Jaqueline Traide non si arrende
Succede nella città di Londra, uno degli eventi che ha suscitato tanto scalpore, oltre che inorridimento. Una giovane ragazza, ventiquattrenne, esposta nella vetrina del negozio di cosmetici Lush si sottopone a dieci ore continue di esperimenti, vittime dei quali sono da sempre gli animali. Jaqueline Traide, forte animalista diventa la protagonista della campagna
“cruelty-free” della Humane Society International che vuole, con questo gesto compiuto pubblicamente, suscitare la reazione di noi uomini, a volte troppo indifferenti nei confronti di tutto ciò che ci circonda.
Gli esperimenti sugli animali
Non è certo un mistero: ogni anno 12 milioni di animali vengono utilizzati nei laboratori di ricerca di tutta Europa. Dodici milioni di animali ritenuti da alcuni necessari e fondamentali alla scienza, alla cosmetica, alla chimica, vittime innocenti che potrebbero essere risparmiate, da altri. Sono molti gli animali coinvolti, i roditori per la stragrande maggioranza, seguiti poi dai conigli, cani, gatti, anfibi , pesci e chi più ne ha più ne metta.
Gli esperimenti sugli animali: pro o contro?
Come abbiamo già detto, abbiamo da sempre punti divista differenti circa gli esperimenti sugli animali. C’è chi sostiene che siano fondamentali, come lo sono stati per Alexander Fleming che scoprì l’attività antibiotica della penicillina sperimentandola sui topi. Fondamentali, perché senza non avremmo oggi vaccini e farmaci sofisticati. Ma c’è chi sostiene che si possa e che si debba evitarli, mettere fine alla sofferenza dei poveri animali, una volta e per tutte. E sono soprattutto gli animalisti a sostenerlo, portando avanti una loro tesi: nessun animale può completamente essere paragonato all’uomo, la sperimentazione finale avviene su quest’ultimo, rendendo inutile così la morte dei piccoli animali indifesi.
Il forte gesto di Jaqueline Traide
Ed è quello che sostiene l’animalista Jaqueline Traide; quello che l’ha spinta a sottoporsi a 10 ore continue di torture. E’ stata sottoposta ad un’ alimentazione forzata, all’apertura della bocca con ganci metallici, ad iniezioni. Ha dovuto anche sottoporsi alla rasatura di una striscia di capelli ed il tutto è avvenuto pubblicamente. Jaqueline voleva dimostrare cosa provano gli animali. Voleva una reazione da parte delle persone che erano lì a guardare e a scattare foto, voleva rendere pubblico il dolore e la crudeltà.
Indurre gli uomini a non comprare creme, mascara e tutto ciò che viene prodotto e testato sugli animali. Difenderli, perché loro da soli non possono. Voleva dar loro voce, immedesimarsi e far immedesimare tutti in loro, provare la sofferenza che provano gli animali e cercare di mettere fine a questa. Sicuramente nessuno sa se questo suo gesto servirà a qualcosa, l’unica cosa certa è che ci vuole un grande coraggio per compiere un gesto così forte.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.