Trump positivo al Covid: elezioni a rischio?

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Photo Credit: Official White House Photo

Trump e Melania positivi al Covid

“Il Covid è una farsa, sparirà da solo”. Con queste parole il presidente americano cercava, nei mesi passati, di minimizzare l’avanzata del virus che ha paralizzato il globo. Ma il primo ottobre 2020 attraverso il suo mezzo preferito, Twitter, Trump ha diffuso la notizia di essere positivo al Coronavirus insieme a sua moglie Melania. Ironia della sorte? Karma? Fatalità? Chi può dirlo. Ciò che è certo è che il virus non guarda in faccia nessuno.
Trump non è il primo politico a sottovalutare il Covid e non è nemmeno il primo ad essere contagiato: prima di lui Boris Johnson e Bolsonaro, ma anche Filaret, patriarca ortodosso che aveva affermato che la pandemia fosse una punizione per gli omosessuali.
Non hanno certo aiutato le manifestazioni pubbliche, i comizi e nel caso del presidente americano la campagna elettorale. Donald Trump corre per le presidenziali che si terranno a novembre contro Joe Biden. Con l’annuncio della malattia del presidente in carica però sorgono dei dubbi: come verrà portata avanti la campagna elettorale a solo un mese dall’Election Day? Le elezioni, dunque, potrebbero essere a rischio?

Il ricovero e la catena dei contagi

Il primo ottobre Trump ha scritto sul suo profilo Twitter di essere risultato positivo al Covid insieme alla moglie (https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1311892190680014849).
Al contrario di Melania, che presenta sintomi lievi, il marito è stato ricoverato in uno dei più grandi ospedali militari degli Stati Uniti: il Walter Reed National Military Medical Center, nel Maryland. Vi si è recato in elicottero, raggiungendo il mezzo sulle sue gambe davanti ai giornalisti. Tramite social ha poi comunicato di stare bene (o almeno pensa) e ha ringraziato per il sostegno ricevuto. Proprio nell’ospedale di Bethesda il presidente rimarrà per qualche giorno e non sogna neppure di rinunciare ai suoi poteri. Infatti, si è fatto allestire uno studio per continuare la sua attività.
Adesso si cerca di ricostruire la catena dei contagi: anche il responsabile della campagna elettorale del biondo presidente è risultato positivo, e andando avanti sempre più sono i senatori che risultano essere affetti dal Covid. Probabilmente tutto è da farsi risalire a Hope Hicks, una delle consigliere più vicine a Trump, la quale avrebbe viaggiato sull’Air Force One ovviamente senza mascherina (come del resto Donald insegna). Altre fonti affermano che la Hicks avrebbe scoperto di essere positiva e avrebbe quindi viaggiato in uno scomparto separato dal resto dei passeggeri. Ciò che è sicuro è l’avvenuto contagio, la quarantena di Melania e il ricovero del ricco presidente Usa.

Election Day e dibattito politico

Il momento è, però, molto delicato: a novembre ci saranno le presidenziali che vedranno sfidarsi Donald Trump e il democratico Joe Biden. Ma le elezioni sono a rischio?
Il magnate ha già dovuto rinviare la tappa elettorale in Florida e anche le successive. Per posticipare l’Election Day (tradizionalmente il martedì successivo al primo lunedì del mese) ci vorrebbe una decisione da parte del Congresso, ipotesi questa ancora neppure sfiorata.
Proprio Biden ha augurato a Trump una pronta guarigione e pur continuando la campagna elettorale, ha cancellato gli spot negativi contro il suo rivale. Una dimostrazione di fair play e soprattutto di solidarietà. Non ricambiata da Trump che non cambia il suo atteggiamento aggressivo neppure mentre è ricoverato in un letto di ospedale.
L’aggressività dell’attuale presidente è già nota a tutti e il dibattito tra i due candidati ne è stato l’ultimo esempio. Da molti è stato definito imbarazzante, paragonato ad una rissa: insulti e interruzioni continue da parte di Donald Trump al suo “nemico”, il quale cercava di concludere il suo discorso ma senza successo. Biden, visibilmente stremato, gli ha chiesto esplicitamente di stare zitto: nel suo volto era chiara la stanchezza e la difficoltà. Del resto Donald urlava e sovrastava il suo sfidante. Come un bambino assillante che porta all’esasperazione i genitori, Trump ha talmente stuzzicato il democratico da farsi chiamare pagliaccio. E a nulla sono valsi gli interventi di Chris Wallace, giornalista e moderatore del dibattito: gli statunitensi hanno assistito a una diretta più simile al talk show di Jerry Springer che a un confronto politico.

Dalla gestione della pandemia al contagio

Durante lo scontro tra i due candidati statunitensi alcuni temi sono stati toccati: dalle violenze dell’estrema destra (da cui Trump non si è dissociato esplicitamente) al cambiamento climatico sempre negato dal presidente statunitense, fino ad arrivare alla pandemia. E proprio ora le sue affermazioni sembrano ridicole: dopo aver minimizzato e sminuito il problema per mesi, evitato di usare le mascherine e consigliato di iniettare il disinfettante, è proprio Trump ad essere positivo al Covid. Durante il dibattito ha anche sostenuto di aver fermato l’avanzata della “peste cinese” e di aver evitato danni più grandi. Biden, dal canto suo, ha affermato l’esatto contrario: la scarsa attenzione del presidente per la pandemia ha causato moltissimi morti. E in risposta Trump cosa fa? Prende in giro il suo avversario per l’uso delle mascherine “più grandi che lui abbia mai visto”. Ma forse oggi, il Trump positivo al Covid nella stanza di ospedale in cui si trova, rimpiange di non aver avuto la stessa attenzione del suo rivale. E magari avrebbe potuto chiedergli dove aveva preso quelle mascherine giganti.

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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