemelle. Una rapida carrellata storica, vi farà viaggiare a ritroso nel tempo per scoprire alcune delle curiosità riguardanti i grandi avvenimenti occorsi l’11 settembre 

L’11 settembre è legato indissolubilmente ai tragici eventi del 2001. La Storia, però, è ricca di altri avvenimenti significativi legati a questa data. Scopriamoli insieme!

11 settembre 9 d. C. – Termina la battaglia di Teutoburgo: il limes romano si arresta sul Reno

Si conclude la battaglia della Foresta di Teutoburgo, durante la quale dopo tre giorni di durissimi scontri, sono massacrate tre legioni romane. Queste ultime, comandate dal legato Publio Quintilio Varo, sono annientate da una coalizione di tribù germaniche guidate da Arminio, principe e comandante dei Cherusci

Come si arrivò a questa sconfitta? Varo e i suoi soldati furono traditi da Gaius Iulius Arminius, un germano diventato cittadino romano per il suo servizio militare nei reparti ausiliari di cavalleria. Il fratello, Flavus (il Biondo), rimase invece un fedele cittadino romano, continuando a militare nelle unità imperiali. 

I romani, fiduciosi dei propri alleati, furono colte alla sprovvista perché stavano marciando attraverso l’intricata foresta di Teutoburgo non in assetto da guerra ma di marcia, nonostante gli avvertimenti di Segeste, suocero di Arminio e suo acerrimo nemico.  

Non si è sicuri al cento per cento del luogo preciso dove si svolse la battaglia: molto probabilmente dovrebbe trovarsi nella Bassa Sassonia, a Kalkriese. Le tre legioni perdute, la XVII, la XVIII e la XIX, non furono mai più ricostituite. I romani avrebbero avuto la loro rivincita nel 16 d. C., quando in due battaglie sbaragliarono la coalizione germanica guidata da Arminio.

Recentemente, Netflix ha prodotto la serie Barbarians, attualmente alla prima stagione, dove si narrano proprio le vicende legate a questo epico scontro tra due civiltà e due modi di vivere completamente diversi. 

11 settembre 1297 – Battaglia di Stirling Bridge in Scozia: William Wallace sconfigge le truppe inglesi numericamente superiori

L’11 settembre 1297, le truppe scozzesi di Andrew Moray e William Wallace (Braveheart) sconfiggono le superiori forze inglesi guidate dal VI Conte di Surrey, John de Warenne e Hugh de Cressingham nei pressi della cittadina di Stirling, sul fiume Forth. La battaglia si inscrive nella Prima Guerra d’Indipendenza Scozzese, dovuta al tentativo di Edoardo I d’Inghilterra di conquistare la Scozia, all’epoca senza un sovrano legittimo. Il rapporto degli scozzesi con questo importante sovrano inglese è facilmente desumibile dal soprannome con il quale Edoardo è passato alla Storia: Martello degli scozzesi

Il ponte ha influenzato profondamente l’esito della battaglia. Gli inglesi non riuscirono, infatti, a sfruttare la netta superiorità numerica (3 a 1 circa) perché rimasero in pratica imbottigliati e divisi dal ponte. La battaglia divenne famosa in tutta Europa perché dimostrò che, in particolari situazione, le truppe di fanteria potevano dimostrarsi superiore alla tanto temuta cavalleria pesante.

Nel celebre film Braveheart – Cuore impavido, pellicola del 1995 diretta e interpretata da Mel Gibson, la battaglia viene ampiamente ricordata, senza però menzionare l’importanza del ponte nella vittoria scozzese. 

11 settembre 1599 – Beatrice Cenci sale sul patibolo per aver ucciso il padre violento

In Piazza Castel Sant’Angelo a Roma, sono decapitate Beatrice Cenci e la matrigna Lucrezia Petroni. Il fratello maggiore della Cenci, Giacomo, fu invece squartato. I tre erano stati condannati a morte per l’omicidio del conte Francesco Cenci, padre dei due giovani. 

I tre erano realmente colpevoli ma i “veri mostri” non furono loro, bensì il conte Francesco, uomo violento che avrebbe violentato più volte la figlia Beatrice. Tutti i suoi congiunti non lo sopportavano più, così decisero di ucciderlo. 

Ci vollero tre tentativi per arrivare ad assassinarlo: dove fallirono il veleno e i briganti riuscì l’oppio. Infatti, nel settembre del 1598, il suo corpo straziato fu ritrovato a Petrella Salto (Rieti), nei pressi del castello del Cicolano (la Rocca), sotto uno delle finestre visto che i congiurati avevano deciso di simulare il suicidio del conte (dopo averlo intontito con vino misto ad oppio). 

