Ercole, per l’ultima Fatica, ha dovuto portare vivo, al cugino Euristeo, il guardiano dell’Ade, Cerbero
Eracle, come ultima Fatica, ha dovuto catturare vivo il guardiano per eccellenza dell’Aldilà, il mostruoso Cerbero.
Questo cane a tre teste e con serpenti al posto del manto era figlio di Echidna e Tifone, fratello tra gli altri di Ortro, ucciso dal figlio di Zeus durante la Decima Fatica e dell’Idra di Lerna, uccisa nella Seconda Fatica.
Cerbero e il significato delle 3 teste
Secondo alcuni le tre teste del guardiano infernale sono attribuibili ad una numerologia sacra. Ognuna delle tre divinità principali dell’Antica Grecia, Zeus, Poseidone e Ade, ha infatti un’arma che riporta al concetto di Trinità.
Il Tridente di Poseidone, la Folgore a tre punte di Zeus e Cerbero a tre teste di Ade.
Molto interessante la spiegazione fornita dall’ecclesiastico e scrittore britannico Zachary Gray (1688-1766).
Secondo quest’ultimo le tre teste rappresentano, rispettivamente, i 3 Tempi di ognuno di noi: il Passato, il Presente e il Futuro.
La grande vittoria riportata dal più celebre tra i semidei “dimostra che le azioni eroiche sono vittoriose sul Tempo e sussistono nella Memoria dei Posteri”.
Ercole entra negli Inferi e salva Teseo
Il figlio di Alcmena, dopo essere entrato nell’Oltretomba da uno dei tanti passaggi che vi conducevano, durante il suo cammino si ritrovò davanti Teseo e Piritoo, due eroi molto amici tra loro. I due si erano giocati ai dadi la conquista delle due donne più belle dell’epoca: il primo vinse Elena, il secondo Persefone, la moglie di Ade.
Teseo e Piritoo dopo aver rapito la futura moglie di Menelao, cercarono di fare altrettanto con la figlia di Demetra. Gli sciocchi furono convinti, sembra dalla stessa Persefone, a sedersi un attimo sulle Sedie dell’Oblio: appena i due si sedettero, le sedie si fusero con loro, impedendo ogni via di fuga.
Eracle li trovò mentre invocavano tutti gli dei di essere liberati. Il semidio riuscì a liberare solo Teseo, a furia di strattoni. Piritoo rimase incollato sulla Sedia dell’Oblio per l’Eternità.
La cattura di Cerbero

Ercole non poteva penetrare negli Inferi senza giustificare la propria presenza ad Ade e alla sua amata consorte. Giunto davanti ai Signori dell’Aldilà, il semidio chiese il permesso di catturare Cerbero.
Ade accettò la sfida ma obbligò Eracle a tentare la mortale impresa senza l’utilizzo di alcuna arma. Il figlio di Zeus accettò la sfida e si precipitò dal mostruoso guardiano per sfidare di nuovo il Destino.
Eracle utilizzò soltanto la pelle del Leone di Nemea come scudo nella sfida contro Cerbero e la sua enorme forza, grazie alla quale riuscì a sottomettere il terribile mostro.
Solo Orfeo riuscì a fare altrettanto, utilizzando il potere della Musica, ma questa è materia per un altro articolo.