Riaperte le aule studio a Napoli, nell’ateneo di Porta di Massa della Federico II
Durante la pandemia, le soluzioni adottate non sono state sempre favorevoli a coloro che fanno parte dell’ambiente universitario. Sono molti i dipartimenti a Napoli, ma anche in altre città, che hanno dovuto bloccare l’accesso delle aule studio. Limitando in questo modo anche studi di ricerca. Per quanto riguarda la Federico II, nel dipartimento di studi umanistici, gli studenti hanno lottato per far prevalere i loro diritti, in particolare quello allo studio.
Ci sono sempre state richieste per la riapertura di aule studio, biblioteche, ripresa di lezioni o esami in presenza, ma non sono state accolte.
Ad oggi, fortunatamente, il collettivo studentesco è riuscito ad ottenere la riapertura di una parte dell’ateneo di Porta di Massa. Si garantisce l’accesso in totale sicurezza di alcune aule studio anche a studenti che fanno parte di altre facoltà. Di seguito un’intervista al candidato come rappresentante del dipartimento, che ci spiega come sono riusciti ad ottenere questi risultati.

Aule studio riaperte a Napoli
Come siete riusciti a ottenere la riapertura delle aule?
L’apertura delle aule studio è la conseguenza del lavoro e della costanza dei rappresentanti del corpo studentesco, identificati con il nome di “Link Studi Umanistici“. Io, Christian Gargiulo, mi candido alle prossime elezioni studentesche per il rinnovo del Consiglio dipartimentale, in modo tale da continuare ad interloquire con le istituzioni. In particolare con il direttore del dipartimento, Mazzucchi.
Prima di arrivare a questi risultati, c’è stato un periodo di forte militanza. Nella nostra sede, gli studenti hanno cercato di rivendicare una serie di diritti e non sempre è stato facile.
Il diritto allo studio
Christian spiega che c’è ancora molto su cui lavorare. Lui ed altri studenti si sono presi la responsabilità di raccogliere e riportare le problematiche a chi dovrebbe risolverle. Sicuramente i risultati ad oggi ottenuti sono un grande traguardo dopo quasi un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, ma questo è solo l’inizio. Si spera di riuscire a garantire un ambiente che riesca ad agevolare gli studenti (anche quelli in futuro) nel loro percorso universitario.
Come si possono ottenere i propri diritti?
I diritti si ottengono solo quando si avverte l’esigenza nel pretenderli. Nel nostro caso, senza la partecipazione collettiva della comunità studentesca è alquanto complicato portare avanti un discorso basato solo dal punto di vista istituzionale. Pertanto, è fondamentale che gli studenti partecipino in maniera attiva alla vita universitaria.
È necessario precisare che le aule aperte e messe a nostra disposizione, presenti tutte a Porta di Massa, rappresentano un caso particolare poiché il nostro dipartimento è l’unico che può accogliere in piena sicurezza gli studenti. Infatti, le aule predisposte allo studio e ad alcune attività didattiche, hanno una numerazione indicata al proprio ingresso.
Questo risultato non è stato ottenuto dal nulla, abbiamo fatto il possibile per far sì che venga garantito il diritto allo studio in sede. Non bisogna sottovalutare le problematiche di coloro che vivono condizioni disagiate nelle loro abitazioni. Chiunque dovrebbe svolgere in modo adeguato le proprie attività.

Perché si dovrebbe tornare in presenza?
Approcciare un docente o un collega da vicino, non è la stessa cosa di quando ci si ritrova davanti ad uno schermo. Vi assicuro che ne vale la pena ritornare a vivere determinate sensazioni.
La pandemia ha danneggiato in primis noi studenti, ma anche molti docenti ne hanno risentito. Non deve essere facile per i professori fare lezione senza avere la possibilità di ricevere riscontri riguardo l’apprendimento della materia.
Ritornare in presenza è importante non solo per il percorso di studi, ma anche per quello della crescita individuale. Inoltre, può essere un modo per condividere con i propri colleghi le stesse problematiche vissute quest’anno. All’inizio potrà risultare strano, poiché non si è più abituati a tali circostanze. Però è giusto riprendere un minimo di normalità e ritornare alla nostra routine precedente.
È comprensibile che ci possono essere persone che provino timore per la situazione in cui ci troviamo. Chi non ha la possibilità di spostarsi in piena sicurezza, se ritiene più opportuno restare a studiare a casa, non deve sentirsi in difetto. Si spera che col tempo e il buon senso delle persone, riusciremo a uscire da questa pandemia.