“Fate: The Winx Saga” è la nuova serie dark fantasy di Brian Young, dal 22 gennaio su Netflix
Il 28 gennaio 2004 è stata trasmessa in prima tv su Rai 2 la serie animata tutta italiana Winx Club. Creata da Iginio Straffi e prodotta dallo studio di animazione Rainbow in collaborazione con Rai Fiction, la storia delle cinque fatine ha avuto così tanto successo negli anni da raggiungere più di 200 episodi in otto stagioni. Non è quindi strano che uno dei migliori prodotti italiani d’animazione, abbia attirato l’attenzione di un colosso dello streaming.
Fate: The Winx Saga è dunque la nuova originale serie Netflix, ideata da Brian Young (The Vampire Diaries) e rivisitazione live-action del famoso cartone. Composta da sei episodi di circa 50 minuti, sarà disponibile in tutto il mondo dal 22 gennaio 2021.

Trama
Bloom (Abigail Cowen) è un’adolescente californiana che scopre improvvisamente di essere una potentissima fata del fuoco e di appartenere al magico Oltre Mondo. Per imparare a controllare il suo potere, viene mandata al college di Alfea dove stringerà un forte rapporto d’amicizia con altre quattro fate: Stella (Hannah van der Westhuysen) fata della luce e principessa di Solaria, Aisha (Precious Mustapha) fata dell’acqua, Terra (Eliot Salt) fata della natura, Musa (Elisha Applebaum) fata della mente.
Presto le cinque fate si troveranno coinvolte in un vortice di bugie, segreti e rivalità che metteranno a rischio la loro vita e l’equilibrio magico del regno di Solaria.

Una premessa doverosa
Sebbene non in maniera positiva, la serie è riuscita a far parlare di sé già all’uscita del trailer e ha generato hype e curiosità. Il pubblico si è concentrato sulle differenze con il cartone, per citarne solo alcune: Fate e Specialisti vivono e frequentano lo stesso college; Bloom non è più l’innocente Bloom; Musa non è orientale né la fata della musica e del suono; Flora si chiama ora Terra e non ha evidenti tratti latini. Ma l’errore è proprio nel comparare i due prodotti.
Fate: The Winx Saga è una serie dark fantasy indirizzata ad un pubblico young adult. Può sembrare un’informazione da poco, ma in realtà è proprio sulla base di ciò che si sviluppa una serie che ha ben poco a che vedere con il cartone degli anni 2000 che tutti noi ricordiamo. È una serie “totalmente nuova” che va vista dimenticandone l’origine e, piuttosto, tenendo in considerazione che la firma è di Brian Young.
L’Oltre Mondo diviene specchio dei problemi adolescenziali
La trama è, come tutti gli altri prodotti del genere teen fantasy (vedi The Vampire Diaries, Le terrificanti avventure di Sabrina, Teen Wolf), poco originale: un gruppo di adolescenti uniscono le proprie forze per sconfiggere una forza oscura mentre si destreggiano tra primi amori, rapporti familiari complicati e ricerca di sé.
Fate e Specialisti sono adolescenti qualunque: bevono, fumano, fanno festini e scappatelle, aggiornano i propri profili Instagram, fingono di studiare e creano continuamente problemi agli adulti. Tutto è molto reale ed ordinario – soprattutto i rapporti umani – ad eccezione dell’elemento magico.

All’ambientazione incantata di Alfea si contrappone, poi, quella tetra e oscura del bosco al di là della barriera. La barriera permette di tenere al sicuro fate e specialisti dai cosiddetti bruciati, creature mostruose ed un tempo umane che rappresentano un serio e pericoloso problema per tutti gli abitanti di Solaria. Ma, come scopriranno presto le cinque protagoniste, i bruciati non sono gli unici nemici da temere e sconfiggere.
Fate diventerà il nuovo prodotto di punta di Netflix?
Fate: The Winx Saga ha tutti i giusti presupposti per diventare il nuovo trend Netflix. Sicuramente non è la serie migliore del catalogo ed è apprezzabile solo da un pubblico (per lo più adolescenziale) a cui piace questo genere di prodotto. È leggera e dinamica, ha effetti speciali accattivanti e quel tocco di trash divertente e irriverente tanto amato dal giovane pubblico. A parte qualche plot twist poco convincente e frettoloso e alcuni personaggi davvero piatti, la storia prende forma nel corso delle puntate e riesce ad intrattenere.

Come ogni serie Netflix che si rispetti, questa prima stagione si conclude con un cliffhanger – probabile segno di un progetto con più stagioni – che lascia il pubblico con molte domande e poche risposte. Una cosa è certa: per godersi al meglio la visione di Fate occorre accettare il fatto che anche le magiche fate Winx sono cresciute… proprio come tutti noi.