Aldo Biscardi è stato più di un semplice volto delle trasmissioni sportive italiane: un’icona pop, ma anche un sottile analista della psiche dell’italiano medio
Aldo Biscardi associa il suo nome, indelebilmente, a Il processo del lunedì, famosissima trasmissione televisiva andata in onda sulla RAI per più di vent’anni. Un talk-show sportivo che è stato in grado di entrare nei cuori degli appassionati di calcio, ma non solo. Biscardi è stato il motore di questa trasmissione di culto, ma perché?
Oltre ad ospiti di tutti i tipi (attori, personaggi dello spettacolo, sportivi), il giornalista molisano ha avuto la bravura – non da tutti – di capire cosa il suo target chiedeva (senza che il target stesso lo sapesse) e di procurarsi gli strumenti e le risorse necessari per soddisfare il suo pubblico: la polemica, gli sfottò, i litigi. In tre parole: lo spettacolo trash.
E non è un caso che sui social, ancora oggi, ci siano dei video che riprendono i migliori momenti della trasmissione da lui condotta. Ma Biscardi non è stato solo questo. A dirla tutta, sarebbe dovuto essere di più. Di più tipo cosa? Il Presidente della Repubblica Italiana.
E vediamo perché: ecco i momenti che lo hanno consacrato a leggenda della cultura pop italiana.
Interno primo: Il processo del lunedì
L’uomo inventa la scrittura, poi la ruota; nel frattempo diventa sedentario, affina l’agricoltura, fino alla caduta dell’Impero romano d’Occidente; passa per la scoperta dell’America, le varie rivoluzioni, le guerre, l’11 settembre… per arrivare a questi tre minuti di assoluta genialità epica televisiva.
Aldo Biscardi siede al centro come un certo Gesù in un certo dipinto. Vicino al sommo conduttore siedono Vittorio Sgarbi, Pasquale Squitieri e Maurizio Mosca. Il motivo della contesa è dato dal classico scontro tra arte e pragmatismo, tra il lavoro intellettuale e quello tecnico, il registro è aulico e di difficile comprensione.
Ed è quando la situazione si surriscalda più del dovuto che emerge l’arte diplomatica di Biscardi: il conduttore sa che questo momento diventerà storico, come tutti i migliori ha il dono della previdenza; e apparentemente fa il pompiere, in realtà rincara la dose e ci regala un momento storico.
Ora, siete così sicuri che una così abile padronanza delle dispute non lo avrebbero reso un grande Presidente della Repubblica?
Aldo Biscardi contro il linguaggio standard
Vi sorprenderà che la Treccani offra uno spazio ad un termine direttamente legato a Biscardi, anche se non dovrebbe stupirvi affatto. Il biscardismo. Per biscardismo si intende tutto il linguaggio nato per Biscardi, intorno a Biscardi. Un linguaggio televisivo che ha del rivoluzionario.
Un modo di fare televisione mai visto, certo, ma anche mai pensato. Che per alcuni rompipalle è dannoso, per altri è stata un’incredibile innovazione. Oltre alla continua ricerca della polemica, delle moviole, della lite, il biscardismo si è pregiato anche di preziosissimi aforismi. Ecco i migliori:
- Qui al Processo le polemiche fioccano come nespole;
- Io sono come Joyce, Pascoli, Leopardi, Pasolini: è il destino dei grandi poeti essere dileggiati;
- Non parlate più di tre o quattro alla volta! Sennò non si capisce niente;
- Incrocio le dite!
- Dove giocherà Baggio l’anno scorso?
- Questa è l’ultima puntata del 1907
- Siamo di fronte allo stadio: a 38-40 metri!
- Abbiamo uno sgoopp clamoroso!
- A nome di tutta l’umanità: che venga magari catturato anche durante Il Processo quell’assassino di Bid Labben!
- Hai messo la piaga nel dito!

Metafore, poesia, fisica quantistica e paradossi temporali, politica internazionale: abbiamo mai avuto un Presidente della Repubblica così dotto e, soprattutto, con una capacità di spaziare tra così tanti temi usando una lingua comprensibile per tutti?
Interno secondo: l’avanguardia di Biscardi
Biscardi aveva capito prima di tutti le potenzialità televisive della polemica che, quasi in termini filologici, possiamo considerare la diretta erede della commedia dell’arte popolare. Ma bisogna anche affidarla a qualcuno di importante. Qualcuno in grado di portarla avanti in maniera interessante, ove le tematiche – magari non sempre – lo siano.
E chi meglio di Carmelo Bene e Maurizio Mosca? Metterli dietro ad una macchina da presa televisiva, equivaleva fare già il 75% della scaletta da seguire. E, il duo Bene-Mosca ha dato risultati esilaranti, con contenuti fino ad allora mai visti in TV.
Ogni carica politica dovrebbe pretendere l’erudizione di massa. Biscardi l’ha fatto: ha reso contenuti inaccessibili ai più, semplici e diretti. Un artista della comunicazione. Chissà cosa avrebbe fatto come Presidente…
Interno terzo: i documenti straordinari
Gianni Brera è stato per il giornalismo sportivo quello che Michael Jordan è stato per il basket, Pelé per il calcio, Einstein per la fisica. Delle sue non copiosissime apparizioni televisive, Il Processo può vantarne qualcuna. E, ogni volta che Brera appariva nello studio di Biscardi, era un evento straordinario.
Ai compensi culturali precedenti, aggiungiamo – dunque – anche della sana storia del giornalismo sportivo.
Il Processo, Civil War: Biscardi vs Berlusconi
Una singolar tenzone tra due mostri sacri della televisione nazional popolare: Aldo Biscardi e Silvio Berlusconi. L’invettiva di Silvio, furente, retorica e diretta come solo l’ex Presidente del Consiglio sa fare, incontra la calma e la serenità della risposta di Aldo.
“EvidenDemenDe lei non sa cosa sia la pluralità”
Biscardi is on fire
Ha fatto più Biscardi contro il berlusconismo in 8 battute, che vent’anni di centrosinistra prodiano.
Ma perché non ti sei mai candidato, Aldo?