Oltre i prototipi: il coraggio di Armine e Willy

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La modella Armine e l’eroe Willy ci insegnano come essere rivoluzionari nel 2020: basta sentirsi giusti e fare la cosa giusta

Negli ultimi mesi non si è parlato d’altro: prima la modella di Gucci Armine Harutyunyan e del diverso concetto di bellezza (non condiviso) che ne è seguito e poi il tragico evento di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso per difendere un suo amico coinvolto in una rissa, tentando di placare la violenza di quattro ragazzi.

Ultimamente l’attenzione su di loro è andata affievolendosi. Ma si è detto davvero tutto?

Certo che no, perché l’insegnamento che ci hanno dato questi due ragazzi, ognuno con la propria storia, merita di essere ricordato ancora una volta a mesi di distanza.

I tre aspetti che Armine e Willy hanno in comune

Che cosa hanno Armine e Willy in comune? Ve lo dico subito: la giovane età, l’eroismo e la rivoluzione.

Mi spiego meglio: a soli vent’anni ci hanno insegnato ciò che già sappiamo, o meglio, ciò che dovremmo già conoscere: il coraggio. Ma che tipo di coraggio?

Armine non è bella, lo hanno detto tutti, eppure ha trasmesso un messaggio in un tempo minore rispetto a ciò che sarebbe riuscito a fare un bel volto: che il bello oggettivo non esiste più. Nonostante questo, lo cerchiamo tutti e da sempre, in noi e negli altri. Armine è il volto della demolizione delle paranoie che tutti ci facciamo per assomigliare a modelli inarrivabili.
Alla perfezione, quindi, la modella di Gucci risponde con la semplicità di accettare le proprie imperfezioni e di farne un punto di forza.

Willy è il Niso della vicenda dell’Eneide virgiliana. Il coraggioso ragazzo che tenta, non del tutto invano, di aiutare il suo amico ci dà la conferma che non è un MUST avere i superpoteri per poter essere definiti eroi e che non serve nient’altro che stare dalla parte del bene per poter fare la cosa giusta.

L’insegnamento che ci hanno dato le loro storie

Il tempo di fare cronaca su di loro è finito, è vero, ma cosa rimane? Willy ha sacrificato la sua vita, Armine è vittima di body shaming, in una società in cui se fai la cosa che credi sia giusta, sei destinato a perdere e se non rientri nei criteri di bellezza, tutti ti consigliano di cambiare mestiere.

Io però so cosa rimane: una rivoluzione a cui questi due ragazzi, senza accorgersene, hanno dato vita nella nostra società. Sono le persone di tutti i giorni come loro, che ci ricordano che il male sta vincendo da troppo tempo e che noi siamo ancora inermi a modificare il mondo in cui viviamo, mentre invece potremmo, e possiamo, farlo funzionare meglio.

In un mondo che ancora gira al contrario, impariamo ad essere Armine Harutyunyan e Willy Monteiro Duarte: sentiamoci giusti e facciamo la cosa giusta.

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