Il corpo fu ben presto riesumato e l’atroce verità scoperta. Troppi interessi erano però in gioco perché vera giustizia fosse fatta. L’allora papa Clemente VIII, al secolo Ippolito Aldobrandini, aveva interesse ad incamerare l’ingente patrimonio della famiglia Cenci. 

Una vicenda che ha affascinato artisti di ogni epoca, come ad esempio Percy Bysshe Shelley con la tragedia I Cenci, scritta e conclusa a Roma nel maggio del 1819. Nella miniserie RAI Caravaggio, viene ricordata la decapitazione di Beatrice (rappresentata sul piccolo schermo da Maria Elena Vandone), evento che influenzerà l’arte del pittore e della contemporanea Artemisia Gentileschi.

Sembrerebbe che ogni anno, nell’anniversario della morte dei tre giovani, per volontà del discendente della famiglia Cenci, il principe Cenci Bolognetti, è celebrata una messa in suffragio nella chiesa di Gesù e Maria in via del Corso a Roma. 

Sul luogo dell’esecuzione, nella notte dell’11 settembre, pochi “fortunati” riuscirebbero a vedere lo spirito della fortunata Beatrice con in mano il suo capo reciso. 

Nel Museo Criminologico di Roma è conservata una “spada di giustizia”, l’arma con la quale avvenivano le decapitazioni negli Stati Pontifici. Risalendo l’arma al XVI secolo, potrebbe essere proprio lo strumento che ha tolto la vita alla giovane Cenci e alla sua matrigna. 

11 settembre 1683 – A Vienna la Lega Santa respinge gli eserciti ottomani

Il sovrano polacco Giovanni III Sobieski, alla guida di una Lega Santa, libera Vienna dall’assedio ottomano, fermando così per sempre l’avanzata dei turchi in Europa. La battaglia (11-12 settembre 1683) rappresenta l’evento decisivo della guerra austro-turca, combattuta tra il 1683 e il 1699. 

Durante l’Assedio di Vienna sarebbero nate due squisitezze, che ancora oggi deliziano il palato di milioni di persone in tutto il mondo: il cappuccino e il croissant

Il cappuccino è stato attribuito a due personaggi legati alla battaglia. Secondo alcuni sarebbe stato il frutto dell’ingegno di un certo Franciszek Jerzy Kulczycki, il quale avrebbe aperto la prima caffetteria viennese in assoluto, grazie al caffè che gli ottomani avevano lasciato nel loro accampamento. Secondo questa tradizione, Kulczycki avrebbe aggiunto al caffè il latte e il miele per rendere più dolce il gusto della bevanda.

Un altro racconto mette al centro della nascita del cappuccino il Padre Marco d’Aviano, al secolo Carlo Domenico Cristofori. Questo frate cappuccino, fatto anche beato dalla Chiesa Cattolica, fu l’anima della Lega Santa, grazie alla fiducia accordatagli da Innocenzo XI. In questo caso, il nome della bevanda deriverebbe dall’ordine religioso nel quale militava il buon Padre d’Aviano. 

Come nacque invece il croissant? Un oscuro panettiere, secondo una radicata leggenda, avrebbe udito, di notte (mentre era intento a sfornare il pane) l’arrivo degli ottomani che stavano giungendo in città grazie ad una complicata rete sotterranea. Quest’ultimo riuscì ad avvertire in tempo i difensori, salvando così Vienna. 

In ricompensa di questo atto di eroismo, l’Imperatore Leopoldo I avrebbe concesso al panettiere il diritto esclusivo di “produrre pasticceria a forma di mezzaluna”, per commemorare degnamente questo incredibile avvenimento. 

11 settembre 1714 – Si conclude l’assedio di Barcellona. La Catalogna è sottomessa ai Borbone 

Le truppe fedeli a Filippo V di Borbone, guidate dal Duca di Berwick (James Fitz-James), conquistano Barcellona, concludendo così vittoriosamente un assedio durato quattordici mesi. Episodio da collocare nella Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), durante la quale i Borbone (la Francia) e gli Asburgo (Sacro Romano Impero Germanico) si scontrarono tenacemente per ereditare la Spagna e i suoi possedimenti d’oltremare. 

Inizialmente Barcellona e la Catalogna avevano deciso di appoggiare il pretendente borbonico, il futuro Filippo V, per poi passare dalla parte dell’arciduca Carlo. L’ira di Filippo non si fece attendere e la sconfitta fu particolarmente dura per i catalani. 

La vittoria del Borbone ebbe come conseguenza principale l’abolizione dei fueros catalani, i diritti locali, con la promulgazione dei Decreti della Nuova Pianta (1716), con i quali si sarebbe realizzato il moderno Stato centralista spagnolo e rafforzato il centralismo di Madrid

I catalani, però, non dimenticarono le loro antiche libertà e trasformarono una sconfitta in una vittoria morale, celebrando ogni anno la Diada Nacional de Catalunya per commemorare la resistenza del popolo catalano in difesa della loro patria. 

