La scelta della facoltà
L’importanza della letteratura. È ormai chiaro a tutti: la scelta della facoltà è tra le più difficili in assoluto. É una scelta che determina il nostro futuro e di cui sentiremo il peso per il resto della nostra vita, ma è ancora più chiaro di come le facoltà e le materie umanistiche vengano sempre più sottovalutate.
“Studiare lettere é inutile, non troverai mai lavoro”.
“Iscriviti a medicina, sicuramente presto lavorerai”.
Tutti si sono sentiti dire almeno una di queste frasi, ma per fortuna molti hanno dato loro, il giusto peso e valore. É purtroppo un’epoca difficile quella che stanno vivendo i giovani, difficile per realizzarsi e per inseguire i propri sogni. Ma chi afferma che le materie umanistiche siano inutili, obsolete e non produttive, conosce realmente l’importanza di queste?
Se volete dare un senso ai vostri studi, prendete coraggio e mettetevi in pericolo. Non fermatevi di fronte a chi, per paura di fallire, blocca gli altri dal partire.
Andrea Colamedici
La scoperta della letteratura
Per molti, la letteratura non è altro che una stupida e noiosa materia.
Una materia come tutte le altre o addirittura, tra le più semplici perché tanto “basta imparare quello che si legge dal libro”.
“Non è come la matematica che comprende esercizi e logica, la letteratura la impari e basta” dicono i più superficiali, quelli che nella vita non si pongono domande. O almeno non quelle giuste. La letteratura non si può riassumere con quello che si trova sui libri, non può essere imparata a memoria. Non è conoscere a memoria la biografia di ciascun autore.
La letteratura è cultura, é conoscenza, è amore e passione. È quella cosa che leggi, impari e che poi non dimentichi. La letteratura é qualcosa che ti scorre nelle vene, é l’insieme di pensieri, poesie, prose di persone che sono vissute tanti e tanti anni prima, in cui paradossalmente è facile riconoscersi. Con la letteratura ti ci confronti, lotti e se sei forte, vinci.
Certo la letteratura non sarebbe mai esistita se una parte degli esseri umani non fosse stata incline ad una forte introversione, a una scontentezza per il mondo com’è, a un dimenticarsi delle ore e dei giorni fissando lo sguardo sull’immobilità delle parole mute.
Italo Calvino
Vinci quando diventi capace di capire che il passato non è mai passato e che è nel tuo presente più di quanto credi. Vinci quando capisci che Dante è la più grande scoperta del mondo. Quando ti appassioni ai classici, senza vederli come inutili mattoni incomprensibili, ma come un modo per migliorare e rinascere attraverso la lettura. Perché si sa, un classico non è un libro e basta e non lo è mai stato. Calvino ci insegna infatti che “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire” e che
“ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima”.
L’importanza della letteratura con il ruolo dell’insegnante
Le persone che studiano la letteratura, la filologia, la linguistica hanno il compito di custodire la cultura e soprattutto diffonderla. E chi vuole un giorno diventare insegnante ha una grossa responsabilità: educare i ragazzi e tirare fuori il meglio di ognuno. Devono saper insegnare loro i valori che Petrarca, Dante e Jaufre Rudel hanno cercato di trasmetterci, per evitare che la maggior parte dei problemi che ci sono oggi, come la violenza e la discriminazione, che nascono tutti da una forte ignoranza, non ci siano anche nel futuro.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.