L’assassinio di Giulio Cesare

Era il 15 marzo del 44 a. C. quando avvenne uno tra gli omicidi più efferati della Storia: l’assassinio di Giulio Cesare 

I congiurati, in quel fatidico giorno delle Idi di Marzo, erano pronti a tutto. Perfettamente consapevoli del fatto che se avessero fallito, sarebbe stata la morte per tutti quanti loro. 

L’obiettivo era al tempo stesso semplice e complesso: assassinare Caio Giulio Cesare e prendere il potere per ripristinare la Res Publica Populi Romani, la forma di governo che l’Urbe si diede in un periodo di tempo che va dal 509 a. C. al 27 a. C. 

In questo articolo cercheremo di dare alcune risposte, volte a chiarire gli aspetti meno noti dell’omicidio che mutò le sorti di Roma

Da dove provenivano i Cesaricidi? 

Coloro che passeranno alla Storia come Cesaricidi non erano formalmente un gruppo omogeneo vista la provenienza di ciascuno di loro. 

C’erano ferventi repubblicani come Domizio Enobarbo e Lucio Ponzio Aquila. Pompeiani quali Gaio Cassio Longino e cesariani come Publio Servilio Casca e Servio Sulpicio Galba

Queste sono informazioni importanti, perché dimostrano in maniera inequivocabile che Cesare non godeva più della fiducia non soltanto dei suoi (ex) nemici, ma anche dei suoi alleati, tra i quali serpeggiava malumore. 

Aspirazione alla Tirannide 

Disapprovazione provocata dal timore che Caio Giulio Cesare, già Dictator a vita, aspirasse alla Tirannide (in latino l’accusa era di adfectatio regni).
I presagi erano stati numerosi in quel 44 a. C.. Le statue di Cesare, posizionate sui Rostri, erano state adornate (di notte) di diademi, segni di regalità. 

Marco Antonio, durante la festività dei Lupercalia, offrì più volte a Giulio Cesare una corona davanti al Popolo che disapprovò rumorosamente. 

Perché furono scelte le Idi di Marzo? 

La data del 15 marzo 44 a. C. non fu scelta a caso. Era l’ultima possibilità per i Cesaricidi di ammazzare il presunto tiranno, prima che partisse per l’Oriente, in vista della progettata campagna contro i Parti e vendicare così la disfatta di Carre del 9 giugno del 53 a. C.. 

La partenza era programmata tre giorni dopo le fatidiche Idi

Dove avvenne l’assassinio di Giulio Cesare? 

L’omicidio avvenne a Roma, nell’Area Sacra di Torre Argentina. Questo perché, nel posto prescelto, sorgeva la Curia realizzata da Gneo Pompeo Magno, nel Campo Marzio. Proprio nell’adiacente Teatro di Pompeo, Decimo Bruto aveva riunito un gruppo di gladiatori (come supporto), con il pretesto di organizzare i ludi gladiatori in onore della dea Anna Perenna

Cesare morì, secondo quanto riportato dagli storici antichi, ai piedi della statua di Pompeo, suo antico nemico. Nel 2012 sono stati effettuati degli scavi archeologici nel sito, per individuare lo scranno dove si sarebbe seduto Cesare.

Dopo la morte di quest’ultimo, il luogo divenne maledetto e presto abbandonato.

L’esame autoptico

É lo storico Svetonio a ricordare che fu il medico ellenista Antistione ad aver eseguito l’esame autoptico, sul corpo esanime di Caio Giulio Cesare. Delle 23 pugnalate inferte dai senatori Cesaricidi, soltanto una è risultata mortale. 

La paura fece tremare le mani ai congiurati che comunque riuscirono nel loro intento, ma fallirono nel riportare Roma sotto il controllo senatoriale; come i fatti successivi avrebbero ampiamente dimostrato.

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