La Cerva di Cerinea: 3ª Fatica di Eracle

Cerva di Cerinea

Eracle fu costretto da Euristeo a catturare la Cerva di Cerinea come terza Fatica. L’animale era sacro ad Artemide

Le origini della Cerva di Cerinea sono legate a doppio filo ad una delle figlie di Pleione e Atlante, la Pléiade Taigete. Quest’ultima stava per essere rapita da Zeus, quando Artemide (Diana per gli antichi romani) alle invocazioni di aiuto della ninfa rispose trasformandola in un cerbiatto. 

Passato il pericolo, Taigete ritornò alla sua forma originale: come segno di riconoscenza verso la Dea della Caccia, la ninfa le dedicò questo portentoso animale. 

Le capacità della Cerva di Cerinea

L’animale era dotato di zampe di bronzo e argento e corna d’oro. Era, inoltre, velocissima e resistentissima, tanto da essere riuscita a fuggire alla stessa Artemide che voleva aggiogarla, con altri cervi, al suo carro. Senza mai fermarsi, la Cerva riusciva ad incantare le persone che, tentando di inseguirla, si perdevano senza riuscire più a fare ritorno a casa. 

La terza Fatica di Eracle

Ercole, dietro ordine di suo cugino Euristeo, fu quindi obbligato a catturare l’animale senza versare il suo sangue, essendo sacra ad Artemide. 

L’inseguimento durò parecchi giorni e notti, con il cacciatore e la preda che non si fermavano mai. La Cerva di Cerinea fu costretta a rallentare solo per superare il fiume Ladone: fu proprio in quel punto che Eracle riuscì a fermarla con una freccia, che le attraversò le cartilagini delle zampe, prive di vasi sanguigni

Il semidio riuscì a portare il trofeo ad Euristeo, per poi liberare la Cerva a Micene. Artemide ed Apollo lo fermarono e la dea lo rimproverò di aver tentato di uccidere il suo animale sacro, ma l’eroe riuscì a placare le sue ire e ottenne da lei il permesso di portare la cerva ad Euristeo.

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