Perché il complotto ha sempre più fascino? Chi sono le persone che sostengono le teorie cospirazioniste? Tra congiure passate, presenti e future scopriamone i segreti
Che sia a pranzo oppure a cena, in cinema o a teatro, in TV o su YouTube, è indifferente. Sempre più spesso ascoltiamo gli altri mettere in discussione l’andamento degli eventi. Dubbi e riflessioni che nascono per spirito critico, troppo velocemente si trasformano in fatti e teorie di cospirazione. Ma per quale ragione credere in un complotto è oggi un fenomeno così tanto di moda?
Da Lady Diana ancora in vita a Paul McCartney morto. Dall’uomo mai andato sulla Luna alla teoria della Terra piatta. Sono tante le teorie di cospirazione che si sono susseguite nel tempo e che ancora oggi continuano ad animare il dibattito pubblico. Ecco alcuni esempi.
Il caso “Avril Lavigne”
Paul McCartney, Elvis Presley, ma non solo. Sapevi ad esempio che c’è gente in giro per il mondo che crede che Avril Lavigne sia sta rimpiazzata da un clone? In rete, infatti, alcuni utenti sostengono che la cantante canadese si sia suicidata nel 2003 per essere successivamente sostituita da Melissa Vandella. Verrebbe da chiedersi parafrasando le parole di Avril: “Why do you have to go and make things so complicated”?
Il complotto di Hollywood
La lotta per la giovinezza eterna è da sempre un cruccio dell’uomo. Bene, sembra che ad Hollywood abbiano finalmente scoperto il segreto dell’elisir di lunga vita. Il nome con cui alcuni gruppi sostenitori di questa teoria hanno ribattezzato questa porzione magica è la “droga dell’immortalità”. Trattasi di un composto organico derivante dall’ossidazione della adrenalina prelevata direttamente dai bambini.
J.K. Rowling chi?
Amanti di Harry Potter è giusto che lo sappiate. J.K. Rowling non esiste. Secondo diverse persone, infatti, la saga del mago più famoso al mondo in realtà è stata realizzata da un team di ghost writer. Perciò, la scrittrice britannica interpretata da un’attrice, altro non è che un’icona pensata per ispirare le giovani ragazze madri sparse per il mondo.
Un fine nobile che giustifica i mezzi in sostanza.
Le cospirazioni del Covid-19
Ancora adesso molti cospirazionisti affermano che il Covid-19 è un’arma biologica. Un virus creato appositamente in laboratorio dalla Cina per sovvertire gli equilibri mondiali. E poco importa se tale teoria è già stata smentita, in quanto si è dimostrato che il virus ha origine animale.
Un’arma biologica – dicevamo – finanziata dalla Cina ma a quanto pare ideata da Bill Gates. Il fondatore della Microsoft, infatti, in un video risalente a diversi anni fa utilizzava l’epidemia di ebola verificatasi in Africa per mettere in guardia la società dai disastri di un’eventuale pandemia globale. Tanto basta per alimentare il sospetto. In fondo, anche il cattivo di turno nei film di 007 era solito svelare il proprio piano segreto al signor Bond.
Senza dimenticare il 5G, che per molti è identificato come la causa di propagazione del coronavirus. Eppure, resta il mistero di come una semplice generazione di reti che collega innumerevoli dispositivi tramite onde radio possa fungere da vettore per il virus che sopravvive solo in goccioline liquide.
Il complotto della Terra… Concava
Non solo l’uomo non è mai stato sulla Luna, non solo la Terra è piatta e non sferica. Secondo alcuni il nostro pianeta avrebbe in realtà forma concava. Parliamo della teoria del complotto secondo la quale sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche abitate o abitabili.
Non credo nel complotto ma…
Abbiamo ironizzato sino a questo momento ma la linea di demarcazione tra l’essere o non essere complottisti è molto più flebile di quanto si possa pensare. Infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito questo periodo storico con l’espressione infodemia. Si parla, cioè, di un momento in cui la mole eccessiva delle informazioni a nostra disposizione, spesso non vagliate attentamente, rende estremamente complicato il ritrovamento di fonti attendibili e l’orientamento su un dato argomento.
Dunque, prima o poi ognuno di noi potrebbe incontrare un argomento sul quale pur conoscendone i fatti che lo determinano, tende a costruirsi troppo rapidamente una propria idea dell’accaduto. Magari stenteremo a credere che tra noi ci siano i famosi rettiliani; ma potremmo comunque perdere il senso dell’orientamento tra le numerose informazioni disponibili in rete e sostenere tesi senza prove razionali e tangibili.
In fondo la prima motivazione per la quale le teorie del complotto incontrano fortuna sulla loro strada risiede nel fatto che queste sembrano offrire una spiegazione logica a eventi o situazioni difficili da capire. In parole povere esse infondono la falsa sensazione di riuscire a controllare e dominare gli eventi.
La sensazione di unicità del complotto
Dato che sappiamo che le teorie del complotto non sono suffragate da fatti, perché risultano così seducenti per alcune persone? E per quali persone? In un suo studio Ronal Imhoff, professore dell’università Johannes Gutenberg di Mangonza in Germania, ha provato a dare una risposta a queste domande.
Partendo da vicende storiche come l’incidente che provocò la morte di Lady Diana o l’uccisione di Bin Laden ad opera dei Navy Seal, Imhoff ha constatato che numerose persone preferiscono credere a versioni alternative degli eventi piuttosto che a quelle ufficiali. Eppure, con un’analisi lucida, i fatti che certificano l’andamento degli eventi non possono essere messi in discussione. Tuttavia, questi teorici della cospirazione considerano positivamente il fatto di essere controcorrente.
A conferma di tale ipotesi, durante le sue ricerche Imhoff ha sottoposto ad alcuni teorici americani del complotto “fatti” inventati su una cospirazione riguardante dei rilevatori di fumo in Germania. I risultati sono stati sorprendenti. Dopo una fase iniziale di entusiasmo, nel momento in cui Imhoff ha comunicato ai soggetti della sua ricerca che la maggioranza della popolazione tedesca credeva nella teoria del complotto, il grado di attenzione degli appartenenti al gruppo è crollato drasticamente.
Una spiegazione a tale comportamento risiede nel fatto che questi gruppi di individui fossero alla ricerca di una sensazione invece che di una verità logica.
Imhoff stesso a conclusione dei suoi studi asserisce quanto segue.
“L’adesione alla teoria della cospirazione potrebbe non essere sempre il risultato di una qualche percezione di mancanza di controllo, ma piuttosto di un bisogno profondo di unicità.”