Il grido disperato di 53 famiglie che chiedono giustizia al Tribunale di Torre Annunziata, non riuscendo a uscire dall’incubo Housing sociale
Incubo Housing sociale:
Siamo ostaggi non complici
L’11 novembre 2016, il comune di Sant’Agnello emana un bando a favore della costruzione di un complesso residenziale di ultima generazione. Bando che permette la selezione di famiglie aventi diritto ad alloggi di “Housing sociale”.
Ricostruiamo la vicenda:
La delibera del 3 agosto 2015, decreta il Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa Privata relativo al comparto Edilizio di “Housing sociale” da realizzare in Via Monsignore Bonaventura. Successivamente, il 26 gennaio 2016, veniva rilasciata dal tecnico comunale di Sant’Agnello l’autorizzazione paesaggistica al successivo rilascio di permesso di costruzione del 13 dicembre 2016 all’impresa edile privata Shs.
Cosa è successo tre giorni prima dell’inaugurazione delle abitazioni?
Il 18 febbraio 2020, a tre giorni dalla consegna delle case la Procura di Torre Annunziata, procede al sequestro preventivo di urgenza, eseguito dalla polizia giudiziaria. Tale sequestro, il 28 febbraio 2020 viene convalidato come: non conforme al PUT.
“un’area riservata esclusivamente a un intervento di edilizia pubblica sarebbe stata trasformata in una speculazione di edilizia privata, mascherata sotto forma di alloggi sociali con prezzi tutt’altro che agevolati”.
sono queste le parole che rilasciano i giudici riguardo il sequestro.
La Procura di Napoli, ritiene che il complesso abitativo edificato in un ex agrumeto, è stato realizzato per mezzo di un permesso di costruzione illegittimo ed in contrasto con il Piano Urbanistico Territoriale della Regione Campania.
Dopo 14 giorni dal sequestro, il Giudice per le Indagini Preliminari conferma il sequestro cautelare; riconfermato nel luglio 2020.
OGGI 53 FAMIGLIE SONO RIMASTE SENZA SOLDI E SENZA CASA
Chi sono i fautori coinvolti nell’inchiesta?
L’inchiesta coinvolge la Shs, la società che nel 2016 ha ottenuto il permesso di costruzione. I due amministratori: l’ingegnere Antonio Elefante, già indagato sull’inchiesta dell’ex Area Cirio di Castellamare di Stabia e confinato ai domiciliari e il commercialista Massimo Zurlo.
“Art. 3 della Costituzione Italiana: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. Non abbandonate i nostri figli disabili, in questa casa ci sono anche i loro risparmi e il loro futuro”.
E’ questo uno dei tanti appelli delle 53 famiglie, attaccato sui muri delle loro abitazioni. Queste case erano il frutto di risparmi e sacrifici che coronavano un sogno, ma si sono tramutate in un incubo agonizzante.
Durante l’esecuzione dei lavori, noi promissari acquirenti finanziamo il 50% del prezzo dell’immobile, per somme che si aggirano intorno ai 160.000€ a famiglia, versati nell’arco dei 3 anni in cui il cantiere é operativo.
Nell’ineluttabilità di questo destino, che sembra non avere una via di uscita, le 53 famiglie coinvolte sono legate da un forte senso di unione e determinazione, volte alla richiesta di giustizia.
Siamo vittime sacrificali di uno Stato che non solo non ci tutela, ma che ci rovina. Per ora siamo rimasti illusi e delusi da un sistema privo di senso e di spina dorsale. Combatteremo con tutte le nostre risorse.
Sono queste le parole di rabbia degli assegnatari, aggiungendo:
questo è un enorme fallimento per il “nostro” anzi “vostro” Stato.
Mi vergogno di essere cittadino italiano.
Incubo Housing sociale: “Aiutateci a spalancare quei cancelli ingiustamente chiusi il 18 febbraio”
La protesta degli assegnatari dell’Housing sociale di Sant’Agnello, si spinge fino al Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata.

Le 53 famiglie, mantenendo il corretto distanziamento, si sono riuniti in un corteo pacifico, affinché il loro grido potesse giungere al Giudice;
grido di rabbia e delusione verso una burocrazia caotica, che sembra non tener conto della vita dei singoli cittadini.

La domanda sorge spontanea: perché, nonostante i numerosi sopralluoghi da parte dalle forze dell’ordine e verifiche sulle autorizzazioni edilizie rilasciate sin dall’inizio dei lavori, solo e soltanto a pochi giorni dalla consegna delle opere sono stati riscontrati questi abusi?
