Attentato a Lione: la Francia sotto il mirino dell’islamo-fascismo

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Un clima di estrema tensione si respira in Francia. Ora con l’attentato a Lione

Attentato a Lione: in seguito alla decapitazione dell’insegnate e dell’attentato a Nizza, è ormai noto che l’intero paese è nel mirino dei terroristi. Tale clima, si è instaurato in seguito alla mostra da parte di un insegnate del liceo del Bois d’Aulne, di alcune vignette, caricature di Maometto. Esse, hanno provocato la decapitazione dell’uomo, nell’hinterland di Parigi. Autore di quest’atto atroce è un diciottenne, il quale ha minacciato la polizia con un coltello e avrebbe urlato “Allah akbar”. La polizia francese ha inseguito il giovane, che è stato ucciso dopo dieci colpi di pistola. Dopo quell’atto in Francia, vi fu una mobilitazione per prevenire altri eventuali atti di islamo-fascismo.

L’attentato a Lione

Un altro religioso, un prete ortodosso a distanza di soli due giorni dall’attentato a Nizza, è stato freddato, mentre stava chiudendo la chiesa.
Il cinquantaduenne ha riportato ferite da arma da fuoco, precisamente un fucile a canne mozze. La vittima, prima di essere trasportata in ospedale, ha dichiarato di non conoscere il suo aggressore. L’aggressore è in fuga ed è ricercato dalla polizia francese, mentre l’uomo è in condizioni serie, dato che è stato ferito da due colpi all’addome. Il sindaco di Lione, Gregory Doucet, ha dichiarato di non privilegiare alcuna pista, ma probabilmente quella più attendibile è terroristica che potrebbe spiegare l’attentato a Lione

Il tentativo di un primo attacco: la stazione ferroviaria di Lione

Attentato a Lione preannunciato. La scorsa settimana a Lione, c’è stato un primo tentativo di un attacco bomba da parte di una donna con il burqa.
Ella aveva con sé alcune borse sospette e ha minacciato di farsi esplodere al grido “Allah akbar”.
La donna è stata fermata nel reparto anti-terroristico, l’intero tratto ferroviario è stato bloccato. Si teme un’escalation dopo il pugno di ferro del governo contro gli ambienti degli islamisti, le moschee e le associazioni sospettate di favorire gli integralisti.

Nizza: la prima città ad essere colpita

L’attacco tanto temuto dalla politica parigina, si è verificato lo scorso 29 ottobre, a Nizza. Verso le nove, poco prima della messa, tre persone hanno perso la vita. La prima, una settantenne è quasi stata decapitata, sfiorando la stessa sorte del professore; il custode ha subito un’accoltellamento insieme ad una donna la quale è morta poco dopo aver cercato aiuto in un bar. L’attentatore ha dichiarato di aver agito da solo, la polizia l’ha colpito e mentre veniva medicato ha più volte esclamato: “Allah Akbar”.

L’origine di tale terrorismo

Tali episodi macchiati di rosso, arrivano al culmine di un escalation di tensioni tra Francia e Turchia. In particolare, il paese europeo ha segnalato l’attività di gruppi nazionalisti turchi; gruppi di militari lo scorso 24 luglio hanno attaccato con grossi petardi, una manifestazione della comunità armena.

Interventi repentini: le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron

Il presidente Macron, ha enunciato che le sue dichiarazioni, riguardo le caricature di Maometto, sono state manovrate. Infatti i dirigenti politici e religiosi, hanno modificato tali frasi, sostenendo addirittura che fossero “emanazione del governo francese” contro l’Islam. Il presidente ha quindi risposto a tali accuse, promuovendo la sua reale linea ideale, ovvero la libertà di espressione, un diritto di scrivere, disegnare e pensare.
Le persone hanno frainteso in seguito a molte menzogne, quindi la gente ha capito che Macron fosse favorevole a tali caricature. Di conseguenza, molteplici militari sono stati mobilitati per proteggere scuole e in particolari luoghi di culto cristiano. Quali ad esempio i cimiteri alla vigilia della festa dei santi e alla celebrazione dei morti nel giorno di lunedì.

La risposta della Turchia agli attacchi terroristici

La Turchia stessa, condanna l’attentato inflitto a Nizza; lo dichiara il ministro degli esteri turco, il quale esprime solidarietà alla Francia e ha dichiarato:

“È chiaro che coloro che hanno commesso un attacco così selvaggio in un luogo di culto sacro, non può essere ispirato da alcun spirito religioso, umano o morale”

Macron nel mirino di Erdogan: “una campagna d’odio”

Il presidente turco, ha accusato Macron di seminare odio, contro l’Islam.
In un primo momento, il turco si esprime prima riguardo la rivista Charlie Hebdo, che dichiara di non aver guardato, per non dare importanza a “tali dichiarazioni immorali”. In più, si è espresso contro il presidente francese Macron e la politica tedesca (cancelliere federale) Merkel, i quali secondo Erdogan, l’Europa non merita politici come loro. Contro quindi la già nota campagna d’odio sostenuta da Macron e riguardo la tedesca ha dichiarato che ella non ha saputo spiegare, perché più di cento poliziotti si sono introdotti nella moschea Mevlana di Berlino all’alba, nell’ora di preghiera.

Lotta contro la rivista Charlie Ebdo

Intanto, la procura di Ankara ha aperto un’inchiesta contro la rivista satirica Charlie Ebdo, che ha pubblicato una vignetta.
In quest’ultima, Erdogan è raffigurato con una lattina in mano, nell’atto di sollevare la gonna ad una donna velata. “Macron è portatore di un atto d’odio”, continua il presidente che vorrebbe addirittura rilanciare le crociate. Quella di Macron, era solo un’espressione pacifica, come da lui sostenuto, o celava realmente un attacco? Tali tensioni sfoceranno davvero in una campagna d’odio? Continueranno gli attacchi in Francia?

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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