Suddivisione in zone, criteri, aperture e chiusure, coprifuoco, tutto quello che c’è da sapere
DPCM 6 Novembre: Conte emana le direttive. Con la diretta di ieri sera, Giuseppe Conte ha ufficializzato quanto già trapelato in questi giorni e quanto messo nero su bianco nel DPCM 6 Novembre: chiusure mirate, organizzazioni differenziate regione per regione, misure diversificate in base alle emergenze.
Il tutto in vigore da domani, nella giornata di venerdì. 24 ore di tempo per adeguarsi e sciogliere gli ultimi dubbi della popolazione.
Le attuali misure, resteranno in azione fino al 3 Dicembre, mentre quelle dedicate ad ogni singola fascia due settimane.
Confermato il coprifuoco nazionale, previsto dalle 22 di sera alle 5 del mattino, con margini di spostamento in base alle regioni.
Torna l’autocertificazione.
I criteri
Le variabili sono diverse. Sono stati previsti 4 scenari, ognuno dei quali ha ricevuto l’abbinamento di un colore: scenario 1 (verde), scenario 2 (giallo), scenario 3 (arancione), scenario 4 (rosso).
Gli indicatori per determinare l’appartenenza di una regione ad un determinato scenario, sono 21 e sono stati scelti attraverso 3 criteri:
monitoraggio, primo gruppo di 6 indicatori e riguardano la capacità di tracciamento della diffusione del virus;
diagnostica, successivi 6 indicatori che fanno riferimento alla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti. Valutano la percentuale di tamponi positivi, escludendo quelli di screening e i secondi test sulle stesse persone, oppure il tempo che passa dai sintomi e dalla quarantena alla diagnosi;
tenuta degli ospedali, gruppo di 8 indicatori di risultato e relativi a stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari. Tra questi il numero di positivi e il relativo incremento negli ultimi 7 e 14 giorni, i nuovi focolai, e quanti contagiati sono rimasti senza risposta rispetto all’origine dell’infezione.
Per quanto riguarda l’ultimo gruppo, è centrale la tenuta dei pronto soccorsi (gestione dello stress) e i tassi di occupazione delle terapie intensive, che non devono essere riempite oltre il 30% per destare preoccupazione e reparti medici, non oltre il 40%.
L’indice RT
A questi dati, in ultima istanza si accompagna l’indice RT: predisposto dall’Istituto Superiore della Sanità, è l’indice di contagio dell’epidemia.
Si tratta del calcolo sull’indice di riproduzione di una malattia, elaborato attraverso complessi algoritmi e valutato in un periodo congruo di tempo, per esempio a livello settimanale. Descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia stesso.
RT sistematicamente e significativamente maggiore di 1,5 è da scenario 4. Lo scenario 3 riguarda le regioni con valori sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5.
Lo scenario 2 tra Rt=1 e Rt=1,25.
Infine lo scenario 1, con Rt regionali sopra soglia 1.
Le divisioni in fascia regione per regione
Sono state individuate 3 macro-aree attualmente:
gialla, comprendenti regioni a rischio moderato come Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto;
arancione, comprendenti regioni con livello di criticità medio alta come: Puglia e Sicilia;
rossa, comprendenti regioni considerate ad alto rischio come Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e Calabria.
Campania: cosa succede?
Paradosso per la Campania ed il suo governatore Vincenzo De Luca, il quale è pronto a firmare un’ordinanza volta a conservare il provvedimento sulla chiusura delle scuole non appena il DPCM entrerà in vigore.
La Campania ha già fatto sapere che sarà emessa un’altra ordinanza (la precedente, firmata il 30 ottobre ed in vigore fino al 14 novembre) per confermare la didattica scolastica a distanza per tutti gli alunni e gli studenti universitari dato che alcune delle istanze previste – essendo stata ritenuta fascia gialla – collidono con quanto precedentemente stabilito dalla Regione stessa. Discorso analogo anche per l’orario ufficiale del coprifuoco. Seguiranno sicuramente sviluppi in giornata.
La Campania, come sappiamo, è tra le regioni più colpite dal COVID, insieme a Lombardia e Piemonte.
Il numero dei positivi ha attualmente superato quota 4mila.
Le dichiarazioni di Conte e il Ristori BIS
DPCM 6 Novembre, Conte emana le direttive: «Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente con i rappresentanti delle Regioni», ha chiarito Conte.
Il premier ha sottolineato come non sia prevista una fascia verde, perché non ci sono territori che possono sottrarsi alle misure restrittive, «la pandemia corre ovunque».
Conte annuncia l’arrivo di un “Decreto Ristori Bis”: «Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge», prevedendo lo stanziamento di una cifra che può aggirarsi fino ai 2 miliardi.
Infine, la chiosa sulle festività: «non sto pensando a un Natale con veglioni e abbracci, dobbiamo sempre rispettare le regole»
QUI, il testo integrale del DPCM: http://www.governo.it/it/articolo/coronavirus-il-presidente-conte-firma-il-dpcm-del-3-novembre-2020/15617
Photocredit: @GiuseppeConte