Le anime pezzentelle: un culto tutto partenopeo

Anime pezzentelle

Esiste una sorta di patto, che dura da secoli, tra i napoletani e le cosiddette anime pezzentelle. Di cosa si tratta?

La Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco e il Cimitero delle Fontanelle sono alcuni dei luoghi nei quali, a Napoli, sono ricordate le “anem’ e ppezzentelle”, le anime pezzentelle

Con questo termine, i napoletani si riferiscono alle anime di coloro che, trovandosi in Purgatorio, invocano o’ refrisco, l’alleviamento delle punizioni alle quali sono soggetti i peccatori morti pentiti. 

Raggiungere lo stato di grazia necessario

Secondo la Teologia Cattolica, le anime del Purgatorio, pur essendo nella grazia di Dio, non sono ancora pienamente purificate. Pertanto, devono purificarsi per raggiungere la santità necessaria per essere ammesse al cospetto del Signore

Cimitero delle Fontanelle
Cimitero delle Fontanelle

I tempi di permanenza in questo luogo di pentimento dipendono dai peccati compiuti in vita e dalle preghiere che i vivi possono realizzare per quella particolare anima. 

Il culto delle anime pezzentelle 

Una situazione che crea i presupposti per una sorta di patto tra l’anima in Purgatorio e il napoletano (anche in altre parti della Campania, come ad Aversa c’è un culto rivolto alle anime del Purgatorio). 

Lo spirito, dall’aldilà, aiuta il fedele a realizzare desideri quali vincere al Lotto, guarire da una malattia o superare un ostico esame all’Università. In cambio di questi aiuti, il napoletano recita o fa recitare diverse preghiere quotidiane affinché l’anima possa passare il più velocemente possibile in Paradiso. 

Pezzentella deriva infatti dal verbo latino petere, traducibile in italiano con la frase “chiedere per ottenere”. 

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