Napoli è celebre anche per i suoi pittoreschi insulti. Tra questi ultimi non può mancare fonnachera
Fonnachera, o funnachera, è un insulto napoletano utilizzato per indicare una donna che si prostituisce, che delinque. Una persona sempre pronta alla rissa e al litigio, che sfrutta ogni pretesto per offendere il prossimo.
Da dove deriva l’insulto fonnachera?
Il termine, inizialmente, indicava le donne che abitavano nei fondaci, alloggi estremamente poveri, di solito nei seminterrati o a pianterreno.
Questi luoghi malsani si trovavano, principalmente, nei quartieri più poveri della bella Partenope, in zone quali il Porto, i Quartieri Spagnoli e il Pendino.
I fondaci erano utilizzati anche come botteghe: nel Medioevo, infatti, il fondaco aveva la funzione di magazzino per la custodia delle merci dei mercanti stranieri.

Tra fine ‘800 e inizio ‘900, i fondaci napoletani erano diventati dei luoghi spaventosi, segnati dalla miseria più nera.
Le donne che vi abitavano, così come gli uomini, dovevano essere sottoposti ad uno stress, fisico e mentale, impressionante. Molto probabilmente, è per questo motivo che fonnachera è diventata una parola insultante.
Qualche altra ingiuria partenopea
Ma questa parola non è l’unico insulto utilizzato tra i vicoli di Napoli. Solo per citarne alcuni, possiamo trovare mezacammisa, utilizzata per indicare qualcuno/a estremamente povero. Perchia, ovvero prostituta, zandraglia, donna di bassa estrazione sociale, mmeciata, persona cattiva.
Ce ne sono molti altri, ma chesta è n’ata storia!