Presentato il programma della 79° edizione della Biennale Cinema di Venezia (2022)

Biennale Cinema-venezia

Biennale Cinema 2022: il Presidente Roberto Cicutto ed il Direttore Artistico Alberto Barbera presentano tutte le pellicole mondiali in gara alla 79° edizione

Stamattina si è tenuta la presentazione della 79esima edizione della Biennale Cinema di Venezia che si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre al Lido di Venezia. A presentare il programma di quest’anno sono stati Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, e Alberto Barbera, Direttore Artistico del Settore Cinema. Proprio quest’ultimo ha così aperto la conferenza stampa:

«Se i festival sono, come si suol dire con una metafora abusata, “finestre aperte sul mondo”, la finestra di #Venezia79 non può certamente ignorare ciò che accade sotto i nostri occhi. Non avremmo mai pensato di doverci confrontare con la guerra di aggressione in Ucraina, con le democrazie minacciate dall’ imperialismo di Putin, con i tre cineasti iraniani dissidenti Jafar Panahi (in concorso in questa edizione con “Khers nist”), Mohammad Rasoulof e Mostafa Al Ahmad arrestati in Iran e con la condanna della giovane produttrice turca Cigdem Mater. Il festival annuncerà delle iniziative in merito, perché i festival non sono delle bolle chiuse che non guardano la realtà

Anche per quest’anno, dunque, si prospetta un Festival ricco di eccellenze ed opere d’arte sotto il segno di… una leonessa. Sì, perché l’immagine scelta per il manifesto ufficiale della Biennale di Cinema 2022 raffigura “una Leonessa che si libra in alto e ci porge questo anniversario, il 90°, spiega l’illustratore italiano Lorenzo Mattotti:

«Sono 90 gli anni dalla prima edizione della Mostra e per questo abbiamo voluto che l’immagine avesse delle linee classiche, così come classica è stata la scelta del fondo oro. Il colore oro è anche un riferimento ai manifesti dei primi decenni del Novecento. La Mostra è sempre stata classica, ma anche provocatoria. Qui il Leone, simbolo di potere e forza, si è trasformato in una Leonessa, che ha in sé eleganza e creatività. Dopo 90 anni, il Leone di Venezia, simbolo della Mostra, è ora diventato una Leonessa che vola attraverso la storia con energia e leggerezza, simbolo di speranza, lontano dall’aggressività e dalla ferocia.»

Film di apertura: “WHITE NOISE” di Noah Baumbach

Inoltre, ad aprire la 79esima Mostra di Venezia sarà il nuovo capolavoro del regista newyorkese Noah Baumbach, White Noise. Dopo aver presentato nel 2019 Marriage Story (con Scarlett Johansson e Adam Driver), Baumbach ritorna al Lido con un “esilarante e terrificante, lirico e assurdo, ordinario e apocalittico” dramma che racconta “i tentativi di una famiglia americana contemporanea nell’affrontare i conflitti mondani della vita quotidiana, alle prese con i misteri universali dell’amore e della morte, e la possibilità della felicità in un mondo incerto”. Il film – tratto dall’omonimo romanzo di Don DeLillo e con protagonisti Adam Driver e Greta Gerwig – sarà proiettato mercoledì 31 agosto 2022 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia).

“White Noise” di Noah Baumbach_ con Adam Driver e Greta Gerwig

“È un grande onore aprire la 79. Mostra di Venezia con White Noise ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera Valeva la pena di aspettare per avere la certezza che il film fosse finito in tempo. Adattata dal grande romanzo di Don DeLillo, Baumbach ha realizzato un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con misura su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i dubbi e le paure radicate negli anni ’80, ma con riferimenti molto chiari alla realtà contemporanea.”

Di seguito il programma della 79. Mostra di Venezia:

I 23 FILM IN CONCORSO per vincere il Leone D’Oro al Festival di Venezia 2022

  • White Noise di Noah Baumbach – film d’apertura
  • Il signore delle formiche di Gianni Amelio
  • The Whale di Darren Aronofsky
  • L’immensità di Emanuele Crialese
  • Saint Omer di Alice Diop
  • Blonde, di Andrew Dominik
  • Tár, di Todd Field
  • Love Life, di Koji Fukada
  • Athena di Romain Gavras
  • Bones and All di Luca Guadagnino
  • The Eternal Daughter di Joanna Hogg
  • Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades (Bardo, false chronicle of a handful of truths) di Alejandro G. Iñárritu
  • Shab, Dakheli, Divar (Beyond the Wall) di Vahid Jalilvand
  • The Bandhees of Inisherin di Martin McDonagh
  • Argentina, 1985 di Santiago Mitre
  • Chiara di Susanna Nicchiarelli
  • Monica di Andrea Pallaoro
  • Khers Nist (No Bears) di Jafar Panahi
  • All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras
  • Un Couple (A Couple) di Frederick Wiseman
  • The Son di Florian Zeller
  • Les Miens (Our Ties) di Roschdy Zem
  • Les Enfants des Autres (Other People’s Children) di Rebecca Zlotowski

