Cade oggi, 22 ottobre, la Giornata mondiale delle balbuzie: un disturbo del linguaggio che conta, in Italia, più di un milione di persone. Può essere considerato un limite insormontabile? A quanto pare no!
La balbuzie è il suono prodotto da un’orchestra priva di coordinazione. Un disturbo del linguaggio che consiste in una cattiva fluenza, a causa di numerose e involontarie ripetizioni, prolungamenti di suoni, sillabe e pause. A questo, spesso si aggiungono movimenti corporali involontari, come ad esempio i tic.
La balbuzie ha un’origine multifattoriale, poiché a una causa scatenante sicuramente genetica, si aggiungono fattori emozionali che concorrono a peggiorare questa condizione. Il balbuziente sa perfettamente ciò che vuole dire ma non ci riesce. Ciò spesso genera imbarazzo sia in colui che ne soffre, poiché si sente diverso, sia in coloro che lo circondano, che non sanno come comportarsi.
La difficoltà ad esprimersi dei balbuzienti aumenta quando sono in ansia o sotto pressione. E’ come se attraverso le manifestazioni verbali noi vedessimo solo la punta di un iceberg alla cui base ci sono sentimenti di bassa autostima, ansia, senso di inadeguatezza.
Proprio perché non c’è una causa scatenante esclusiva, la presa in carico di un disturbo così complesso deve coinvolgere necessariamente un’equipe multidisciplinare, principalmente la logopedia e l’assistenza psicologica. E’ essenziale infatti che il balbuziente lavori sulla coordinazione, sulla gestione dell’ansia, sulla respirazione e l’organizzazione ritmica del linguaggio attraverso esercizi specifici.
Personaggi storici che hanno dimostrato che la balbuzie non è un limite insormontabile
Per molte persone che ne soffrono, questo disturbo rappresenta un vero e proprio disagio, tanto da lasciarsi condizionare nelle scelte di vita, nel lavoro e nelle relazioni interpersonali. Ma questa giornata ha soprattutto lo scopo di ricordare che la balbuzie non è assolutamente sentore di minore intelligenza o un handicap, né deve essere vista come limite insormontabile. Basta voltarsi indietro: c’è una fila di personaggi storici, diventati famosi, nonostante la difficoltà nel parlare.
Ricordiamone insieme qualcuno:
- MOSE‘, colui che salvò il popolo ebreo dalla schiavitù d’Egitto. Aveva in realtà una lingua impacciata e tarda: nella Bibbia si narra che Mosè stesso confessò a Dio di essere balbuziente e dalle Sacre Scritture si evince che non era lui a parlare al suo popolo ma il fratello Aronne.
- DEMOSTENE: passato alla storia come il più grande oratore e uomo politico ateniese del 4° secolo a.C. Dovette superare non poche difficoltà. Addirittura, uno dei suoi primi discorsi pubblici fu un fiasco, poiché era non solo balbuziente ma anche bleso, cioè non pronunciava bene la lettera r. Si dice che mettesse in bocca dei sassolini per tenere sollevata la punta della lingua e ovviare ai suoi difetti. Decise quindi di lavorare sodo su se stesso e di non fermarsi davanti ai limiti e alle difficoltà.
- CHARLES DARWIN: famoso per aver formulato la teoria dell’evoluzione della specie aveva ereditato la balbuzie dal nonno Erasmus Darwin, considerato uno dei maggiori precursori dell’evoluzionismo.
- RE GIORGIO VI: ricorderete sicuramente tutti il famoso film di Tom Hooper, “Il discorso del Re”, ispirato alla storia vera di Re Giorgio. Egli cercò in tutti i modi di superare la sua balbuzie , soprattutto in occasione del discorso alla Nazione che dovette tenere il 3 settembre del ’39 a seguito della dichiarazione di guerra della Germania. Ad aiutarlo fu Lionel George Logue, uno scienziato e logopedista australiano.
Tutti questi personaggi, e tantissimi altri, si sono contraddistinti per i più svariati motivi: la saggezza, la cultura, l’intelligenza, l’ingegno. Ma soprattutto, la determinazione nel superare i propri limiti, l’abilità a rialzarsi dopo cadute e fallimenti; diremo oggi, la capacità di resilienza. Questi uomini hanno riscontrato non poche difficoltà nel loro cammino, anche a causa della balbuzie. Eppure, sono altri i motivi per cui li ricordiamo e li consideriamo immortali: hanno fatto la differenza, lasciando un segno indelebile, senza mai lasciarsi spaventare dai propri limiti.
Vi esorto solo a non farvi governare dalla paura
Lionel Logue