Autoironia: è cosi che difendo la mia autenticità!

autoironia

L’autoironia è la capacità di ridere di sé

Ritengo che l’autoironia sia il regalo più grande che una persona possa fare a se stessa, per non perdere la propria autenticità.

Viene comunemente definita come “capacità di ridere di sé”, dei propri difetti, errori e debolezze. In quanto esseri umani, è lecito imbarazzarsi di fronte ai propri errori. Ma essere eccessivamente permalosi di fronte a critiche e giudizi altrui è sintomo di una bassa stima di se stessi e della paura di non risultare perfetti.

L’autoironia al contrario è una forma acuta di intelligenza, quella dell’accettazione serena e della consapevolezza che sia impossibile essere perfetti e impeccabili in ogni occasione. La consapevolezza maggiore che vi è alla base è che gli errori non definiscono ciò che siamo. Dunque, rispondere con una risata ad una critica o ad un errore, solo per renderlo più leggero, non significa essere superficiali o non prendere sul serio le cose. Al contrario, permette di restare concentrati su ciò che di bello continua a circondarci. E ciò non può che essere un ottimo sprone per continuare a tentare, nonostante i possibili fallimenti.

L’autoironia è quindi un ammortizzatore dei colpi della vita. Permette di vedere la vita come avventura e non come sfida continua. Alleggerisce e ridimensiona la negatività e frena un’autocritica troppo severa o un dialogo impietoso con se stessi. Ci insegna quindi ad essere più complici e compassionevoli nei confronti delle nostre vulnerabilità.

I benefici della risata

L’umorismo e l’autoironia sono abilità cognitive, come tante altre. Possono quindi essere allenate da tutti e, già il “semplice” fatto di far bene alla nostra salute dovrebbe essere un valido motivo per farlo.

Sono infatti risaputi da tutti i molteplici benefici di una sana risata:

  • riduce lo stress e la rabbia
  • riempie il corpo di endorfine
  • migliora il sistema immunitario
  • fa bene al cuore
  • abbassa la pressione sanguigna
  • aumenta la capacità di ricordare ciò che si è imparato
  • crea un senso di comunità e appartenenza con le altre persone
  • facilita il cambio di prospettiva: con una risata siamo in grado di accettare un punto di vista diverso dal nostro, senza provare stress
  • fa bene al corpo perché ridere dissolve la tensione in quanto, risata e tensione non possono coesistere nello stesso momento nel corpo
  • Aiuta a gestire la paura: se ridiamo di qualcosa, non ci sembrerà più cosi pericolosa. La risata è il veleno della paura!

Autoironia vs Maschere sociali

Ciò che dell’autoironia mi piace di più è che dà il privilegio di togliere le maschere e abbassare le autodifese, per mostrare agli altri ciò che siamo veramente.

Parliamoci chiaro, uno dei problemi della nostra società è una grossa incoerenza di base. Da una parte tende ad essere ipercritica e a non perdonare alcun errore altrui, biasimando crudelmente chi si autocommisera. Dall’altra, sente quasi un sentimento di fastidio e invidia, raramente di ammirazione, per le persone che mostrano di essere super sicure delle proprie capacità, instancabili e sempre orientate verso i propri obiettivi. Perché? Perché queste persone sembrano quasi poco umane, poco vulnerabili e il sentore che siano più smart con le proprie emozioni genera la critica di chi, non essendolo, si sente diverso e mancante, quindi tormentato.

In realtà nessuno è imbattibile, nessuno è sempre sicuro di sé e di riuscire. Ma spesso, quell’apparenza di sicurezza e convinzione è solo una maschera, un mezzo per proteggere la propria fragilità e vulnerabilità dalla critica altrui. Si mostra quindi un’immagine sociale artefatta, che funge da scudo difensivo dalla cattiveria e derisione altrui. Ma ciò spesso è controproducente: la gente non scava nel profondo, non capisce che è solo una maschera costruita sulla paura. Al primo errore quindi, critica ancora più ferocemente, divertita e compiaciuta per il fatto che la troppa convinzione dell’altra persona abbia trovato un posto di blocco. L’esistenza della maschera viene quindi, la maggior parte delle volte, addirittura ignorata dalle persone poco empatiche e che si fermano alla superficie.

Essere autoironici ci fa sembrare più umani, e protegge la nostra autenticità

Ma perché arrivare a tutto questo? Non sarebbe più bello essere semplicemente se stessi, mostrando anche e soprattutto la parte più fragile ed umana di noi? Avremmo bisogno di una società senza maschere, dove a regnare sono persone che si salvano tra di loro, dopo aver salvato se stesse, insegnandosi reciprocamente l’arte dello sdrammatizzare. Ecco che allora tutti noi avremmo meno terrore di intraprendere nuove esperienze per la paura di fallire, di esporci, di essere criticati, non accettati e isolati. Ci sentiremmo liberi e probabilmente più felici.

Ecco perché l’autoironia ha un potere salvifico. Da una parte ci permette di difenderci, anticipando le critiche. Infatti ironizzare su se stessi o su qualcosa che cerchiamo di fare è un modo per dire “Ci voglio provare. Sono consapevole dei miei limiti, li riconosco ancor prima che tu possa arrivare a formulare una critica e sono il primo ad ammetterlo. Mi godo il tentativo, senza avere la presunzione di raggiungere la perfezione e se dovessi fallire pazienza. Una risata e si riprova”. Anche il nostro più acerrimo nemico inizierebbe a simpatizzare per noi, a provare ammirazione e tenerezza, senza il bisogno di ostentare una inesistente vanità, presunzione, arroganza.

Dall’altra parte, una persona che sorride dei propri limiti, anticipando o smorzando le eventuali critiche, coinvolgerà indirettamente anche gli altri nel fare altrettanto. Non si sentiranno più criticati, ma compresi e accettati come essere umani che voglio semplicemente mettersi in gioco.

Proprio per questo l’autoironia è uno strumento che unisce le persone in una sociale, e aggiungerei umana, catena, tenuta unita dall’empatia e dalla solidarietà.

L’autoironia è il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi. Ha l’intento di proteggere la nostra autenticità e non l’immagine sociale, che come abbiamo visto è fonte di simulazione e cade facilmente. Restare se stessi al giorno d’oggi sembrerebbe essere un grande privilegio, ma pensateci, è soprattutto un sacrosanto diritto e sta ad ognuno di noi accorgersi di avere tra le mani questo immenso potere.

L’autoironia è la verità sui nostri difetti che emerge senza veli, perché indossa la maschera della risata di uno sconosciuto.

Anna Maria D’alò

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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