Fino all’avvenuta demolizione della Cittadella, avvenuta durante la Rivoluzione del 1868, questa fortezza militare doveva rappresentare il potere dello Stato centrale spagnolo nei confronti dei rivoltosi catalani. I lavori iniziarono nel 1715, su progetto di José Próspero Verboom, ingegnere militare olandese. 

Per la sua realizzazione fu necessario distruggere un migliaio di abitazioni nel popolare quartiere Ribera. “Quasi un quinto della città scomparve, nel quartiere più ribelle e, allo stesso tempo, il più dinamico in termini economici. Per questo, la Cittadella divenne il simbolo per eccellenza della oppressione borbonica”.  

11 settembre 1823 – Muore David Ricardo: la società delle tre classi 

L’economista britannico David Ricardo, considerato tra i più celebri esponenti della scuola classica, muore a Stroud, una cittadina del Gloucestershire (Inghilterra), a 51 anni. La causa della morte è dovuta ad un’infezione all’orecchio medio che si è poi diffusa nel cervello, inducendo così la setticemia . 

Al momento della morte, l’economista propugnatore delle tre classi sociali poteva contare su un ingente patrimonio stimato tra le 675.000 e le 775.000 sterline. Una cifra astronomica allora come oggi, dovuta anche alla sua attività parlamentare e all’aver finanziato proficuamente l’indebitamento del governo britannico

Per esempio, il Sunday Times ricorderà nel necrologio che Ricardo avrebbe “guadagnato oltre un milione di sterline” grazie alla Battaglia di Waterloo (18 giugno 1815). In realtà Ricardo all’epoca era già molto ricco e nel giugno 1815 aveva deciso di vendere l’ultimo titolo del governo in suo possesso prima che a Londra si venisse a conoscenza della storica vittoria. 

In qualità di deputato di Portarlington, in carica dal 20 febbraio 1819 all’11 settembre 1823, voterà con l’opposizione in appoggio ai moti liberali di Napoli e Sicilia

11 settembre 1847 Eseguita per la prima volta in pubblico “Oh Susanna”: inno della corsa all’oro 

La canzone “Oh Susanna” è eseguita per la prima volta durante un concerto all’Andrews’ Eagle Ice Cream Saloon a Pittsburgh (Pennsylvania), l’11 settembre del 1847. L’autore é Stephen Foster, all’epoca contabile della compagnia di navigazione del fratello a Cincinnati (Ohio). Grazie ai tanti gruppi che in tutto il paese iniziarono a suonarla e ai toni sentimentali e comici, il brano divenne ben presto un vero e proprio inno per tutti coloro che si trovavano in California per la corsa all’oro

La canzone fu pubblicata per la prima volta da W. C. Peters & Co., a Cincinnati, nel 1848 e l’autore fu pagato 100 dollari per la pubblicazione. 

La popolarità del brano portò la casa editrice Firth, Pond & Company a offrire a Foster due centesimi per copia di spartiti venduti, rendendo quest’ultimo il primo cantautore totalmente professionale negli Stati Uniti d’America. La Susanna del testo potrebbe rappresentare un velato riferimento alla defunta sorella di Foster, Charlotte Susannah.

11 settembre 1906 – Gandhi utilizza il Satyagraha per la prima volta in Sud Africa

Mohāndās Karamchand Gāndhī, non ancora conosciuto con l’appellativo onorifico di Mahatma (Grande Anima) adotta per la prima volta il Satyagraha (Devozione alla Verità), la resistenza passiva, durante una protesta a Johannesburg (Sud Africa), all’Empire Theatre of Varieties

La resistenza passiva fu utilizzata per contrastare una iniqua legge voluta dal Transvaal che obbligava gli asiatici (in particolare, cinesi e indiani) a registrarsi e a circolare con un documento identificativo con tanto di impronta digitale.  Durante l’incontro di massa al teatro, Gandhi esortò il pubblico a sfidare la legge non applicandola e a subire la conseguente pena, senza ricorrere alla violenza. 

L’idea di una resistenza passiva fu influenzata dal pensiero filosofico, pedagogico e religioso di Lev Tolstoj, con il quale il politico indiano ebbe una fitta corrispondenza per tutta la vita (lo scrittore russo morirà il 20 novembre 1910). 

Il testo morale in lingua tamil Tirukkuṛaḷ influenzò Gandhi nell’utilizzare la non violenza, applicando al contempo il vegetarismo morale come virtù da adottare per ogni individuo.

Furono queste le prove generali di Gandhi sul modo migliore di far trionfare la giustizia e i diritti dei più deboli, degli ultimi. Esperienze che furono utilizzate in India a partire dal 1915. 

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