Se non friggi pure l’anima non è Carnevale: i dolci da fare

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Carnevale non è altro che una scusa per sbizzarrirsi in cucina o acquistare i dolci tipici e mangiarli in compagnia

A Carnevale ogni dolce…non male. Carnevale è quell’evento che ci consente di poter assaporare dolci senza pensare alle calorie, alla modalità di cottura, allo zucchero. E poi è sempre bello condividere con chi amiamo la gioia di mangiare un bel dolce, specialmente se cucinato insieme.

Ma quali sono quelli più noti e saporiti (rigorosamente fritti)? Scopriamolo insieme!

Chiacchiere: uno dei dolci tipici della tradizione napoletana

Si dice che le chiacchiere si chiamino così perché la Regina di Savoia si fece preparare il dolce dal cuoco di corte, perché aveva fame e voleva allietare lei e i suoi ospiti mentre chiacchieravano.

Il dolce per antonomasia di Carnevale è conosciuto anche col nome di: frappecenci, bugiefrappolegalanifrittolecrostoli…e questi sono solo alcuni dei nomi che cambiano a seconda della regione d’Italia.

L’origine di questo dolce sublime ha origini antiche, probabilmente risale all’epoca romana. In quel periodo venivano fatti dei dolci chiamati “frictilia, che venivano fritti nel grasso di maiale, per celebrare i Saturnali, festività corrispondente al nostro Carnevale. Se ne preparavano in grosse quantità perché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima.

Inoltre, il dolce veniva servito al popolo che si riuniva in strada per festeggiare, perché era un dolce facile da preparare e a un costo basso.

La ricetta varia leggermente tra regione e regione e con gli anni si è utilizzato sempre meno lo strutto, dando spazio al più salutare olio o addirittura cuocendoli al forno. Si possono farcire all’interno, oppure ricoprire con zucchero a velo, cioccolato o col miele, oppure si possono annaffiare con l’alchermes.

Castagnole e frittelle

Perché le castagnole si chiamano castagnole? Non c’entra nulla la ricetta- che non contiene farina di castagne- bensì la loro forma, che ricorda vagamente quella delle castagne. Esistono varie versioni di questi tondi dolcetti golosi: alla ricotta, ripieni con crema pasticciera, al cacao o con la panna.

Le frittelle somigliano molto alle castagnole, ma hanno una consistenza dell’impasto diversa: quella delle frittelle è semi-liquida. Questo le rende molto morbide e dunque facili da farcire.

Graffe, krapfen e donuts

Le graffe (che non sono altro che delle ciambelle fritte) sono un dolce tipico campano, mangiato in realtà tutto l’anno. La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo delle patate nell’impasto, ma si possono fare anche senza.

Le graffe sono una rielaborazione dei krapfen tedeschi, piccoli impasti fritti ripieni di confettura. Ovviamente, si possono cuocere anche al forno.

I donuts, invece, sono la versione americana delle ciambelle. Famosi soprattutto grazie a Homer Simpson, stanno diventando sempre più diffusi anche in Italia. La loro particolarità è la glassa di zucchero colorata e le codette dai diversi colori.

Non ci resta che provarli tutti!

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