L’1 settembre 1902 nasceva il primo film di fantascienza. Capostipite del genere e piattaforma di lancio per quelli che oggi sono dei cult del cinema fantascientifico. Tutto grazie ad un illusionista di nome Georges Méliès
È il 13 febbraio del 1895 e due fratelli francesi di nome Auguste e Louis Lumière hanno appena brevettato il cinematografo, una speciale macchina in grado di catturare immagini in movimento (o film, come verranno chiamati in seguito). Il 28 dicembre dello stesso anno, i fratelli Lumière danno vita alla prima proiezione cinematografica. Un illusionista parigino che passava di lì per caso s’innamorò immediatamente di quella bizzarra invenzione, si chiamava Georges Méliès ed oggi è considerato come il secondo padre del cinema e l’inventore degli effetti speciali.
Un mago fuori e dentro al cinema
Marie-Georges-Jean Méliès nasce a Parigi l’8 dicembre del 1861. Si separa subito dalla piccola impresa manifatturiera della sua famiglia diventando un abile illusionista presso il teatro Robert-Houdin. Ma la sua vita prende una svolta durante la proiezione del primo film della storia: le immagini proiettate dal cinematografo lo fanno innamorare di una neonata settima arte. Inizialmente si limitò ad imitare i fratelli Loumière riprendendo scene quotidiane e reali, fino a che, per caso, non trovò il modo di fondere la magia con la sua nuova passione.
Una post-produzione nata per caso
Agli inizi del 1900 era già tanto registrare un video (tant’è che i primi film duravano pochi minuti), figuriamoci aggiungere effetti speciali, tagli ed altre tecniche di post-produzione. Eppure, Méliès ce l’ha fatta. Ci è riuscito per caso, come dice nella sua autobiografia. Un bel giorno, infatti, la cinepresa s’inceppa durante le riprese, per ripartire solo qualche istante dopo dando come risultato una carrozza che sparisce, trasformandosi in un carro funebre. Da quell’incidente, Georges Méliès ha continuato a sperimentare, fino a creare i primi film di fantascienza, i primi fantasy ed i primi horror.
L’uomo che ci ha portato sulla luna
Ancor prima della NASA, ancor prima del cinema a colori, ancor prima del cinema sonoro ed ancor prima degli aeroplani, Georges Méliès ha portato l’uomo sulla luna. Cinematograficamente parlando, s’intende. Era l’1 settembre del 1902 e nei cinema proiettavano “Le Voyage Dans la Lune“, un film di ben 14 minuti (un lungometraggio, per i tempi) ispirato ai racconti di Jules Verne ed H.G. Wells. Nel film si vedono degli uomini letteralmente sparati sulla luna che si ritrovano faccia a faccia con degli extraterrestri. Un semplice, ma efficace, film di fantascienza che, per la prima volta nella storia, lasciava a bocca aperta gli spettatori con illusioni che oggi sono alla base degli effetti speciali.
Anche Blade Runner ha usato le tecniche di Méliès
Certo, dipingere a mano la pellicola per fare un film a colori prima del cinema a colori è una cosa antiquata e di certo poteva farlo solo Méliès. Eppure, c’è una delle tecniche inventate dal padre del cinema fantastico che è stata utilizzata fino all’avvento delle cineprese digitali. Si tratta dell’esposizione multipla: ovvero una ripresa sovraimpressa su di una pellicola già utilizzata. Una tecnica, questa, utilizzata anche da Ridley Scott all’inizio di Blade Runner, film del 1982 (80 anni dopo il viaggio sulla luna di Méliès). E questa è solo una delle magie di Georges Méliès che sono rimaste nel tempo, ad esempio il taglio: una tecnica quasi ovvia per noi, ma una geniale invenzione per il 1900.
Thomas Edison ha inventato la pirateria
Tra tutte le invenzioni, c’è n’è una a cui Méliès ha solo inconsciamente preso parte: la pirateria. Si ritorna al 1902: “Le Voyage Dans la Lune” è diventato un successone, tanto da essere conosciuto in tutta europa e persino in america. Famoso al punto da suscitare la curiosità di Thomas Edison. Edison, non contento di aver rubato soltanto i brevetti di Tesla, voleva anche quel film. L’inventore della lampadina arrivò al punto di corrompere il direttore di un teatro londinese pur di avere la pellicola, copiarla e venderla senza dar nulla al regista ed autore del film. Si può dire, perciò, che Thomas Edison abbia inventato la pirateria, tutto grazie a Georges Méliès.
La fine del cinema di Georges Méliès
Nel 1913 la Star Film, la compagnia cinematografica di Méliès, chiude i battenti per bancarotta. Tutto a causa dell’inesistenza dei diritti d’autore. Georges Méliès era arrivato al punto di dover produrre film in continuazione per poter mantenere l’intera compagnia, risultando ripetitivo e noioso. Ma, per quanto la fine gloriosa del suo cinema sia avvenuta più di un secolo fa, lo spirito di Méliès è ancora vivo nei film odierni, da quelli di Orson Welles a quelli di J. J. Abrams, dai capolavori di Zemeckis alle folli storie di Nolan. C’è un po’ di Méliès in ogni film fantastico che viene proiettato sui nostri schermi e c’è molto di Méliès in ogni cinepresa.
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
Georges Méliès è stato sicuramente omaggiato in numerosi modi nel tempo, ma forse due degli omaggi più grandi sono stati quello dello scrittore Brian Selznick e quello del regista Martin Scorsese. Due omaggi legati dalla stessa storia: quella di Hugo Cabret. “La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret” è il romanzo scritto da Selznick, dal quale Scorsese ha tratto ispirazione per il suo film. Una storia, quella di Cabret, capace di far stupire chiunque dinnanzi alla magia del cinema. Una storia drammatica e commovente che fa emozionare tutti, esattamente come si emozionò Méliès davanti al primo film mai esistito.