Oceani: vita e mezzi di sussistenza

Giornata Mondiale degli Oceani

La Giornata Mondiale degli Oceani cade ogni anno l’8 giugno

Anche oggi, la Giornata Mondiale degli Oceani è un’esortazione a riflettere su quanto sfruttiamo (forse in maniera incontrollata ed eccessiva) questa sterminata risorsa.

Il World Ocean Day, cade proprio nell’anniversario del primo vertice delle Nazioni Unite del 1992 su Ambiente e Sviluppo; tenutosi a Rio de Janeiro destinato allo sviluppo sostenibile.

Ancor più importante la ricorrenza di quest’anno, in quanto segna l’inizio del decennio totalmente dedicato alla scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile; periodo che va appunto dal 2021 al 2030.

La responsabilità assunta dalle Nazioni Unite è ben chiara: cercare di porre un freno al crescente degrado degli oceani a cui stiamo assistendo a livello planetario; onde cercare di ripristinare la buona condizione degli ecosistemi per avvicinarli alle necessità vitali dell’uomo.

Lo squilibrio ambientale

Sappiamo al momento, quanto la vita stessa della razza umana dipenda da un ecosistema equilibrato ed in buona salute. Proprio dagli oceani traiamo, infatti, una parte basilare del nostro sostentamento: sia inteso come nutrimento (con la sterminata quantità e varietà di cibo proteico che contiene), che come ossigeno, visto che la fotosintesi prodotta dagli oceani ci garantisce buona aria da respirare e non solo; le enormi masse d’acqua contenute in essi, impediscono le conseguenze del surriscaldamento globale.

Intendiamo con sostentamento garantito dagli oceani, anche quello che proviene indirettamente dai lavori collegabili ad esso: come impieghi nell’industria ittica, navigazione e ricerca in generale.

L’altro lato della medaglia

Purtroppo come spesso accade, dietro ogni cosa positiva possono essercene diverse negative. Lo sfruttamento eccessivo della risorsa-oceano, oramai è causa di disastri un po’ ovunque: siamo infatti a conoscenza della distruzione della barriera corallina; oltre i danni causati dalla pesca intensiva, che viene praticata senza alcun rispetto né delle regole, né delle specie animali coinvolte, giacché spesso non viene garantita la loro riproduzione.

Per non parlare dell’inquinamento: quintali di plastica ed ogni altro tipo di rifiuto solido e liquido riversati nelle limpide acque blu degli oceani; tanto che sono anche sorte diverse iniziative, come ad esempio delle navi-spazzini che solcano le onde al fine di raccogliere quanta più plastica possibile, questo anche al fine di preservare la fauna marina, troppo spesso avvelenata dall’ingestione dei residui di rifiuti di ogni tipo.

Correre ai ripari: l’invito nella Giornata Mondiale degli Oceani

Questa giornata quindi, serve proprio a sensibilizzare tutti al rispetto di questa risorsa così indispensabile per la nostra stessa sopravvivenza.

Lo scopo dell’iniziativa delle Nazioni Unite, è quindi quello di ristabilire un ecosistema sano, aumentare entro il 2030 la protezione degli oceani, delimitando sempre più numerose aree marine protette, operazione questa che procede alquanto lentamente, considerando infatti l’estensione degli oceani e le difficoltà legate a questioni di leggi e diritti riguardanti acque internazionali.

Proprio questa sera, martedì 8 giugno, su RaiPlay andrà in onda lo speciale “E il mare come sta?”, condotto da Piero Angela, che ospiterà alcuni esperti come lo scienziato Prof. Cingolani ed in cui saranno affrontate appunto tali tematiche ambientali.

Quest’anno l’argomento sostanziale della Giornata Mondiale degli Oceani, come ricordato nel titolo, è “Oceani: vita e mezzi di sussistenza”. É un monito per le nazioni affinché tutti ricordino quanto sia importante la collaborazione e l’unità di intenti; al fine di raggiungere una pianificazione globale di protezione e salvataggio di tutte le risorse di mari ed oceani del nostro amato (ma spesso maltrattato) pianeta Terra.

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