Disabilità: come NON discriminarla nella nostra società

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Ieri è stata la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Grazie all’intervento dell’Assessore Giovanna Mirra, vediamo come le istituzioni si impegnano per assicurare una loro piena integrazione nella società

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità, ha un obiettivo molto preciso: creare una rete di totale uguaglianza e di integrazione sociale per le persone disabili.

Questa Giornata, venne proclamata nel 1981 dall’Onu. Poi nel 2006 la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, ha ribadito la necessità di garantire la piena partecipazione politica, sociale ed economica a queste persone della nostra società.
Anche la Ministra Azzolina, qualche giorno fa, si é espressa a riguardo, sollecitando l’ambito sociale ad adoperarsi, attraverso azioni di sensibilizzazione, per sostenere i diritti delle persone con disabilità.
L’intervento di ieri dell’Assessore alle politiche sociali, trasparenza e partecipazione del comune di Castello di Cisterna Giovanna Mirra, ci permette di conoscere come le istituzioni si adoperano per tutelare nel concreto le persone disabili. Vediamo come.

Assessore, qual è la sua opinione riguardo al motivo per cui esiste questa Giornata, su cosa vuole porre l’attenzione?

Questa giornata nasce nel 1981 per promuovere l’inclusione sociale delle persone disabili e combattere ogni forma di discriminazione; contribuendo così quindi a formare una società più giusta, che riconosce la dignità a queste persone.

Ho letto le parole della Ministra Azzolina, che invita tutti “a realizzare azioni di sensibilizzazione per sostenere e difendere i diritti delle persone con disabilità”. Ecco, per il ruolo che lei ricopre, come si possono garantire una totale assenza di ostacoli per le persone disabili e una loro piena integrazione nella società?

Noi, oltre a fornire l’assistenza in maniera settoriale a queste persone a scuola, quando le scuole funzionano regolarmente; inoltre con le educatrici, che si occupano della loro integrazione con i loro coetanei anche a casa; laddove necessitano di avere un’assistenza, abbiamo anche sottoscritto un accordo di collaborazione attraverso la nostra Pro Loco comunale, la Pro Loco Castrum con l’Associazione Di.vo, che si occupa dell’integrazione dei disabili e che cerca di offrire un’opportunità di inclusione, attraverso un progetto che si intitola We Can, che doveva essere funzionante già dal 1 Settembre, ma che è slittato a causa del Covid.
In questo progetto, ci si propone di favorire dei processi di cambiamento in ambito scolastico; favorendo l’inclusione dei ragazzi disabili in attività scolastiche anche sotto il profilo sportivo. È strutturato abbastanza bene e coinvolge il territorio Vesuviano dei Comuni di Marigliano, Brusciano, Castello di Cisterna e il territorio Agro Nolano.

Che cosa mi dice dell’erogazione del bonus di 600 Euro per aiutare le persone disabili proprio durante il periodo di Covid?

Questo bonus è frutto del piano socio-economico erogato dalla Regione Campania. In pratica, abbiamo riconosciuto 600 Euro in primis alla categoria di cittadini affetti da disabilità presi in carico dal Comune.
A quella parte di cittadini non assistiti, che però abbiamo sollecitato a fare richiesta, affinché venisse riconosciuto anche a loro questo bonus.
Questo è un intervento che mira a far comprendere che le istituzioni ci sono per sostenere questa categoria.

Secondo lei che cos’altro potrebbero fare le istituzioni?

Sicuramente si potrebbero attuare campagne di sensibilizzazione su questo tema; farlo attraverso le scuole e attraverso gli amministratori. Bisognerebbe anche supportare le famiglie, perché molto spesso, queste ultime vivono nella solitudine quando hanno figli affetti da disabilità e sarebbe necessario realizzare degli incontri, in cui la partecipazione di questi cittadini deve essere attiva, facendoli sentire non accettati, ma coinvolti.

C’è qualcos’altro che vorrebbe aggiungere rispetto a questa tematica?

Noi l’anno scorso abbiamo realizzato una tavola rotonda sull’autismo e abbiamo avuto una corrispondenza abbastanza corposa. Il problema è che, molto spesso, quando si instaurano dei discorsi positivi e belli, a diventare poi concreti ci vuole un po’ e non si è mai soddisfatti del tutto. Quindi io vorrei che davvero si incrementassero maggiormente le risorse per costruire percorsi sia formativi, che di orientamento lavorativi.

Garanzia IN


Da parte della Regione Campania c’è stato un buon intervento, attraverso la misura di garanzia IN; che permette appunto ai ragazzi disabili di poter fare tirocini e corsi formativi per dodici mesi; sentendosi utili e dando il proprio contributo nel mondo del lavoro. Ci sono anche delle Leggi che al momento, cercano di fornire una tutela alle famiglie che hanno i figli disabili; come per esempio la Legge Dopo di Noi. Essa dà loro la possibilità di vedere, un domani, i propri figli collocati in unità abitative insieme ad altri ragazzi, favorendo la loro autonomia. Ed è proprio quello che ogni genitore auspica per il proprio figlio.

Politiche discriminanti

Come ci ha detto l’Assessore, questo è ciò che le istituzioni si impegnano a fare per tutelare i diritti delle persone disabili; ma il resto del lavoro spetta a noi, che dobbiamo eliminare le discriminazioni che esistono nei loro confronti.
La nostra, è una società moderna, eppure siamo ancora dominati dalla politica di discriminazione del diverso e la applichiamo ogni volta che reputiamo qualcuno distante da noi. Ma allora, è davvero moderna questa nostra società?

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