I carabinieri hanno recuperato in Sicilia, al largo di Levanzo (TP), lo sperone di una nave da guerra del III secolo a.C. dell’Impero Romano
In questi giorni al largo di Levanzo, i carabinieri, in collaborazione con l’organizzazione di ricerca archeologica RPM Nautical Foundation e la Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, hanno recuperato un rostro bronzeo di una nave romana del III sec. a.C. a circa 80 metri di profondità. Una scoperta importantissima per fare luce sullo scontro decisivo della I Guerra Punica tra l’incipiente Impero Romano e la potente Cartagine: la battaglia delle Isole Egadi (10 marzo 241 a.C.).

Il ritrovamento del rostro
Il rostro in bronzo, ritrovato integro dal nucleo sottomarino della Benemerita, era ricoperto di alghe e plancton. Le operazioni sono state realizzate grazie all’intervento della Hercules (nave oceanografica dei carabinieri), della Pignatelli (motovedetta) e di una barca del distaccamento navale di Favignana (Isole Egadi).
Nella zona di mare teatro della felice scoperta sono stati già rintracciati 23 oggetti dello stesso periodo storico.
La battaglia delle Egadi e l’inizio dell’Impero Romano
In quel lontano giorno di marzo del 241 a.C. si affrontarono in mare aperto, dopo più di 20 anni di terribile guerra, Roma e Cartagine. Gaio Lutazio Catulo e Annone erano i rispettivi comandanti: il primo aveva a disposizione all’incirca 300 navi da guerra, il cartaginese 250 circa tra navi trasporto e da guerra. Il vento iniziali avvantaggiò le navi romane, più veloci delle rispettive controparti, che trasportavano a bordo fanteria di marina agguerritissima.
Le perdite risultarono, per l’Urbe, di 30 navi affondate, per Cartagine 50 navi affondate, altre 70 catturate con tutti gli equipaggi per un totale di 10.000 uomini catturati. Una catastrofe, finanziaria e militare, dalla quale non si riprese.
Un impero terminava e un altro sorgeva.