L’abitazione futurista di Giacomo Balla apre al pubblico

Giacomo Balla

Per la prima volta l’identificazione tra arte e vita prende forma in un “progetto totale”

Dopo circa trenta anni, l’abitazione di Giacomo Balla in via Oslavia riapre al pubblico. L’appartamento, dove il maestro futurista visse a partire dal 1929 fino alla morte, ha conosciuto l’infaticabile ricerca e sperimentazione di uno dei principali esponenti del movimento futurista.

Nell’ambito del “progetto totale” concepito da Balla, infatti, la piena identificazione tra arte e vita quotidiana si realizza attraverso la trasformazione della casa in opera d’arte. Un vero e proprio laboratorio di sperimentazione dalle pareti e porte dipinte si mostra all’osservatore; in esso, ogni oggetto, dai mobili alle decorazioni, dai tavoli e dalle sedie ai piatti e alle piastrelle, reca l’impronta del genio artistico del loro creatore, che ha voluto rendere la sua abitazione parte di un universo artistico.

Dalla casa all’universo e ritorno: la casa come parte di un universo artistico

A 150 anni dalla sua nascita, il MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma celebra, dunque, la figura e l’opera di Giacomo Balla aprendo per la prima volta al pubblico la sua casa futurista in via Oslavia.

A introdurci nella straordinaria “casa-universo” è la targhetta affissa al portone FuturBalla. Da qui un lungo corridoio conduce al soggiorno e al suggestivo Studiolo Rosso dell’artista, per poi svoltare nelle camere di Luce ed Elica (figlie di Giacomo Balla) e infine nella stanza da bagno e in cucina.

Luce, colore e movimento percorrono, in questo modo, le pareti dell’abitazione e ne investono ogni angolo, divenendo espressione concreta e compiuta di quei principi che erano stati definiti da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo (1915).

Infine, alcune delle opere presenti nell’abitazione di via Oslavia sono esposte anche al MAXXI, presso la Galleria 5. Esse tracciano il percorso della ricerca e della sperimentazione di Balla, partendo da un iniziale periodo figurativista, passando attraverso gli anni Dieci-Venti dell’ideologia futurista, per approdare ad una rinnovata rappresentazione della realtà.  

La sperimentazione futurista di Balla rivive nell’arte contemporanea: l’indagine dello spazio architettonico e la creazione di una dimensione spazio-temporale inedita

La Galleria 5 del MAXXI accoglierà anche creazioni innovative di altri artisti e creatori, italiani e internazionali. Rielaborando in chiave moderna l’”arte totale” di Giacomo Balla, linguaggi espressivi e tecniche differenti si mescolano in un connubio concettuale, in cui astratto e concreto si confondono per sfidare i limiti del pensiero e della comunicazione.

Attraverso il progetto La grotta del futuro anteriore, i videoartisti e film-maker Ila Bêka e Louise Lemoine si occupano di indagare le configurazioni che l’architettura contemporanea assume nella sua dimensione socio-antropologica, in relazione cioè alle esigenze di chi abita un luogo. Per questa ragione, gli edifici e chi li “vive” diventano i protagonisti per eccellenza di un linguaggio filmico, che esplora la realtà quotidiana per rintracciarvi quella componente umana che determina le forme e le funzioni della costruzione architettonica.

All’obiettivo perseguito da Bêka e Lemoine mira, anche se mediante linguaggi e forme diverse, la creazione artistica di Carlo Benvenuto. Non a caso, infatti, oggetti quotidiani sono ritratti in scala 1:1 su di un fondo neutro, che li isola portandoli ad acquisire configurazioni stranianti e metafisiche. In questo modo, l’assenza di elementi circostanti in una dimensione sospesa e rarefatta trasforma l’usuale e il quotidiano in qualcosa che è altro rispetto a ciò che siamo abituati a pensare e vedere.

Dalla casa all’universo e ritorno: l’arte come rovesciamento della percezione della realtà

A metà strada fra Surrealismo e Futurismo si colloca il progetto The Strokes (Surround Sound), di Jim Lambie. L’artista ricorre all’impiego di pattern (immagini realizzate al computer) per decorare gli spazi e gli oggetti che contengono. In questo modo, la percezione della realtà circostante è alterata e deformata dalla sovrapposizione di immagini e motivi decorativi che, nel loro insieme, generano dimensioni spazio-temporali-inedite.

Gli ambienti realizzati da Lambie mirano a destrutturare lo spazio e a immergere lo spettatore in una dimensione “altra”. È ciò che accade per gli ascensori del MAXXI dove linee curve di vinile bianco e nero ricoprono le superfici di entrambe le cabine originando uno spaesamento visivo e sensoriale. Ancora una volta uno spazio quotidiano diventa opera d’arte “totale” e “totalizzante”.

Casa Balla si potrà visitare ogni fine settimana per oltre 5 mesi, fino a domenica 21 novembre. Le visite, preparate e condotte dall’Ufficio Educazione del MAXXI, saranno scaglionate su diverse fasce orarie e suddivise per gruppi di 8 persone. La prenotazione è obbligatoria su www.maxxi.art.

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