Quella di salutare la casa è un’abitudine ancora molto diffusa tra i napoletani. Chi viene salutato è l’anima della casa, la Bella Mbriana
“Mio padre – racconta un giovane napoletano – quando torna a casa, anche se sa che non c’è nessuno dice: ‘Buona sera‘”. Chi viene salutato è l’anima della casa, la Bella Mbriana.
Si saluta perché lo facevano i padri e i nonni, ma non si sa di ripetere un gesto molto antico.
La Bella Mbriana è una presenza gentile e benevola ma temuta, e ancora molto rispettata in certi ambienti popolari. Un’entità invisibile molto difficile da descrivere.
Se sul carattere e l’aspetto del “munaciello” sono tutti più o meni d’accordo, la Bella Mbriana è un’entità invisibile molto più difficile da descrivere.
La ‘Mbriana è bella per definizione, anzi è un termine di paragone per la bellezza femminile e molti sono stati conquistati dal suo fascino, dagli antichi poeti napoletani a Pino Daniele.
Viene immaginata come una giovane donna dal viso dolce e sereno, una figura chiara e solare, come del resto dice il suo nome, che significa meridiana, bella come l’ora più luminosa del giorno.
Meglio non lamentarsi, dicono i vecchi napoletani, di un appartamento troppo piccolo o troppo buio, e guai a fare progetto ad alta voce di traslocare altrove!
Significa tirarsi addosso sfortuna e malattie. Corrono gravi rischi anche quelli che sconvolgono un’antica abitazione.
La fata, affermano, ricambierà generosamente vegliando sulla loro salute e sull’armonia familiare e nei momenti di difficoltà si potrà ricorrere a lei con un’antica invocazione: “Bella ‘Mbriana, scetate!”.
Svegliati Bella ‘Mbriana e portami fortuna.