De Luca: “ci prepariamo a chiedere il coprifuoco”
Sarebbe dovuto partire dal prossimo fine settimana il coprifuoco preannunciato da De Luca in vista della settimana di “ALLAUIN”, invece con ogni probabilità si partirà da questo venerdì, 23 Ottobre.
“Volevamo partire dall‘ultimo week end di ottobre ma partiamo ora. Si interrompono le attività e la mobilità alle 23 per contenere l’onda di contagio. Alle 23 da venerdì si chiude tutto anche in Campania come si è chiesto anche in Lombardia.”
Com’è arrivata la decisione
L’impennata della curva epidemiologica, i quasi 1000 casi al giorno, l’oramai compromessa posizione a livello sanitario. Queste le principali motivazioni che hanno spinto “lo sceriffo” De Luca a giocare sul tempo in questa partita contro il virus che per il momento vede una sconfitta abbastanza netta, su tutta la linea, da parte dei governanti. Anticipata così l’ordinanza “anti Halloween”: la Campania alle 23 si bloccherà.
Cosa vuol dire coprifuoco? In sostanza, dalle ore 23 fino alle ore 5-6 del mattino presumibilmente, sarà vietato circolare con i propri mezzi privati senza una valida motivazione da autocertificare: situazione già vissuta con i vari modelli di autocertificazione stampati durante il primo lockdown.
Critiche alla gestione De Luca
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha prontamente fatto sentire la sua voce in merito alla questione, preannunciando la misura adottata dal presidente della Regione Campania.
“Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva“.
La sanità al crollo
In clamoroso affanno tutto l’apparato sanitario regionale. Le terapie intensive sono quasi al collasso: 15 posti sono troppo pochi per garantire una sicura ed ovvia cura del paziente grave affetto da Covid.
Sempre De Luca, a margine delle sue ultime dichiarazioni, fa il punto sulla situazione:
“Abbiamo chiesto alla Protezione civile 600 medici e 800 infermieri. Ad oggi abbiamo avuto l’assicurazione che invieranno 50 medici e 100 infermieri. Quindi siamo clamorosamente al di sotto delle esigenze minime poste dalla regione Campania” lamenta il governatore nel corso di una visita al Covid Residence per i positivi asintomatici all’Ospedale del Mare. “Ad oggi non è arrivato nessuno. Vedremo nei prossimi giorni chi arriva, per il resto faremo miracoli per reperire da altri reparti gli anestesisti che saranno necessari”.
I dubbi sono leciti: una situazione del genere, in una delle regioni con la più alta media di densità abitativa, questo scenario prevedibile. I risultati raggiunti dalla Campania e dalla gestione De Luca della prima fase, appaiono lontani, lontanissimi. Fortunatamente la Regione aveva evitato il peggio, al netto di un sistema sanitario regionale che non sarebbe mai stato capace di garantire piena assistenza a tutti e che, ancora una volta, sta dimostrando le sue grandi falle.
Misure così restrittive sono causa di un cattivo senso civico da parte dei cittadini o di misure non adeguate in termini di prevenzione e previsione da parte di chi governa?