FILM FUORI CONCORSO

  • Don’t Worry Darling di Olivia Wilde
  • The Hanging Sun di Francesco Cozzini – Film di chiusura del Festival
  • Kapag Wala Nang Mga Alon (When the Waves are Gone) di Lav Diaz
  • Living di Oliver Hermanus
  • Dead for a Dollar di Walter Hill
  • Kone Taevast (Call of God) di Kim Ki-Duk
  • Dreamin’ Wild di Bill Pohlad
  • Master Gardener di Paul Schrader
  • Siccità di Paolo Virzì
  • Pearl di Ti West
Don’t Worry Darling di Olivia Wilde_ con Harry Styles e Florence Pugh

ORIZZONTI in concorso

  • Princess di Roberto De Paolis – Film d’apertura
  • Obet’ (Victim) di Michal Blaško
  • En Los Margénes (On the Fringe) di Juan Diego Botto
  • Trenque Lauquen di Laura Citarella
  • Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
  • Innocence di Guy Davidi
  • Blanquita di Fernando Guzzoni
  • Pour la France (For My Country) di Rachid Hami
  • Aru Otoko (A Man) di Kei Ishikawa
  • Chleb I Sol (Bread and Salt) di Damian Kocur
  • Luxembourg, Luxembourg di Antonio Lukich
  • Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa
  • Spre Nord (To The North) di Mihai Mincan
  • Autobiography di Makbul Mubarak
  • The Syndacaliste (The Sitting Duck) di Jean-Paul Salomé
  • Jang-E Jahani Sevom (World War III) di Houman Seyedi
  • Najsrekniot Čovek Na Svetot (The Happiest Man in the World) di Teona Strugar Mitevska
  • A Noiva (The Bride) di Sergio Trefaut

ORIZZONTI EXTRA

  • L’origine du mal (Origin of Evil) di Sebastien Marnier – Film d’apertura
  • Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji
  • Amanda di Carolina Cavalli
  • Zapatos Rojos (Red Shoes) di Carlo Eichelmann Kaiser
  • Nezouh di Soudade Kaadan
  • Notte Fantasma di Fulvio Risuleo
  • Bi Roya (Without Her) di Arian Vazirdaftari
  • Valeria Mithatenet (Valeria is Getting Married) di Michal Vinik
  • Goliath di Adilkhan Yerzhanov

FUORI CONCORSO – SERIE TV

  • Riget Exodus (The Kingdom Exodus) – episodi 1-5, di Lars von Trier (1 settembre)
  • Copenhagen Cowboy – episodi 1-6, di Nicolas Winding Refn

FUORI CONCORSO – NON FICTION

  • Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky
  • The Matchmaker di Benedetta Argentieri
  • Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo
  • A Compassionate Spy di Steve James
  • Music for Black Pigeons di Jorgen Leth e Andreas Koefoed
  • The Kiev Trial di Sergei Loznitsa
  • In viaggio di Gianfranco Rosi
  • Bobi Wine Ghetto President di Christopher Sharp e Moses Bwayo
  • Nuclear di Oliver Stone

FUORI CONCORSO – CORTI

  • Camarera de Piso (Maid) di Lucrecia Martel
  • Look at Me di Sally Potter
  • In quanto a noi di Simone Massi
  • A guerra finita di Simone Massi

VENEZIA CLASSICI – DOCUMENTARI

  • Ragtag di Giuseppe boccasini
  • Desperate Souls, Dark City and the Legend of The Midnight Cowboy di Nancy Buirski
  • Fragments of Paradise di K.D Davison
  • Conformista ribelle di Anselma Dell’Olio
  • Jerry Schatzberg Portrait Paysage di Pierre Filmon
  • Godard Seul le cinema di Cyril Leuthi
  • The Ghost of Richard Harris di Adrian Sibley
  • Bonnie di Simon Wallon
  • Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel

BIENNALE COLLEGE CINEMA

  • Ragtag di Giuseppe Boccasini
  • Come le tartarughe di Monica Dugo
  • Banu di Tahmina Rafaella
  • Gornyi Luk (Cipolla di Montagna) di Eldar Shibanov
  • Palimpsest di Hanna Västinsalo
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