Impariamo a coltivare il nostro qui ed ora. L’Hic et Nunc non è una coincidenza, ogni attimo può fare la differenza e lo testimoniano le persone che nell’11 settembre 2001 si sono salvate grazie agli imprevisti
L’11 settembre 2001 negli Stati Uniti d’America 19 terroristi, appartenenti all’organizzazione al Qaida con a capo Osama Bin Laden, causarono un attacco terroristico con una serie di dirottamenti aerei. Questo evento, che causò la morte di quasi 3mila persone e il crollo di entrambe le torri del World Trade Center, scaturì l’inizio della cosiddetta guerra al terrorismo. I danni furono così disastrosi che negli anni successivi si registrarono ulteriori decessi, causati da tumori e malattie respiratorie.
Questa volta, però, non andremo a spiegarvi cosa successe quell’orribile martedì dell’11 settembre 2001 (per tutte le curiosità sugli altri 11 settembre nella storia vi rimandiamo al questo link). Piuttosto questa data può aiutarci a riflettere, in memoria del disastroso evento e delle vittime rimaste coinvolte, sull’importanza di vivere il presente e sul significato dell’hic et nunc.
Perché vivere nell’Hic et Nunc è così importante?
Quante volte ti sarà capitato di arrabbiarti per un imprevisto che ha sconvolto tutti i tuoi piani? Quante volte invece ti sei preoccupato di più per il futuro tralasciando il presente?
La nostra mente è abituata a pensare su cosa accadrà dopo, piuttosto che all’attimo istantaneo. Programmare soluzioni per un’eventuale inconveniente è dato anche dal nostro istinto di sopravvivenza. Ovviamente avere un piano di riserva e adattarsi alle situazioni è importante, ma non è detto che gli imprevisti debbano avere sempre risvolti negativi.
Un esempio lampante è proprio quello dell’11 settembre del 2001. Pensate a quante persone sono rimaste bloccate nel traffico ritardando al lavoro, altre avranno preso un giorno di ferie ed altre magari erano in malattia. Nessuna di loro si sarebbe aspettato che in quel momento di frustrazione e rabbia, o in quel giorno di pausa, il presente gli avrebbe salvato la vita.
Siamo qui ed ora per un motivo che non sempre ci è subito chiaro. Le cose vanno come devono andare e quello che ci capita nel corso della vita non è una coincidenza. Non si tratta di sottovalutare le situazioni e di sminuirle, ma anzi di apprezzarle. Non ce ne rendiamo conto perché siamo troppo impegnati a preoccuparci su ciò che non abbiamo.
Provate ad entrare nell’ottica del “sono qui e sto vivendo questo momento”. Il passato ci aiuta a formarci, il futuro ci può offrire tante possibilità, ma è nel presente che esistiamo. Uno dei concetti cardine per apprendere questa ideologia è l’Hic et Nunc.
Hic et Nunc
L’espressione latina Hic et Nunc significa letteralmente “qui ed ora” e si usa spesso per indicare che una cosa non ammette proroghe nella sua attuazione.
Viene applicata anche ad altri campi:
- Nella filosofia esistenzialista, per la quale l’uomo è considerato nella fragilità della sua condizione finita
- Nella filosofia di Max Stirner
- Nello situazionismo
- Nell’epicureismo
- Nel buddhismo
- Nello stoicismo
Di particolare rilevanza è anche l’applicazione adottata nell’opera Essere e Tempo di Martin Heidegger (filosofo del periodo dell’’esistenzialismo). Egli affermava che la nostra soggettività appartiene all’hic et nunc in cui agiamo, cioè il nostro esistere nello spazio e nel tempo. Concentrandoci sul presente (questo preciso posto e momento), possiamo far riferimento anche alla nota ideologia del Carpe Diem di Orazio, spesso citato da filosofi sopra menzionati.
Per approfondire il concetto di Hic et Nunc, rimandiamo ad una lettura dal forte impatto filosofico e meditativo: “Il potere di adesso” di Ekhart Tolle.
La prossima volta che ci viene da pensare “chissà come poteva andare, se avessi fatto questo o quest’altro” non sentiamoci in colpa, non rimuginiamo sul fatto che sia andato in maniera diversa rispetto alla nostra idea iniziale.
Siamo vivi e siamo in questo preciso momento della vostra vita, godiamocelo!