A memoria: dopo Sarti e prima di Facchetti
Deceduto il Tarciroccia. Nell’enunciare la formazione della “Grande Inter” dell’epoca, era il secondo nome ad essere pronunciato: Sarti, Burnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez e Corso. Titolari aggiunti e sempre pronti a scendere in campo Peirò, Domenghini, Cappellini. In panchina Helenio Herrera, alla presidenza l’indimenticabile Angelo Moratti.
Sul tetto d’Europa e del Mondo con dominio assoluto nella massima divisione, la squadra milanese dominò le scene calcistiche, fino alla fatal Mantova del 1° giugno 1967.
I nero-azzurri erano reduci dalla sconfitta in finale di Coppa dei Campioni e, ad inizio del secondo tempo, un innocuo traversone – effettuato da Di Giacomo – sfuggì maldestramente alla presa del “portierone”.
Se la memoria non mi inganna, il giorno successivo i giornali titolarono, impietosamente, “Sarti, statua di sale”.
Tarciroccia fu anche l’autore del momentaneo pareggio (2-2) nella famosa semifinale messicana del 1970: Italia – Germania 4-3.
Terminò la carriera all’ombra del Vesuvio (1974/1977), in un Napoli che sfiorò lo scudetto. Si adattò, dopo le prime esitazioni, alla strategia di Vinicio e divenne un formidabile ultimo baluardo difensivo. Un libero, un leader carismatico, che infondeva fiducia in una difesa molto attiva, nell’applicazione della tattica del fuorigioco.
Alla fine dell’esperienza partenopea, che coincideva con l’abbandono al calcio giocato, ebbe a dire che non si era mai divertito tanto a giocare al pallone.
Dal 78/79 e a tutto il 2001 fu allenatore su diverse panchine, anche in serie A con Bologna, Como e Cremonese.
In terra Campana, anche una breve esperienza alla guida della Salernitana dal marzo al maggio del 1992.
Deceduto il Tarciroccia dopo una lunga malattia
Deceduto il Tarciroccia in nottata, dopo una lunga malattia, uno dei migliori difensori dell’intero panorama calcistico. Non solo a livello nazionale, con ben 627 presenze nella massima divisione e 66 in maglia azzurra.
Addio a Tarcisio Burnich, detto appunto Tarciroccia .