Il catalogo della piattaforma streaming di Amazon è vasto, profondo e variegato, in grado di offrire anche un ricco buffet di film asiatici. Quali guardare?
L’estate si è consegnata agli archivi, le prime piogge iniziano ad incombere, risbucano i maglioni e le giacche. La voglia di uscire si riduce e si creano le condizioni perfette, per ogni cinefilo che si rispetti, di assecondare la propria natura: divano, cibo spazzatura e il catalogo di Prime Video. Ma quant’è facile perdersi nella vastità del catalogo? Meglio prepararsi con qualche consiglio per pescare i 5 migliori titoli asiatici – e ce ne sono molti altri che meritano – presenti.
La selezione è stata dolorosa, e la successione è assolutamente casuale: nessuna classifica tra i film che seguono. Vediamo cosa ne è uscito.
L’Impero e la Gloria – Roaring Currents, Kim Han-min
Pellicola sudcoreana disponibile gratuitamente su Prime Video, prodotta nel 2014 con protagonista il ben noto Choi Min-sik, che ritroveremo anche più avanti. In Corea del Sud è diventato rapidamente un’opera di culto, risultando il film più visto di sempre. Successo incredibile al botteghino in grado di sovrastare Avatar nel paese asiatico.
Si tratta di un dramma storico che narra le vicende di Yi Sun-sin, ammiraglio della flotta coreana durante l’invasione giapponese della Corea nel 1597. La vicenda di uno dei più grandi strateghi marittimi della storia, ben si presta al codice cinematografico: il plot dell’eroico ammiraglio che disubbidisce al Re per il bene del suo popolo e si scaglia contro un avversario 10 volte più grande.
L’opera presta una decisa aderenza ai fatti storici, citando letteralmente i diari di guerra dell’ammiraglio Yi Sun-sin.
Pathos, epos e action creano un’atmosfera convulsa, disperata ed eccitante, in un film elegante e coinvolgente. Pregevoli le musiche di Kim Tae-seong e notevole l’accuratezza della riproduzione delle navi da guerra e dei costumi dell’epoca.
Ti piacciono i film di guerra? Sei convinto che l’unica battaglia tenutasi in mare davvero interessante sia quella di Lepanto? Vuoi emozionarti e farti venire la voglia di andare in guerra in vista del lavoro?
Beh, che aspetti! Prendi una birra e fiondati sul divano, fa per te!
13 assassini, Takashi Miike
Miike si avventura nel – non facile – remake dell’omonimo film del 1963 girato da Eiichi Kudo. Diretto nel 2010, e prodotto tra Giappone e Regno Unito, è stato presentato anche alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Una trama piuttosto lineare ma che intrattiene nella sua semplicità. Dai tratti molto espressivi e cruenti, la narrazione si distende lungo un binomio quasi amletico: onore e vendetta. Siamo in piena epoca Tokugawa, lo shogun ha unificato il paese dopo il periodo degli stati belligeranti e, oltre a governare autoritariamente il Giappone, permette al sanguinario fratello di spadroneggiare in ogni dove.
I soprusi porteranno il samurai Shinzaemon Shimada (interpretato da un memorabile Koji Yakusho) ad allestire una squadra di 13 samurai che, senza speranza e senza remore, dovrà assassinare il fratello dello shogun. Come è facile aspettarsi da Miike, sangue e violenza non si risparmiano affatto, e il coinvolgimento emotivo viene naturale – come naturale è lo sgomento per la mole di brutalità e ferocia che man mano aumentano nella narrazione.
Adori le storie di vendetta e redenzione? Non vedi l’ora di disimpegnarti in un action-movie credibile e coinvolgente? Beh, il divano ti aspetta, e Prime Video pure.
Oldboy (2003), Park Chan-Wook
Beh, se Quentin Tarantino dice che avrebbe voluto farlo lui, credo che ogni mia lettera sarebbe superflua. Probabilmente, uno dei film più iconici e imperdibili degli anni 2000, che ha portato Spike Lee, 10 anni dopo, a farne un pasticciato remake. Oldboy sta al cinema come Eric Cantona sta al calcio: assoluta follia creativa che genera suspense, adrenalina e sgomento.
Ritroviamo un superbo Choi Min-sik nei panni di Dae-su in un thriller grottesco prodotto in Corea del Sud. Oggi è noto al grande pubblico ma, per chi non avesse avuto ancora modo di vederlo, non ho altro da dire se non: dai, facciamo i seri e se stai leggendo questo articolo al lavoro o durante una cena galante con la persona che ami, molla tutto e vai a vederlo. Tanto ne vale la pena.

Outrage, Takeshi Kitano
Scritto, diretto, montato e interpretato da quel mostro sacro del cinema asiatico che è Takeshi Kitano. Uno Yakuza movie che è la prima parte di una trilogia. Dal ritmo incalzante, sospeso e imprevedibile, è un’opera in cui Kitano rinuncia a se stesso e si contesta. Lontano dagli stilemi più conosciuti e classici della sua monumentale opera cinematografica, in Outrage si cimenta in un thriller avvolgente che vede i clan più importanti della Yakuza contendersi Tokyo.
Per chi ha già avuto modo di calarsi nell’universo cinematografico di Kitano, c’è il rischio di trovarsi interdetti, anche partendo da questioni meramente tecniche: è il primo lungometraggio di Kitano in formato 2.35:1, permettendo, così facendo, riprese più ampie.
Vuoi addentrarti nel mondo dei tatuaggi della Yakuza? Vuoi tenere il fiato sospeso in attesa di un tradimento? Allora Outrage fa al caso tuo.

I sette samurai, Akira Kurosawa
Avete presente la teoria dei viaggi nel tempo di Ritorno al futuro? Quella secondo cui se avessimo gli strumenti per viaggiare indietro nel tempo, e cambiassimo un solo e minuscolo dettaglio, tutto ciò che noi conosciamo non sarebbe più così com’è? Beh, è una cazzata. Non funziona così, ma non sono la persona giusta per dirvi perché. Ma prendiamola per buona. Diciamo che Marty McFly torna nel 1954 e cancella I sette samurai…
Cosa accadrebbe? Che l’80% del cinema come lo conosciamo oggi, sarebbe totalmente diverso. Ve li ricordate i western di John Sturges? I primo-piano di Sergio Leone? E tutti quei registi che si sono abbeverati dalla sapiente regia di questi grandi artisti? Beh, non esisterebbero.
Già, perché l’opera magna di Akira Kurosawa è una pietra angolare del cinema orientale, ma anche occidentale. L’opera che più di tutte ha riscritto i canoni dell’epicità trasposta su pellicola. Un classico intramontabile che Prime Video offre ai suoi abbonati. E non c’è bisogno di aggiungere altro se ami il cinema.
Senza questo capolavoro dell’ecumenico, ragguardevole, eminente Akira Kurosawa, gran parte del cinema moderno non esisterebbe. Ed è ora di (ri)vederlo.
