A Napoli l’elefante indiano di Carlo di Borbone era così famoso da far nascere il detto “Caporà, l’elefante è mmuorto!”
Il I novembre del 1742 la Corte di Napoli era ospitata presso la Reggia di Portici. Quel giorno, le persone presenti furono testimoni di un evento senza precedenti, l’arrivo dello straordinario dono che il Sultano Ottomano Mahmud I, soprannominato Kambur (il Gobbo), aveva fatto giungere a Carlo di Borbone, futuro Carlo III di Spagna.
In regalo era giunto un elefante indiano, che fu affidato alle cure di un caporale del Regio Esercito Napoletano. I napoletani sono stati sempre bravi ad “immaginare” nuovi lavori, professioni sempre al passo con i tempi.
Visto che, all’epoca, non erano molti gli europei ad aver visto un simile animale, Francesco Serao scrisse il libro Descrizione dell’elefante pervenuto in dono dal Gran Sultano alla Regal Corte di Napoli il 1° novembre 1742 per ricordare ai posteri un avvenimento così eccezionale.

L’elefante diventa la mascotte del Regno di Napoli
Il pachiderma divenne ben presto il beniamino dei napoletani, anche grazie alle tante sfilate alle quali prese parte.
L’animale è stato anche utilizzato durante il Carnevale del 1743 al Teatro San Carlo, dell’opera del librettista romano Pietro Metastasio Alessandro nell’Indie.
Possiamo solo immaginare lo stupore del pubblico nel vedere un vero pachiderma entrare in scena.
‘Caporà, l’elefante è mmuorto!’
Il caporale, nel frattempo, viveva di luce riflessa il successo del suo protetto. Anzi, il pover’uomo arrivò al punto di credere che il protagonista del clamore mediatico fosse lui e non l’animale proveniente dall’India.
Quando quest’ultimo morì, sembra a causa di cibo che non avrebbe dovuto mangiare, il guardiano tornò ad essere un sottufficiale come tanti.
I partenopei, pieni di invettiva, coniarono per quest’occasione il proverbio ‘Caporà, l’elefante è mmuorto!’ (Caporale, l’elefante è morto).
Si utilizza per indicare qualcuno che continua a vantarsi di un qualche beneficio che ora non ha più.
Conservato dalla Federico II
Il Museo Zoologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è una delle collezioni dei musei universitari direttamente gestiti dal celebre ateneo partenopeo.
Tra i suoi “pezzi forti” c’è anche lo splendido pachiderma, famoso a suo modo ancora oggi.