Sir Ian McKellen a 50 anni dalla prima volta, tornerà nel ruolo del celebre principe di Danimarca scespiriano
Al grande pubblico cinefilo sarà noto per l’iconico ruolo di Gandalf ne “Il Signore degli Anelli” o per l’elegante interpretazione di Magneto, il noto villain della saga cinematografica degli X-men. Ad altri, per le sue posizioni a favore dei diritti civili e per essere stato uno dei primi personaggi pubblici a fare outing. Ma Ian McKellen è anche uno dei maggiori interpreti scespiriani viventi. E tornerà sul palcoscenico da stasera, 21 giugno, riproponendo l’interpretazione del principe di Danimarca Amleto, ruolo già interpretato 50 anni fa. E niente, l’hype è alle stelle.
Una vita in teatro
Muove i primi passi sul palco, nel luogo che diede i natali a William Shakespeare, ovvero, a Stratford-upon-Avon. Qui ha l’opportunità di conoscere i maggiori attori classici dell’epoca: Laurence Olivier, John Gielgud, Ralph Richardson.
I suoi primi ruoli, tutti collocabili tra gli anni ’50 e ’60, lo porteranno all’Old Vic con Olivier. Dopo vari ruoli da protagonista, arriva la consacrazione: per il ruolo da protagonista prima in Riccardo II di Shakespeare, poi in Edoardo II di Marlowe, Ian McKellen verrà considerato il miglior attore della sua generazione. E i migliori non sfuggono alla Royal Shakespeare Company; dal ’74 la collaborazione con la RSC porterà ad interpretazioni mirabili come in Macbeth e La dodicesima notte, sempre di Shakespeare. Ma anche con Tre Sorelle di Cechov. Un’ascesa inarrestabile che lo porta ad essere il volto di riferimento del teatro internazionale per più di vent’anni. Sarà anche Riccardo III, nell’opera omonima e Kent in Re Lear. L’Italia avrà la fortuna di conoscere l’attore britannico grazie ad Eduardo De Filippo che lo scrittura per Napoli Milionaria.
L’Amleto di Ian McKellen
Nonostante l’entusiasmo sia alle stelle, il nuovo Amleto ha suscitato qualche dubbio. Innanzitutto, il principe danese nella drammaturgia scespiriana dovrebbe avere all’incirca trent’anni, mentre l’attore britannico ne ha 82. Ma ad aver suscitato l’interesse del pubblico, intorno a quella che pare una riscrittura del personaggio, è la dichiarazione di Sir Ian McKellen:
“La sessualità di Amleto è rivelata dalla sua relazione con lo sfortunato Rosencrantz […] quando il pubblico vedrà la mia interpretazione di Amleto, vedrà un personaggio che ama ragazze e ragazzi”. Il britannico ha affermato che la bisessualità del personaggio trova fondamento in Rosencrantz quando dice al suo amico: “Mio signore, una volta mi amavi”, a cui Amleto risponde: “E fallo ancora”.
Alcune polemiche incalzano, i più estremi gridano all’abuso del politically correct, ma va detto che il focus sulla sessualità nelle opere di Shakespeare, non è mai netto e ben definito. Basti ricordare le risonanze omoerotiche tra lo stesso Amleto e Orazio. Ma anche la sessualità inibita del principe danese nei confronti di Ofelia. Insomma, quando Ian McKellen torna nei panni di Amleto, fa rumore.
Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d’oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d’affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
Amleto, atto III, scena 1
PhotoCredit: @ianmckellen