La (s)fortuna di essere giovane in Italia

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La fortuna di essere un giovane in Italia

La fortuna di essere un giovane in Italia, è poter vivere un’intera vita in un posto unico al mondo, stracolmo di letteratura, popoli, storie e tradizioni meravigliose.

Avere anni per viaggiare, scoprire luoghi, conoscere culture, cucine e persone meravigliose di posti meravigliosi. Avere anni per immergerti nella straordinaria storia dello stivale.

Sono condizioni che nessun altro posto al mondo ha la possibilità di offrire.
Ma bisogna avere anche parecchia fortuna nel proprio cammino.

La (s)fortuna di essere un giovane in Italia

Bisogna essere fortunati ad avere una famiglia che ti cresca, più di quanto le istituzioni presenti riescano a fare.

Bisogna essere fortunati ad avere delle basi solide per poter guardare con fermezza il futuro.

E non importano passione e dedizione, spesso e volentieri non bastano. Serve anche una spinta dalla dea Fortuna.

Serve fortuna a trovare un datore di lavoro che faccia promesse basate sul concreto; serve per trovare un ambiente concreto che guardi concretamente al futuro.

Una dose di buona sorte è essenziale per riuscire a vederlo, figurarsi trovarlo.
E, quasi in maniera utopica, pensare di riuscire a farlo crescere.

L’Italia: il paese dalle mille spine

L’Italia è il paese delle meraviglie e degli orrori, di santi e di poeti ma anche di mafia e corruzione.

E le esperienze che un paese come questo può riservarti possono avere due facce e migliaia di spine.

Puoi svegliarti un giorno e vedere il tuo progetto finire nel dimenticatoio, senza alcun tipo di tutela e/o riconoscenza, non ricevendo nemmeno un campanello d’allarme. Senza nemmeno renderti conto che sia effettivamente successo.

E il giorno dopo ti svegli, ti alzi dal letto e riprendi il tuo solito cammino: questa volta però alle tue spalle c’è solo polvere. E ad un metro dal naso anche.

Disastri sociali, disattenzioni politiche e menefreghismo istituzionale ripetuti in un lasso di tempo lungo più di mezzo secolo: gli ingredienti giusti per trasformare uno stivale di velluto in uno zoccolo di legno.

Il futuro può diventare più nitido?

E se non fosse il Conte, il De Luca, la Raggi o il Renzi di turno il principale colpevole della situazione in cui ci troviamo oggi?
E se la storia fosse una mera conseguenza di cause-effetto, riusciremmo a dare le colpe a chi realmente è il responsabile?
Riusciremmo a muoverci in una direzione unanime per un bene comune?

Riusciremo – prima o poi – a completare l’opera lasciata in sospeso 159 anni fa da Mazzini e Cavour nella formazione un popolo italiano unito? Costruire un’Italia di oggi che lavori per l’Italia di domani, che a sua lavori per quella del dopodomani.

In favore di un’Italia giovane, vogliosa, spumeggiante e con la vista all’orizzonte di un futuro nitido.

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