Ricorre oggi, 17 agosto, la giornata della valorizzazione del gatto nero. Il tutto a pochi giorni dalla giornata internazionale del gatto, celebrata invece l’8 agosto
Perché il 17 agosto è la giornata della valorizzazione del gatto nero? Semplice, perché il gatto nero è da sempre vittima di superstizioni.
Le credenze e le superstizioni di oggi sono la conseguenza delle antiche credenze legate agli animali che spesso vedevano e, a tratti ancora oggi, vedono alcuni animali come portatori di sventura o malaugurio.
Almeno una volta nella vita, sarà capitato a tutti di vedere qualcuno che, alla vista di un gatto nero che ha attraversato la strada, abbia attaccato con gli scongiuri.
Potrà sembrare strano, ad oggi, che ci si debba addirittura preoccupare che ai felini neri venga fatto del male in ricorrenze come halloween, ma nel 2018, fu la stessa ENPA (Ente Nazionale protezione animali) a lanciare un appello in loro difesa e invitando alla prudenza.
Nero come il Medioevo
Nonostante non si viva più nel Medioevo e nonostante il fatto che, oggi, ci siano sempre più estimatori di gatti neri, questi felini dal pelo scuro, restano ancora vittime e portatori di antiche dicerie a loro riferite.
L’origine dell’associazione “al male” o alla sfortuna dei gatti neri risale al Medioevo, quando si utilizzavano le carrozze e i cavalli venivano spesso di notte spaventati dagli occhi dei gatti neri o dalla loro comparsa improvvisa in strada. A quel punto, i cavalli agitandosi facevano di rimando agitare i passeggeri che associavano poi i gatti neri al demonio.
A perpetrare una narrazione negativa dei gatti neri fu anche Papa Gregorio IX che nel 1200 ribattezzò il gatto nero il fedele amico delle streghe.
Da quel momento in poi si continuò con l’associazione del gatto nero al demonio e molti Papi ordinarono di bruciarli alle feste popolari.
Il gatto nero porta quindi davvero sfortuna?
Certo che no, i gatti neri sono stati vittime di ignoranza ed anzi secondo alcune tradizioni portano fortuna.
Il gatto nero porta fortuna
Nella cultura egizia è risaputo che i felini venivano adorati e il gatto nero non era escluso ma anzi una dea di nome Bastet, la cosiddetta dea gatto viene rappresentata come un gatto nero o come una donna con una testa di un gatto nero.
Questa divinità e i tutti i gatti erano simbolo di positività capaci di allontanare gli spiriti maligni ed era compito delle persone prendersene cura.
Anche nell’antica Roma i gatti neri erano rispettati e tutt’altro che considerati maligni, erano infatti considerati dei portafortuna.
Si tramanda che dopo la loro morte era buona usanza cospargerne le ceneri per augurarsi un proficuo raccolto.
A combattere le antiche e cattive credenze sui gatti neri ci sono ancora Paesi come Australia, Scozia e Inghilterra dove il passaggio del gatto nero in strada rappresenta un incontro fortunato che rende la giornata di chi lo incontra poi a sua volta fortunata.
Simpatica anche la credenza che si ha in Giappone del gatto nero, dove portano fortuna, e in particolare si ritiene che le persone single proprietarie di gatti neri siano più fortunate di altre in amore.
Al di là di ogni vecchia o ancora presente credenza resta il fatto che i gatti neri siano in generale i meno adottati ancora oggi.
Una delle motivazioni per cui vengono in minor numero adottati e tutt’altro che radicata nelle vecchie tradizioni è spiegata in una ‘’vecchia’’ intervista della BBC ad una responsabile di un rifugio britannico per gatti:
In questa intervista la responsabile spiegava che i gatti neri non venivano scelti perché a differenza di tutti gli altri non venivano bene nei selfie:
“La gente basa la propria vita sui selfie e I GATTI NERI, CHE RENDONO MENO NELLE FOTOGRAFIE, SONO DI CONSEGUENZA MENO GETTONATI DI UN TEMPO. Quando vengo contattata nel periodo di boom delle nascite, il più delle volte mi sento dire “qualsiasi colore eccetto il nero”
Oggi però è un giorno per ricordare di abbattere vecchie credenze infondate e apprezzare la bellezza e la particolarità di questi affascianti felini
Chi non vorrebbe, nonostante il caratteraccio, un gatto da compagnia come Salem? Il gatto nero forse più famoso di tutti.
In onore dei gatti neri e forse per combatterne i pregiudizi fu scritta anche una canzone, tuttora impossibile da dimenticare: Volevo-un-gatto-nero.
I riferimenti, volontari o meno, ai gatti neri in alcuni casi hanno davvero fatto la differenza.
Così concludiamo con una nota lieta: con l’uscita di Black Panter della Marvel, nel 2018, ci fu un incremento delle adozioni dei gatti neri negli Stati Uniti, discriminati e meno adottati fino a quel momento.