Confusione, ignavia, inconcludenza o incompetenza?

Confusione-ignavia-inconcludenza-incompetenza

Un sistema allo sfascio, un Paese alla deriva

Si comprende poco, anzi sempre meno. Siamo prossimi all’assoluta incomprensione, di fatti e cose.

Un Paese, un sistema, una Città, alla deriva. Un futuro di grande preoccupazione.

Il Capo dello Stato firma il decreto “Semplificazioni”, ma lo cosparge di dubbi e inadeguatezze. L’emanazione, precisa il Quirinale, alla luce del particolare momento di difficile congiuntura economica e sociale.

Tuttavia, si raccomanda il Presidente della Repubblica, esiste la reale necessità di emendare in ossequio alla Costituzione.

Insomma una sorta di richiamo, un monito severo. Quasi a chiedere se, finalmente, si decidono a rispettare i limiti ed a considerare le esigenze.

In effetti, come già eminenti analisti avevano sottolineato, nel provvedimento – qua e là – una finalità assolutamente avulsa dalla concretezza richiesta dalla realtà.

Emulazioni nostrane

Zone a traffico limitato tramutate, quasi alla chetichella, in aree pedonali. Espedienti insensati che aumentano la rabbia sociale. Un’area pedonale dalle 19 alle 7 a chi giova? Multare, perfino i residenti che non si sono attenuti ad una procedura perversa, per il passaggio in ore tarde a quale ragione risponde? E’ evidente che, in tal maniera, l’analogia tra il mettere – con l’ausilio della destrezza burocratica – in tasca altrui  prelevando denaro e il sottrarre, la stessa moneta, con un espediente, non fa molta differenza.

Davvero una bella “porcheria”. Siamo allo sfascio, senza possibilità di redenzione.

Non si avverte alcuna tutela, per i cittadini, nei percorsi avventurosi tra i cantieri; le istituzioni preposte, a pochi metri, mentre  due-ruote  percorrono i marciapiedi, mettendo a repentaglio l’incolumità dei pedoni. Per tacere di velocipedi, di ultima generazione, che sfrecciano condotti da minorenni, tracotanti e ineducati. Ma questo è un altro discorso, assai più complesso.

Siamo arrivati, addirittura, ad indicazioni poste – a cura di pubblici esercizi con tavolini all’aperto – circa il percorso da utilizzare: “motorini dalla parte opposta”. In effetti, dalla parte opposta, ci sta un altro marciapiede e, quindi, l’esortazione è a non disturbare gli avventori e passare, comunque, dall’altra parte.

Non si scende neppure più dall’automobile, si aziona il dispositivo “sonoro” o si lampeggia. Il traffico non si dirige più, lo si “sfrutta” per fare cassa. Nessun intervento di prevenzione, alcun indirizzo di difesa per il cittadino. Si rimane davvero basiti, davanti a certe determinazioni.

Essere e apparire, quale differenza?

Sono tante le discrasie che si notano. Non si ha contezza dei provvedimenti mirati a contenere l’illegalità.

E’ sufficiente fare un giro per la Città e la domanda sorge spontanea: ma “questi” dove vivono? Ma hanno ancora un briciolo di dignità, per constatare il fallimento, totale e indiscutibile, in cui sono incappati?

Non si riesce a comprendere cosa funzioni; non si hanno riscontri sulla concretezza di azioni, mirate ad arginare fenomeni fuorilegge.

Esistono zone della Città frequentate, allo stesso posto con le medesime modalità, da individui che utilizzano il trucco della “botta sulla carrozzeria” e, quindi, si dimenano per il dolore provocato, dal presunto contatto con l’automobile di passaggio. Eppure, senza molta fatica, si potrebbe porre rimedio. Ma, indubbiamente, l’uomo della strada – quell’essere normale che vorrebbe vivere nel rispetto della propria e dell’altrui libertà – deve essere un soggetto assai strano. Almeno per l’andazzo del momento.

Di una piazza completamente rinnovata, ma con due lati completamente diversi vogliamo parlarne? Da una parte – tutto sommato – si riesce a essere nella normalità, ma dalla parte opposta esiste un campionario di illegalità davvero vario.

E anche nel caso in esame, volendo, sarebbero sufficienti rimedi di “basso profilo”, ma di un qualche argine ai presidi di “pezzottari”, “bancarellari” e “artisti delle tre carte”.

In sintesi, a livello nazionale si continua a riempire il niente con il nulla – prossimamente ne vedremo delle belle con le scuole – a livello locale, no comment.

Siamo davvero strani noi o, ormai, talmente agnostici, inermi, deboli e disinteressati da poter essere “manipolati” a tal punto?

Zi’ pre’ ‘o cappiello è stuorto… guagliò, accussì addà jì. Amen.

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