Indifferenti o indifferenziati?

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La normalità come valore

Indifferenti o indifferenziati? Siamo attenti alla normalità quando diventa emergenza, la si apprezza solo nel momento in cui la stiamo perdendo. Ci si accorge di quanto siano importanti i sensi quando uno di questi viene a mancare. Non siamo sempre capaci di valutare la loro importanza e considerare la loro assenza.

Stiamo vivendo in un periodo storico in cui le emergenze sono quotidiane. Le minacce del Pianeta sono all’ordine del giorno, eppure gran parte dell’umanità sembra non accorgersi, continuando a percepirle come qualcosa di lontano dalle proprie vite, qualcosa di troppo grande per colpire il singolo. D’altronde contenere un’emergenza non basterà a farci sentire protagonisti delle nostre stesse vite.

Questa cecità non è dovuta ad un menefreghismo consapevole, ma è causata da un’incapacità di credere in se stessi, nelle proprie opere. 

Quale efficacia può avere lo slogan “Salva il Pianeta perché salvi te stesso”? Certo può essere incoraggiante ma l’uomo, per sua natura egoista, potrebbe essere interessato a salvare altro che non sia dentro di sé?

Forse sarebbe giusto dire: “Salva te stesso così da salvare il Pianeta”, perché fin quando non cureremo le nostre vite, dando ai gesti il giusto valore ma continueremo a gettare tutte le emozioni e delusioni in un unico cestino, faremo lo stesso con il Pianeta. 

Se siamo abituati a non differenziare i nostri sentimenti dalle nostre passioni e delusioni, a non considerare le nostre emozioni, allora sarà difficile poter salvare qualcos’altro. 

A cosa serve sensibilizzare l’umanità al rispetto del Pianeta, se l’uomo manca di rispetto verso i suoi simili, o peggio verso se stesso?

Se non impareremo ad amarci, sarà difficile riuscire ad amare altro; se non ci assumiamo le nostre responsabilità individuali, non arriveremo a godere di un bene collettivo. 

Indifferenti o indifferenziati… nell’anima

Bisogna saper gestire le nostre paure e le nostre fragilità, riconoscere successo e vanagloria, distinguere l’amore dal bene, il vero e il falso, altrimenti resteremo sempre incapaci di differenziare la plastica dal vetro, la virtù dai vizi, il piacere dal bisogno, la carta dalla latta, la commozione dalla sensibilità, la morte dalla vita. Smaltiamo i rifiuti che portiamo nell’anima

Fin quando crederemo che i nostri sentimenti meritino un sacchetto indifferenziato di scorie confuse, dubito che sapremo salvare il Pianeta, dubito che impareremo ad amarci. Forse è giusto dire Ama il tuo Pianeta come ami te stesso, o almeno impara a farlo. Noi siamo (come) il Pianeta. 

Smettere di essere indifferenti e indifferenziati, è un buon passo per salvare noi stessi e il mondo. Forse allora la nostra vita potrà essere riciclabile per qualcun altro

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