Le conseguenze negative della pandemia sulla nostra salute mentale: non bisogna aver paura di chiedere aiuto e non bisogna sottovalutare gli effetti psicologici del coronavirus
Effetti psicologici del coronavirus: sono tanti mesi, ormai, che abbiamo a che fare con quello che è diventato il nemico numero uno di tutto il mondo: il Coronavirus.
Si parla costantemente di tutti i sintomi ed i problemi fisici che derivano dall’aver contratto il virus, di tutto ciò che si può fare per evitare di farsi contagiare. E si parla, purtroppo, anche di morte.
Ciò che, però, spesso viene tralasciato e ha una rilevanza non indifferente, sono le conseguenze della pandemia sulla salute psicologica di tutti noi.
La prima ondata in Italia
Non stiamo vivendo un anno semplice.
Per certi versi, il 2020 può essere considerato disastroso, a causa di tutte le vicende susseguitesi.
Abbiamo sentito parlare, vagamente, per la prima volta, della propagazione del virus, alla fine dell’anno scorso.
Ci siamo poi trovati, a marzo, da un momento all’altro, in lockdown.
A tratti, ci è sembrato, di vivere in un film.
La tv e i social che, giorno dopo giorno, ci illustravano i numeri degli ammalati, dei ricoverati, dei deceduti.
Milioni di italiani, chiusi in casa, a sperare di non essere contagiati, oltre che in preda alle preoccupazioni, dovute alle proprie attività ferme.
Uno scenario da incubo.
Una libertà pagata a caro prezzo
Nelle prime settimane di maggio, il popolo italiano riassaggia, a poco a poco, la libertà.
Si comincia ad uscire, ad andare al ristorante, a rivedere parenti e amici.
Con l’estate, è necessario ammetterlo, ci siamo dedicati a noi stessi, con lo scopo unico, di dimenticare ciò che era accaduto.
Abbiamo voluto godercela a pieno, a volte irresponsabilmente.
E ora, da qualche settimana oramai, il numero di contagi è aumentato esponenzialmente ed il contatto con gli altri torna a farci paura.
Questa nuova ondata, per molti, appare più spaventosa della prima, benché, il numero dei decessi, sia notevolmente calato.
La vita, ora, non si può fermare come è accaduto in primavera.
L’Italia, non può permettersi un nuovo lockdown e il governo, cerca di scegliere le giuste restrizioni, da attuare per contrastare, il più possibile, il contagio.
Gli effetti della pandemia sulla nostra salute mentale: effetti psicologici del coronavirus
Ritorniamo, in parte, ad un vecchio scenario.
In tv e sui social, si parla solo dell’emergenza e di tutto ciò che ne consegue.
Della gente stremata, per i problemi economici derivati dallo scorso lockdown e dalle nuove disposizioni, delle rivolte violente, di quelle pacifiche e del numero dei posti in terapia intensiva, che diminuisce sempre di più.
Dunque, quali effetti può avere questo bombardamento quotidiano, di informazioni negative, sulla vita di ognuno di noi?
Angoscia, paura, ansia.
Al minimo colpo di tosse, ci spaventiamo.
Basta, anche il più lieve sintomo, a volte neanche reale, e crediamo di esserci ammalati.
Guardiamo, con sospetto, chiunque sia intorno a noi, come se gli altri non fossero altro che una minaccia, per la nostra salute e per quella dei nostri cari.
In questo scenario, la tecnologia è diventata la nostra alleata.
Ci si sente più sicuri a sentirsi e rivedersi con i nostri affetti, dietro uno schermo.
Sono poche le persone che sono riuscite a tenersi stretta una certa dose di spensieratezza.
Sentirsi liberi e leggeri, in questo periodo, appare davvero difficile.
Inoltre, chi è più vulnerabile, ha subito ancora di più gli effetti, di ciò che stiamo vivendo.
Quali sono i disagi psicologici più comuni
I disagi psicologici, in alcuni casi, sono diventati sempre più difficili da sostenere.
Innanzitutto, l’ansia, sempre più forte, alimentata dalla paura di essere contagiati.
Le restrizioni, purtroppo, hanno alimentato anche l’insofferenza, l’odio, la violenza.
Per non parlare, poi, dell’insonnia, della difficoltà di dormire le giuste ore serenamente.
Un secondo lockdown, anche a livello psicologico, sarebbe molto duro da sopportare, soprattutto perché ora dilaga lo sconforto.
Al primo lockdown ci siamo arrivati con incredulità, ma soprattutto con la speranza che il problema si sarebbe potuto fronteggiare, solo in questo modo.
Adesso, invece, siamo scoraggiati. Sentiamo che questo ulteriore sacrificio non basterà.
Inoltre, sono tante le persone che, a causa delle nuove restrizioni, limitano o addirittura fermano il loro lavoro, sentendosi abbandonate e invisibili.
In questo clima, di incertezza, non bisogna aver paura di pensare che, per affrontare questa emergenza, possiamo aver bisogno dell’aiuto di uno psicologo.
Appare del tutto fondamentale, preservare la propria salute mentale e cercare di essere resilienti, il più possibile.