Esattamente dieci anni fa, il 21 settembre 2010, ci lasciava Sandra Mondaini. Aveva 79 anni ed era da tempo malata
Sandra Mondaini, solo pochi mesi prima era rimasta vedova del marito, e collega, Raimondo Vianello. Una storia d’amore lunga ben 52 anni, che aveva avuto fine il 15 aprile 2010.
Il giorno del funerale Sandra era particolarmente scossa, per la perdita del suo compagno di vita. Commosse tutti la scena di lei, sulla sedia a rotelle, insieme alla famiglia filippina, adottata, mentre salutava per l’ultima volta il marito, con un lungo bacio ed un ciao con la mano.
La vita di Sandra Mondaini
Sandra, all’anagrafe Alessandrina Mondaini, era nata il 1° Settembre 1931 a Lambrate. Figlia di Giuseppina Lombardini e Giacinto Mondaini, pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo.
Fu proprio il padre ad ingaggiarla, per i primi impieghi come modella. Già a sei mesi, la utilizzò come piccola modella, per la campagna contro la tubercolosi. Poi, a due anni, la fece comparire su francobolli e manifesti rurali.
Frequentò la scuola Leonardo da Vinci. Verso la metà degli anni Quaranta, la famiglia ebbe dei problemi economici: Sandra si rimboccò le maniche e iniziò a lavorare per aiutarla. Iniziò, dunque, a lavorare come modella per il settimanale “Mani di Fata” e, in seguito, per il noto fotografo Elio Luxardo e per Borsalino, famosa casa di cappelli.
L’inizio della carriera da attrice
Sandra debuttò sul palcoscenico nel 1949, ottenendo una parte nella commedia “Ghe pensi mi”, di Marcello Marchesi, al teatro Olimpia di Milano.
Nel 1955 avviene la vera e propria svolta nella sua carriera, quando venne chiamata da Erminio Macario; l’aveva notata quando lavorava come “generica”, in uno dei primi programmi televisivi.
L’incontro con Raimondo
Nel 1958 Sandra incontrò il giovane Raimondo Vianello. Assieme a Gino Bramieri, i due innamorati formarono un trio di successo.
Nel 1962, quattro anni, dopo, di fronte a una cotoletta, mentre tutti e tre erano a cena, Raimondo le confessò il suo amore dicendole: “Lo sai che mi sono innamorato di te?” e le chiese di sposarlo. Lei era rimasta senza parole: “Non avevo capito se parlasse seriamente: scherzava sempre”.
La Mondaini parlava sempre con infinita tenerezza del loro rapporto:
“Non abbiamo mai smesso di ridere, è il segreto per stare bene insieme: noi ridevamo delle stesse cose. Poi abbiamo portato il nostro modo di essere in televisione. Siamo stati anche fortunati a essere i primi a fare tv in coppia. Poi quando c’è stato il momento dell’esplosione della volgarità siamo stati alla finestra a guardare, non abbiamo accettato compromessi. Apparteniamo a quella generazione per cui l’attore sapeva di entrare nelle case senza suonare il campanello, e quindi ci entrava con la cravatta e con garbo”.
Nei siparietti con Raimondo è sempre lei a stimolare le battute del marito. Come nella famosa scena in cui lei cerca di fargli ammettere di averla tradita: ”Dimostra coraggio e affronta le tue responsabilità. Raimondo, tu hai un’amante” dice Sandra. E lui: ”Ma magari! No, voglio dire, non è affatto vero. Noi due abbiamo avuto alti e bassi, ma ti dirò la verità io ho sempre provato a tradirti e non ci sono mai riuscito”.
La televisione
Dopo la commedia musicale “Un mandarino per Teo”, iniziò la sua carriera televisiva. Molte le commedie sul grande schermo, come ad esempio “’Noi siamo due evasi’ (1959), ‘Caccia al marito’ (1960), ‘Ferragosto in bikini’ (1961) e ‘Le motorizzate’ (1963).
Il vero successo arriva con Canzonissima (1961-1962), dove interpreta il personaggio di Arabella. Negli Anni Settanta, la coppia Vianello- Mondaini è protagonista di molti varietà, come come “Sai che ti dico?” (1972), “Tante scuse” (1974), “Noi… no” (1977), “Io e la Befana” (1978), “Stasera niente di nuovo” (1981).
Dal 1982 la coppia passa prima alle reti Fininvest e dal 1988 divennero fissi su Canale 5, interpreti della sit-com “Casa Vianello”, declinato anche in “Cascina Vianello”, “I misteri di Cascina Vianello” e l’inedito “Crociera Vianello”. Qui la ricordiamo per il suo celebre tormentone, sotto le coperte del letto matrimoniale, “che barba, che noia”.
All’ultimo Sanremo, prima della loro scomparsa, gli era stato anche conferito il premio Siae alla creatività.