I giornalisti interrompono la diretta di Trump
Si parla di voti illegali in diretta nazionale. I giornalisti americani non ci stanno e interrompono la diretta di Trump smentendo ciò che sta affermando il presidente. Questo è ciò che è accaduto alle 18.30 (ora statunitense) giovedì scorso. Tutte le maggiori reti americane hanno stoppato la diretta, affermando che ciò che era stato detto era del tutto falso e “privo di prove”. MsNbc, Nbc, Abc, Cbs, Cnbsc hanno smentito fortemente le frasi di The Donald non permettendo che i loro telespettatori fossero quindi disinformati. Anche la Cnn ha preso le distanze da quelle parole: il network non ha interrotto la conferenza stampa ma ha, con un sottopancia, sottolineato come non vi fossero prove di quello che il candidato repubblicano stava dicendo.
Il diritto all’informazione nel rispetto della verità
“Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile”
È questo il primo principio dettato dalla carta dei doveri dei giornalisti (nel nostro paese): il diritto all’informazione nel rispetto della verità. E si può certamente affermare che i giornalisti americani in questi giorni lo hanno messo in pratica alla lettera.
Le elezioni presidenziali Usa stanno dando spettacolo: sono giorni che tutto il mondo aspetta di sapere chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Ma ciò che ancor di più fa scalpore è l’atteggiamento di Trump: tra annunci anticipati di vittoria, accuse contro il sistema di voto via posta, appelli alla Corte Suprema e insinuazioni di brogli non smette di far parlare di sé. Ma questo non stupisce nessuno. Il web si è scatenato e l’ironia nei confronti di Donald cresce sempre di più.
La TV reagisce alle affermazioni di Trump
Ma adesso anche la TV reagisce alle “follie” di Trump e i giornalisti lo interrompono. Giovedì pomeriggio tutte le maggiori reti televisive americane hanno risposto alle dichiarazioni del candidato repubblicano. Appena ha cominciato a parlare di voti illegali gli anchorman sono intervenuti e hanno interrotto la diretta di Trump. «Mi trovo nella insolita situazione non solo di dover interrompere il presidente degli Stati Uniti ma di correggere il presidente degli Stati Uniti. Non ci sono voti illegali di cui siamo a conoscenza, non c’è stata alcuna vittoria di Trump per quanto ne sappiamo», dice Brian Williams su MsNbc. «Il presidente ha fatto un certo numero di affermazioni false, compresa quella che c’è stato un voto fraudolento. Non ci sono prove», si sente dire a Lester Holt. Shepard Smith durante la diretta ha interrotto il discorso dichiarando che le affermazioni del presidente erano del tutto false. Ma non solo, anche FoxNews, rete vicina a Trump ha cercato di mitigare le sue parole. Il network di Murdoch ci ha tenuto a sottolineare come il presidente dovesse fornire delle prove per tali affermazioni.
L’informazione prima di tutto
Uno straordinario esempio di deontologia professionale. I giornalisti americani hanno dato prova di servire la verità: l’informazione prima di tutto. I telespettatori e i lettori hanno il diritto a conoscere i fatti puri e semplici, a non essere fuorviati da illazioni che non hanno un fondamento. La professione giornalistica ha come scopo la diffusione di un’informazione pura e veritiera. E a nessuno è concesso manipolarla a suo piacimento. È questa la lezione che hanno dato gli statunitensi. In un mondo in cui le fake news sono all’ordine del giorno e vengono diffuse anche dai canali più autorevoli, non è stato permesso neppure all’autorità più alta di un paese di calpestare la verità. “La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. II giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell’editore, del governo o di altri organismi dello Stato”, è questo il secondo principio nella carta dei doveri.
E affermare che ci siano dei brogli, delle frodi durante le elezioni senza prove significa instillare la scintilla del dubbio. Mettere la pulce nell’orecchio, fomentare il risentimento. Ma di questo gli anchorman americani non si sono fatti complici, si sono tenuti ben lontani dalle affermazioni di un presidente che non pesa le sue parole o che le pesa fin troppo, usandole a suo piacimento. Anche questa mossa di Trump infatti era del tutto calcolata: David Miur, giornalista di Abc, ha sostenuto che il presidente lo abbia fatto apposta sapendo che in quel momento c’era il picco di audience. Ha quindi cercato di usare i media? Sì, ma questa volta non ci è riuscito. L’informazione prima di tutto.