In una lontana giornata di aprile del 1800 Giuditta Guastamacchia e 3 uomini furono giustiziati a causa di un crimine orrendo. La leggenda era solo agli inizi
Il Museo Anatomico dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli“, ospitato nei chiostri di Santa Patrizia, conserva, tra gli altri, quattro crani di omicidi giustiziati nell’aprile del 1800 per ordine del Tribunale della Vicaria (Castel Capuano), ritenuti colpevoli di un inquitante omicidio.
I personaggi di questa triste vicenda sono Giuditta Guastamacchia, la mente di tutto, suo padre Nicola, il chirurgo Pietro de Sandoli e Michele Sorbo, il sicario. Ma chi hanno ucciso e perché?
Uccidere il marito indesiderato
La splendida Giuditta Guastamacchia era nota in tutta Napoli per la sua bellezza; pochi erano a conoscenza della sua passionalità e della sua crudeltà.
Dopo aver iniziato una tresca con un prete, Don Stefano d’Aniello, per evitare un grave scandalo fu costretta a sposare un parente del prelato, un suo giovane nipote.
I due amanti speravano di poter continuare ad amarsi indisturbati, ma il neo sposo presto capì il sotterfugio e decise di abbandonare la bella Partenope.
Guastamacchia aveva troppo paura che l’amore con Don Stefano potesse divenire di dominio pubblico. Rapidamente organizzò un piano insieme al padre e agli altri due complici, irretiti dalla sua bellezza, per mettere a tacere per sempre suo marito.
Il povero ragazzo fu barbaramente ucciso: l’unico ad opporsi fu il prete che per questo non fu condannato a morte ma “soltanto” al carcere perpetuo.
La giustizia fa il suo corso
Giuditta, il padre e i due collaboratori furono impiccati in via dei Tribunali, per poi essere decapitati e le loro teste poste su picche a Castel Capuano. La vicenda suscitò in tutto il Regno disgusto e incredulità a causa della torbida vicenda dietro l’omicidio.

Studi di Frenologia
I crani sono stati utilizzati per studi nel campo della Frenologia, dottrina pseudoscientifica ottocentesca che sostiene che le diverse funzioni psichiche dipendono da determinate regioni del cervello.
I crani sono conservati grazie al Prof. G. B. Miraglia, il quale nella seconda metà dell’800 ha donato questi reperti al Gabinetto di Anatomia Umana della Facoltà di Medicina di Napoli.
Subito dopo la morte di Giuditta Guastamacchia, il suo fantasma ha iniziato ad infestare i corridoi di Castel Capuano.
Almeno questa leggenda così racconta.