Diego aveva 60 anni quando ci ha lasciati, ma con lui se ne è andata anche una parte di Napoli. L’intera Argentina lo ha pianto con altrettanta frequenza e tristezza stampata sul viso. Non vinse mai il Pallone d’Oro, ma non si è reso necessario affinché venisse nominato uno dei migliori giocatori di tutti i tempi.
Dopo essersi ritirato dal calcio è comparso diverse volte in tv, in certe occasioni per dei programmi televisivi ed in altre come ospite di alcuni eventi. Non ha avuto molta fortuna come allenatore, ma come calciatore ha così lasciato il segno che lo stadio situato a Fuorigrotta è ora chiamato Stadio Diego Armando Maradona, per sempre campione indiscusso.
Si va avanti, nonostante il pesante lutto
Non è stato facile per i napoletani sapere della scomparsa del Pibe de Oro, immenso campione, idolo di molte persone e amato amico e familiare.
A Napoli, Diego ha scritto la storia del calcio e del club partenopeo.
Per quanto sia stato oggetto di spiacevoli discussioni ed eventi, resta un grande campione ed un brav’uomo.
Il Napoli la prima partita dopo la sua scomparsa l’ha vinta; il capitano Lorenzo Insigne, che ha espresso il suo dolore per l’amato campione al di fuori dello stadio dove erano radunati tantissimi tifosi, ha realizzato un gran goal su punizione.
Una partita giocata splendidamente. Dopo non molto la SSC Napoli ha anche concluso la fase a gironi dell’Europa League terminandola in cima alla classifica. Naturalmente il cammino dei giocatori del Napoli non è solo rose e fiori; oltre al neo-acquisto Victor Oshimen la squadra ha dovuto anche, seppur temporaneamente, rinunciare a Dries Mertens in quanto anch’egli infortunato.
L’amore di una città
La città invece continua a pensare al campione, a parlarne e a ad essere triste per la sua dipartita. Fu l’ultimo ad indossare la maglia numero 10 per il club partenopeo, che l’ha ritirata. Gli è stata dedicata una speciale divisa, diventata la “seconda maglia” per questa stagione.
Non sono mancati gli ultimi saluti da parte di tifosi e non; Lele Adani e Fabio Quagliarella, ad esempio, sono andati nei Quartieri Spagnoli per rendergli omaggio. E’ per rendergli omaggio che la stazione della cumana di Mostra, a Fuorigrotta, è stata ridipinta.
Non un fuoriclasse qualunque
Diego Armando Maradona, campione indiscusso, inizia la sua carriera in Argentina, trasferendosi poi in Spagna per giocare al FC Barcelona.
Da lì passerà poi al Napoli, grazie al presidente della società azzurra di allora, Corrado Ferlaino. Vincerà due scudetti prima di lasciare Napoli. Non ha mai vinto il pallone d’oro, ma i mondiali di calcio con l’Argentina si. Realizzò addirittura quello che ancora oggi è definito il goal del secolo, messo a segno contro l’Inghilterra; dimostrazione, o meglio una delle tante, del fatto che Maradona è un campione indiscusso.
Maradona è stato spesso messo a confronto con Edson Arantes do Nascimento, detto Pelé, entrambi giocatori dalle eccezionali doti e dalla carriera fuori dal comune. I due erano amici, nonché i migliori di sempre.
Col tempo fisicamente è stato, in certi sensi, sempre peggio finendo il suo cammino in modo travagliato; operazione al cervello riuscita e poco dopo ecco che le luci, per lui, si sono spente definitivamente.
Ex leggenda vivente, ora un caro ricordo
Negli anni, soprattutto a Napoli, tante persone hanno tramandato “le sue incredibili gesta” nel tempo parlandone con figli e nipoti. Diego sarà sempre un campione eccezionale, anche se non se ne è sempre parlato bene.
Aveva figli, ne lascia anche uno piccolo. Viveva in Argentina e godeva di un grande affetto. Una volta dubitava dell’amore ricevuto. Cittadini di tutto il mondo hanno dimostrato quanto fossero legati a lui. Professionisti quali Leo Messi, Fabio Caressa, Pelé, Aurelio De Laurentis e molti altri ne hanno profondamente parlato addolorati.
Ci sarà sempre posto per Diego nei cuori dei napoletani e sempre sarà un calciatore come pochi.