Il filo rosso del destino e la ragnatela di Gaggiano

filo rosso

È San Valentino, l’amore è nell’aria e tutto si tappezza di cuori e nastrini rossi. Il rosso è il colore da sempre associato all’amore nella cultura occidentale, ma anche in oriente c’è un simbolo connesso ad un filo rosso che “lega” due persone per la vita. Ma partiamo dalle basi.

La leggenda del filo rosso

La leggenda del filo rosso del destino è una leggenda antica, nata in Cina e poi diffusa in Giappone e nel resto del mondo. Secondo la leggenda, il filo sarebbe infinito, invisibile ed indistruttibile e legherebbe le persone destinate a sposarsi. Inizialmente il filo era legato ai piedi dei due amanti, ma le trasposizioni moderne hanno “spostato” il filo al mignolo della mano sinistra. Fin qui, nulla di strano. Ma ogni cosa ha il suo lato oscuro e la leggenda non è di certo l’apoteosi del romanticismo.

La storia di Wei

Tutto nasce da un uomo di nome Wei, orfano ed in cerca di una moglie. Un giorno, Wei incontrò un vecchio seduto sui gradini di un tempio. Il vecchio si rivelò essere uno spirito apparso sulla terra per occuparsi delle faccende mortali, più precisamente, dei matrimoni. Lo spirito -o dio, che dir si voglia- gli rivelò l’identità della sua futura moglie, che all’epoca aveva tre anni, e che il destino li avrebbe fatti incontrare quattordici anni dopo per poi farli sposare. E, chiaramente, tutto questo solo grazie all’indistruttibile filo rosso. L’uomo, emozionato, volle conoscere la sua futura sposa. E quando la storia sembra volgere al meglio tutto s’incrina: la bambina viveva in miseria e la cosa a Wei non andò giù. Il protagonista di questa storia assoldò un sicario che pugnalò la bambina tra gli occhi.
Wei da quel giorno visse la sua vita in tutta tranquillità. Passarono quattordici anni e Wei incontrò una giovane donna diciassettenne di cui s’infatuò. La donna aveva una benda sulla fronte che copriva la cicatrice di una vecchia pugnalata. Wei capì e le confessò tutto e i due si sposarono.
Di certo non si può dire che questa sia una storia da prendere in esempio, ma il concetto è nobile: l’amore vince ogni cosa. Ed anche se l’idea dello pseudo matrimonio combinato non dovesse piacervi, single in cerca d’amore non temete, dovete solo trovare il giusto “spirito”.

#FiliRossi a Gaggiano

La leggenda, tuttavia, non sarebbe completa se non la inserissimo in un contesto quotidiano ed attuale. È il caso del comune di Gaggiano, nel milanese. In questo 2021 ancora affetto dal Covid, il comune lombardo ha deciso di connettere i suoi abitanti creando una “ragnatela rossa”. L’idea, più che riprendere la leggenda cinese, si è ispirata ad un’opera sarda del 1981, intitolata “Legarsi alla montagna”, che connetteva gli abitanti con un nastro di stoffa celeste. Da quanto dicono i promotori di quest’iniziativa, la cosa è volta a dimostrare che l’allontanamento forzato non ha rotto i legami e che i cittadini sono ancora connessi. L’intera iniziativa colpisce molto di più se si pensa alle due ricorrenze che si avvicinano: San Valentino e l’anniversario della pandemia. È il caso di dirlo: a Gaggiano hanno trovato il modo di abbracciarsi restando ognuno a casa propria.

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