Dubbi e perplessità di un cristiano “qualunque”, nell’Europa contemporanea
Covid terrorismo? Sgombriamo subito il campo dai fraintendimenti: non sono un proselite del complottismo, né credo alle teorie astruse in tal senso. C’è poco di oscuro nelle vicende contemporanee: è in atto un attacco violento, “definitivo” all’Occidente.
È tremendamente evidente e di chiaroscuro c’è poco o nulla.
Il discorso, ora più che mai, non può essere ascritto al “solo” decadimento morale e “valoriale” del vecchio Occidente – di cui si occupano magistralmente, su tutti, Papa Benedetto XVI ed il prof. Galimberti – ma altresì al sistema democratico, saldamente fondato sulla tradizione cristiana, che lo caratterizza da secoli.
Il Covid, poi, senza voler scomodare le astruse teorie della creazione al laboratorio, rappresenta la punta di un iceberg pronto a crollare miseramente: lockdown e negazione delle più elementari libertà in uno stato di diritto. Serviva e/o servirà a salvare vite umane? Certo, l’abbiamo accolto civilmente a marzo e giustamente.
I dubbi al tempo del Covid
È possibile, però, non comprendere che, nel momento in cui l’Europa è travolta dalla seconda ondata del virus, siamo bersaglio facile per i terroristi? È possibile non comprendere che ora, molto più di ieri, bisogna salvaguardare i confini e stare attenti agli ingressi dall’estero, per ragioni non soltanto epidemiologiche, senza correre il rischio di essere tacciati per fascisti del XXI secolo? Impensabile prevedere degli attacchi anche dall’interno?
Non credo alla teoria del complotto, ripeto, ma si fa proprio male a pensare che questa globalizzazione che annienta l’identità democratica, liberale e Cristiana dell’Occidente, in nome di un unicum utopistico e fallimentare, ci stia annientando?
Tante domande, infiniti dubbi e la certezza di un’incertezza senza fine. Forse, però, fa comodo rifugiarsi nell’incapacità di rispondere o forse, preferiamo non rispondere, per quella paura di scenari impensati che potrebbero essere non lontanissimi.
Non abbandoniamoci alla paura del covid terrorismo
Niente allarmismi, però, per carità. Lasciamo stare la paura, strumento prezioso che accelera il declino.
L’Europa era e dovrà restare libera, solidale e cristiana.
Il Covid sta violentemente colpendo il nostro continente, per questo parliamo di covid terrorismo, ma non possiamo permettere che diventi strumento suicida, in nome del lassismo e del pressappochismo.
Poche e chiare le alternative:
- strategia del terrore che limiterà poi la democrazia in un’ottica di fittizia salvaguardia dell’Europa;
- lento declino;
- l’improvvisa esigenza di far ricorso agli “uomini della Provvidenza“, con tutte le conseguenze che comporteranno, così come la storia contemporanea insegna.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.