L’ex Presidente degli Stati Uniti compie oggi 60 anni. E’ stato il primo afroamericano alla Casa Bianca
È il 20 gennaio 2009 quando Barack Obama, che oggi compie 60 anni, diventa il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Fu un mandato facile? Assolutamente no! Basti pensare che deve immediatamente misurarsi con una recessione economica non da poco.
Tuttavia, però, Barack ha la stoffa del leader. Nel 2012 viene, infatti, rieletto.
C’è una cosa che tutti ben sappiamo di Obama: è stata la prima persona di origini afroamericane a diventare Presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma non solo. È stato anche il primo candidato politico a fare un uso massiccio e ragionato della tecnologia e dei social media per far arrivare il proprio messaggio agli elettori.
Come? Lo scopriremo più avanti.
Comunicazione e politica: un legame indissolubile
Non si può non comunicare.
Paul Watzlawick
Da sempre, l’uomo comunica. A partire dai graffiti nelle caverne. Perfino il silenzio è un messaggio.
Eppure, il concetto di comunicazione sembra un fatto tutto nuovo. Probabilmente, ciò dipende dai cambiamenti che, nell’ultimo decennio, hanno interessato l’ambito tecnologico.
Fin dalla loro nascita, i mass media – di qualunque tipo – sono stati al servizio della politica.
La radio, il primo mass media in ordine cronologico dopo i giornali, permise a Roosevelt di dare vita alle famose chiacchierate attorno al caminetto.
A partire dal suo insediamento, nel 1933, l’allora presidente degli Stati Uniti diede avvio ad una tradizione di successo.
Ogni settimana, Roosevelt si rivolgeva a tutti gli americani. Spiegava le proprie opinioni con calma, come fosse una telefonata di routine. Con un pubblico di interlocutori di portata nazionale, però.
In particolare, i discorsi al caminetto furono di importanza cruciale durante la seconda guerra mondiale. La voce del presidente fungeva da supporto morale per rassicurare i cittadini e le famiglie in difficoltà.
Andando avanti nel tempo, arriviamo al 1960, con il primo dibattito televisivo fra due candidati alle elezioni.
Richard Nixon e John Fitzgerald Kennedy si sfidarono a colpi di voce e immagini. E furono proprio queste ultime che permisero a JFK di sbaragliare la concorrenza.
A differenza di Nixon, Kennedy era perfettamente a proprio agio davanti alle telecamere. Inoltre, si presentò con un aspetto ben più curato e affascinante.
Inizia un’epoca in cui i politici devono innanzitutto piacere.
Il ruolo cruciale di Barack Obama
I mass media hanno sempre avuto un’importanza decisiva in politica. E quindi? In cosa l’approccio di Barack Obama è stato innovativo?
È presto detto: Obama si è servito di Internet e dei social media comprendendone (a fondo) le caratteristiche.
Nella rete, la comunicazione è totalmente diversa. Diretta, veloce. Ma, soprattutto, personalizzata.
La propaganda di Barack Obama riguardò molti canali: da Facebook a Youtube, passando per Twitter. Per poi approdare, nel 2012, ad Instagram.
Ma nulla è stato lasciato al caso. Ad occuparsi della strategia comunicativa del futuro presidente è stato un team di esperti, accumunati da un unico obiettivo: rendere virale ogni contenuto.
Con Obama, si fa la storia. In più sensi.
A partire dal 2008, la rete diventa il campo in cui si vincono le elezioni.
La propaganda politica, che già dagli anni Ottanta non fa più molta differenza fra fase elettorale e fase di governo, diventa ancor più pervasiva. Raggiunge chiunque in ogni momento, calibrando i messaggi sulla base del destinatario.
La genericità è abolita. Ad ognuno, il contenuto più adatto: il bersaglio è la sfera più intima dell’elettore.
Per colpirlo, bisogna puntare tutto sull’emotività. In un’era in cui non si può più contare sul sentimento di appartenenza ad una fazione politica, la partita si gioca sulle personalità dei leader.
Obama si mostra da subito ammiccante, aperto al nuovo, propositivo. Ogni suo video, ogni suo post, contiene una call-to-action. Un invito ad agire.
È come guardare negli occhi ogni elettore. Nessuna azione politica potrà più esimersi da questo modus operandi.
Insomma, Obama, che con i suoi 60 anni oggi potrebbe rientrare nella categoria boomer, è stato invece un pioniere della comunicazione politica digitale. Non possiamo che augurargli buon compleanno. Quasi sicuramente sapremo dai social come festeggerà!