La caduta dall’Eden
“Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo, abbiamo l’impressione che tutto l’universo sia d’accordo. Oggi l’ho visto accadere al tramonto.
Paulo Coelho
Ma se qualcosa va storto, non resta nulla!
Né gli aironi, né la musica in lontananza, né il sapore delle sue labbra.
Come può scomparire tanto rapidamente la bellezza che c’era pochi minuti prima? La vita scorre molto veloce: ti fa precipitare dal cielo all’inferno in pochi secondi.”
L’inizio di una relazione amorosa sembra portare con sé la risposta ad ogni problema: alla creazione della coppia corrisponde la creazione di un sogno.
Implicitamente, i membri della coppia iniziano pian piano a crearsi aspettative reciproche che conferiscono al partner qualità salvifiche.
“Solo con te riesco ad essere felice”
“Prima di incontrarti non riuscivo ad essere me stesso”
“Sei la mia unica ragione di vita”
Ma la serie “due cuori e una capanna” non riserva spesso un lieto fine.
Investire il proprio partner di responsabilità così grandi può avere effetti dannosi per entrambi i membri della coppia.
Da un punto di vista individuale, se affido la mia gioia, rabbia e tristezza (o qualsiasi altra emozione) nelle mani di un’altra persona mi ritroverò a dipendere completamente da essa per poter provare le suddette emozioni.
Nel caso in cui, invece, dovessi provare le stesse emozioni anche in sua assenza potrei sperimentare sentimenti di colpa e/o di delusione per aver privato la relazione di quel valore che la rendeva unica.
Dall’altra parte, la persona investita da tali aspettative, che intende aderire alle richieste implicite del proprio partner, non avrà la libertà di esprimersi completamente.
Ad esempio, se il ruolo che è chiamato a ricoprire risulta essere di forza e di dominanza, difficilmente tenderà a mostrare il proprio lato più fragile e vulnerabile.
Al contrario, se ricopre un ruolo di fragilità, difficilmente verrà posto nella condizione di prendere decisioni o essere un punto di riferimento per qualcun altro.
L’assegnazione di compiti e ruoli all’interno delle relazioni è un processo naturale ed automatico, di cui raramente si ha piena consapevolezza.
Il modo in cui la coppia entra in relazione, crea, negozia e definisce regole implicite che ogni partner è chiamato a rispettare.
Al passo di uno, l’altro risponde.
Si crea così una danza la cui musica e movenze vengono scelte, accettate e condivise da entrambi i ballerini.
Uno sviluppo sano di coppia consente alle regole, scelte e mantenute per un determinato periodo di tempo, di essere cambiate in momenti di crisi, di comune accordo, attraverso una negoziazione complessa e molto spesso faticosa.
Cosa accade quando è impossibile confrontarsi e discutere sul proprio rapporto?
“E tu chi diavolo sei?”
Quando uno dei due membri si allontana dalle aspettative che il partner, amici e famiglie di origine nutrono nei suoi confronti, spesso il comportamento “deviante” viene immediatamente associato ad un atteggiamento folle a cui le persone stentano a credere.
Non è raro sentir dire da coniugi, amici e parenti “ormai non ti riconosco più”.
Nel lungo periodo, reprimere aspetti importanti della propria persona e del proprio carattere può portare ad un malessere che prima o poi risulta essere incontenibile.
Se non si esprime in modo così esplosivo, le conseguenze potrebbero essere più subdole e silenziose.
“Questa è la mia croce”
Per chi decide di non avere alcuna possibilità di cambiare le cose, solitamente si mette il cuore in pace ed accetta, con rassegnazione, la situazione per quello che è.
Per quanto possa essere una decisione consapevole, prima o poi gli effetti dell’insoddisfazione personale inizieranno a pesare sul benessere psicofisico, sia individuale che familiare.
Questi possono essere considerati possibili esempi di equilibri precari citati nel precedente articolo “La crisi di coppia”
In questi casi la crisi può assumere una funzione fondamentale, aiutando i membri della coppia a mettere in discussione il proprio rapporto.
La crisi offre così un’opportunità utile in cui la coppia ha la possibilità di
crescere ed evolvere, continuare a trascinarsi o lasciarsi in modo definitivo.
Al fine di poter raggiungere un equilibrio accettabile per entrambi i membri, la coppia dovrebbe interrogarsi sul benessere individuale di ognuno di loro.
Se non si riesce ad essere felici e soddisfatti da soli, difficilmente si riuscirà ad esserlo in compagnia di qualcun altro.
Se si riesce ad essere felici e soddisfatti in solitudine, si dovrà trovare il modo più adatto per esserlo anche in coppia, nel rispetto di spazi e bisogni altrui.
Attraverso la coppia, abbiamo la possibilità di essere felici in un modo completamente nuovo e più soddisfacente.
“L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi.
Paulo Coelho
Siamo noi che lo risvegliamo.
Ma perché ciò accada, abbiamo bisogno dell’altro.
L’universo ha senso soltanto quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.”
Bibliografia
Andolfi M., La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1999.
Coelho P., “Undici minuti”, La Nave di Teseo, Milano, 2018.
Onnis Onnis L., (a cura di) “Legami che creano, legami che curano. Attaccamento, una teoria per le psicoterapie”, Boringhieri, Torino, 2012.