“Mi nutro di vita”: la giornata del fiocchetto lilla
Ricorre oggi, quindici marzo, la giornata internazionale contro i disturbi alimentari, con il nome di giornata del fiocchetto lilla.
L’iniziativa, riconosciuta dal giugno del 2018, è stata ideata da un padre dopo il decesso della propria figlia, affetta da bulimia. La vittima era in lista per entrare in una struttura specializzata, ma purtroppo, il disturbo l’ha portata via e – nel giorno della sua scomparsa – appunto istituita la giornata in argomento. La data offre speranza a coloro che lottano e, inoltre, intende sensibilizzare l’opinione pubblica, riguardo i disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Cosa si intende per disturbi del comportamento alimentare?
I disturbi dell’alimentazione, sono caratterizzati da un’alterazione delle abitudini alimentari. Dalla persona colpita, il peso è visto come una misura fondamentale; ne è affetto, prevalentemente, il sesso femminile.
Tra in più frequenti si riconoscono l’anoressia nervosa, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata. I sintomi più comuni, sono connotati dall’importanza data alla quantità di cibo assunto, dalla sensazione di inadeguatezza e dalla psicosi di sentirsi troppo grassi, nonostante il peso nella norma. La persona affetta, naturalmente non ne è consapevole, anzi avverte una sensazione positiva, incentivata dalla perdita di peso. La persona dichiara di sentirsi meglio, ma tutto ciò non farà altro che distruggere il suo corpo, la sua mente, fino a che il disturbo l’assorbirà completamente.
Il rapporto di tali disturbi con l’emergenza sanitaria
Naturalmente coloro che risultano più colpiti da tale disturbo, sono gli adolescenti di età compresa tra i dodici e i diciotto anni. Si è registrato un incremento di casi pari al 30%; anche i ragazzi di sesso maschile, sono quattro volte di più. Inoltre, l’emergenza sanitaria, ha comportato la chiusura di molti centri di assistenza, con la conseguente mancata assistenza dei pazienti. I risultati hanno denotato un aumento di depressione e autolesionismo, causati dalla obbligatoria segregazione.
Le complicanze dei disturbi del comportamento alimentare
I DCA non sono da sottovalutare. Le complicanze, associate a questi ultimi, possono essere tra le più disparate. I sintomi più frequenti: deficit di concentrazione, funzionamento psicologico alterato, che spesso incide nei rapporti scolastici o lavorativi. Tra le morbosità cliniche: anemia, atrofia celebrale, perdita di capelli, ipotensione arteriosa e amenorrea. L’anoressia nervosa, in particolare, è quella caratterizzata da un tasso più alto di mortalità, dovuto a peggioramento delle condizioni o suicidio.
Anoressia, bulimia, tra i disturbi più comuni. Come uscirne?
I disturbi del comportamento alimentare, sono tra i più diffusi e già riconoscerli è un traguardo importante. La persona danneggiata, non accetta di avere un problema; reputa la dieta e il vomito come dei veri e propri amici. Chi invece vuole aiutarla, è valutato alla stregua di un nemico. Una visione completamente rovesciata. La molteplicità dei problemi deriva proprio dal disturbo in sé, rendendo difficoltosa anche un’uscita con gli amici. Spesso, la cura consiste dapprima in un confronto visivo con uno specialista e la prescrizione (se necessario) di farmaci antidepressivi.
Nei casi più gravi si rende necessario il supporto di un centro riabilitativo. Riconoscere di avere un problema, è il primo passo per uscirne; la forza di volontà è una grande alleata, ma il traguardo è sicuramente la scelta di lasciarsi curare.