Il visionario del nuovo millennio
Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di conoscere per bene quel folle visionario di nome Elon Musk.
Elon Musk è il sudafricano più bianco d’America. Nato a Pretoria, il 28 giugno del 1978, da madre canadese e padre sudafricano, oggi cittadino canadese naturalizzato statunitense. È il secondo uomo più ricco al mondo: CEO della Tesla, di Neuralink e di SpaceX, cofondatore della società che ha dato vita all’odierna PayPal.
Il nostro caro Musk è spesso stato al centro di molte discussioni, specie di recente. Infatti, per chi non lo sapesse, l’imprenditore ha chiamato il suo ultimo figlio (il settimo) “X Æ A-Xii“. No, non è un codice fiscale, né una password particolarmente complessa per accedere al suo conto in banca. Il “povero” X Ash A-Twelve (questa sarebbe la corretta pronuncia) ha garantito al padre un posto tra i trend topic di twitter del 2020.
Ma ancora più di recente, a porlo al centro delle discussioni è stata la moglie, Grimes, che si è tatuata sulla schiena delle “cicatrici aliene“.
Il futuro di Neuralink
Tra le tante questioni che vedono invischiato Elon Musk, la più interessante è di certo quella di Neuralink. Per chi non ne fosse al corrente, Neuralink è un’azienda che si occupa di creare dei chip che permettono di collegare il cervello a dispositivi robotici o elettronici. No, non è un progetto dei poteri forti per controllarci e forse non è nemmeno una chissà quanto grande follia. L’azienda nasce dalla volontà di poter collegare il cervello a protesi meccaniche per aiutare i mutilati o coloro che sono nati con delle deformazioni. Un progetto di certo nobile che può (giustamente) spaventare. Tuttavia, i test fatti sugli animali sembrano essere andati bene. Il primo dei quali, effettuato su di un maiale. Non preoccupatevi, Geltrude (questo è il nome del maiale) sta bene.
La scimmia di Elon Musk
Ma il test più recente, è stato effettuato su un animale con capacità cognitive più sviluppate di quelle di un maiale: una scimmia. E mentre la piccola Geltrude si è limitata a camminare, Page (così hanno chiamato la scimmia) ha giocato a Pong con la forza del pensiero. Sì, avete letto bene. Attraverso un chip di Neuralink, la scimmia è stata in grado di controllare il videogioco utilizzando soltanto il cervello. Nel video in presa diretta si può vedere l’animaletto giocare col controller staccato. No, non è un montaggio o un green screen e non c’è qualcuno dietro le quinte a giocare al posto suo. È tutto vero, grazie ad un “semplice” chip, Page è riuscita a giocare una bella partita ad uno dei più vecchi videogiochi mai pubblicati, usando il suo cervello come controller. E, ad essere onesti, gioca anche meglio di me.
Photocredit: @Neuralink