La storia di una ragazza, appena sedicenne, che da sola ha avuto il coraggio di sfidare i potenti della Terra per sensibilizzare il mondo intero sul tema dei cambiamenti climatici
20 agosto 2018: la svedese Greta Thunberg, allora sedicenne, decide di non presentarsi a scuola fino al 9 settembre, giorno in cui si sarebbero tenute le elezioni politiche nel suo paese.
La sua richiesta è una, chiara e semplice: vuole che il governo si interessi in maniera più seria al cambiamento climatico, adottando politiche più incisive per ridurre le emissioni di anidride carbonica, in base all’Accordo di Parigi.
Una protesta che non nasce dal nulla, bensì da un’estate in Svezia con ondate di calore anomale e diversi incendi nel paese.
A seguito di questi eventi, Greta si presenta davanti alla sede del parlamento svedese a Stoccolma, portando con sé il cartello “Skolstrejt för klimatet”, ossia “Sciopero scolastico per il clima”.
Greta e il Fridays for future
Dopo le elezioni Greta torna a scuola, ma prosegue con le proteste il venerdì, di fronte la sede del parlamento. Da qui nasce il movimento ambientalista di protesta, Fridays for Future, composto da alunni e studenti che decidono di non frequentare le lezioni per poter prendere parte alle manifestazioni. Rivendicano azioni per la prevenzione del surriscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Da allora, diversi sono gli scioperi scolastici, a partire dal novembre 2018. Centinaia di migliaia di persone scendono in piazza e per le strade. In Australia migliaia di studenti manifestano di venerdì, ignorando la richiesta del primo ministro Scott Morrison, il quale dice di volere “più apprendimento nelle scuole e meno attivismo”.
Dopo di loro, gli scioperi studenteschi proseguono in tantissime città, perlomeno 270, tra cui Austria, Belgio, Italia, Canada, Paesi Bassi, Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna. Il 15 marzo 2019 si tiene una manifestazione pacifica in diversi paesi del mondo, che coinvolge più di un milione di giovani, per protestare contro la crisi climatica. Ad esempio, a Milano si presentano 100.000 persone.
Nel 2020, a causa del Covid, effettuano l’iniziativa online “Digital Strike”.
Il discorso più famoso di Greta
Il 23 settembre 2019, Greta partecipa all’apertura del Climate Action Summit a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, evento a cui sono presenti diversi capi di stato e di governo.
Greta rivolge loro delle parole molto forti:
“E’ tutto sbagliato. Non dovrei essere quassù. Dovrei essere tornata a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure, voi tutti che venite da noi giovani per la speranza. Come osate? Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote! Eppure io sono una delle fortunate. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. […] Voi ci state deludendo. Ma i giovani hanno cominciato a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le future generazioni sono su di voi e, se sceglierete di tradirci, vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare così. Proprio qui, proprio ora, tracciamo il confine. Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.”
Greta Thunberg: un fenomeno mediatico
Sebbene il movimento di lotta per il cambiamento climatico già esistesse prima di Greta, solo grazie a lei è stato possibile dare nuova linfa a questo tema così importante. L’impatto mediatico di Greta ha inciso specialmente sui giovani, definiti ormai come “Generazione Greta”.
I ragazzi infatti sono più attenti al riciclo, alla provenienza delle materie prime, rifiutano l’utilizzo di plastica usa e getta. Inoltre, si è diffuso tra i giovani l’utilizzo del motore di ricerca Ecosia: un vero e proprio sostituto di Google che consente di riforestare il pianeta, solo effettuando una ricerca sul web tramite questo sito.
Anche le scuole e i luoghi di lavoro hanno risentito dell’effetto Greta: sempre di più si vede l’utilizzo, in questi posti, di borracce in alluminio.
Nel giugno del 2019 è stato effettuato un sondaggio da YouGov in Gran Bretagna, il quale ha riscontrato che la preoccupazione dell’opinione pubblica per le questioni ambientali è salita a livelli record in UK da quando Greta ha iniziato il suo attivismo politico. Nell’agosto 2019, i libri per ragazzi sul cambiamento climatico hanno raddoppiato le vendite rispetto all’anno precedente.